Raggiunto l’accordo di massima sul comparto unico del personale non dirigente del Friuli Venezia Giulia

0
502

Renzo TondoE’ stata raggiunta la pre-intesa sul contratto del Comparto unico del Friuli Venezia Giulia per il personale non dirigente relativo al biennio economico 2008-2009, che interessa oltre 15.000 dipendenti dell’Amministrazione regionale e degli Enti locali. L’accordo è stato sottoscritto dal presidente della delegazione, Giuseppe Mareschi, e da tutte le sigle sindacali dopo che il negoziato per il rinnovo del contratto si era interrotto bruscamente nel luglio scorso.

 

Soddisfatto per l’esito della trattativa il presidente della Giunta regionale, Renzo Tondo (Udc): “le trattative sono in realtà continuate fino ad arrivare alla conclusione positiva di oggi, con la quale vengono recuperati i contenuti delle ipotesi avanzate a luglio. Il raggiungimento dell’intesa dimostra il senso di responsabilità di tutte le parti. E dimostra che la strada giusta era quella di continuare la trattativa, come ho più volte ribadito. E’ stato raggiunto un punto di equilibrio che consente di valorizzare il merito con la messa a disposizione di risorse sostenibili per il sistema pubblico del Friuli Venezia Giulia. Dare valore alla macchina amministrativa è fondamentale in un momento come questo: siamo infatti consapevoli che le riforme non si possono realizzare – conclude – senza il contributo qualificato di tutti gli operatori del comparto pubblico”

Gli aspetti principali dell’accordo, oltre agli incrementi economici relativi al biennio 2008-2009, sono quelli relativi alla definizione di una procedura conciliativa nei procedimenti disciplinari, oggi assente, che viene semplificata e consente alle parti di trovare un accordo prima di arrivare all’eventuale sanzione, la definizione delle questioni per il personale della vigilanza e la individuazione del nuovo fondo per la riorganizzazione e l’efficienza gestionale, che consente alle amministrazioni di mettere a disposizione del personale una quota significativa di risorse in caso di risparmi di gestione almeno doppi. Le parti si sono inoltre impegnate ad attivare da subito ulteriori tavoli negoziali per definire le materie ancora sul tappeto, come le relazioni sindacali, la revisione dell’ordinamento professionale e la vicedirigenza.

Soddisfazione è stata espressa anche dai rappresentanti di Anci, Upi e Uncem per il favorevole esito di una trattativa che, pur assumendo toni anche forti, ha visto prevalere la ragionevolezza e la responsabilità nonché l’unitarietà delle parti datoriali. Per il presidente dell’Anci Mario Pezzetta “alla fine ha prevalso il buon senso, ora in un clima più sereno potremo chiedere al personale dei Comuni una collaborazione straordinaria per fronteggiare la crisi economica che investe anche i nostri territori”.

Maria Teresa Bassa PoropatPer la presidente Upi, Maria Teresa Bassa Poropat (presidente Pd della provincia di trieste), “le Province accolgono positivamente la chiusura del lungo confronto perché consente di valorizzare il patrimonio umano che costituisce la più grande risorsa dei nostri enti”. Infine, il presidente dell’Uncem, Alessio Belgrado, conferma l’importanza anche per gli enti della montagna della sottoscrizione della pre-intesa, dando rilievo “alla coesione e alla convergenza delle parti datoriali in tutti i momenti della trattativa”.

Secondo l’assessore regionale alla Funzione Pubblica, Andrea Garlatti, “la preintesa conferma che il percorso di razionalizzazione e contenimento dei costi già avviato dall’amministrazione regionale e da Province e Comuni può essere compatibile con un’equilibrata tutela degli interessi di tutti gli attori coinvolti”. Ora si attende il completamento dei numerosi adempimenti necessari, tra cui quello della Corte dei Conti.

Soddisfatti anche i sindacati: “esprimiamo la massima soddisfazione per aver riportato la trattativa nel suo alveo naturale, quello del contratto, e per l’impegno preso dalla Regione ad abrogare norme ‘ammazza-contratto’ approvate a fine luglio” dichiarano le segreterie regionali della funzione pubblica Cgil, Cisl, Uil, Cisal, Ugl e Csa, sottolineando in una nota congiunta come “a 46 mesi dalla scadenza e dopo una lunga trattativa, le organizzazioni sindacali e le parti datoriali hanno raggiunto questo importante obiettivo”.

Ai 15.000 lavoratori del comparto sarà riconosciuto un aumento tabellare pari a 57 euro mensili per la categoria A1 e a 75 per la categoria D8, con arretrati dal primo gennaio 2009.