Il Veneto chiede all’Alto Adige il completamento dell’autostrada dell’Alemagna e della Valdastico

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Luca Zaia
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Luca ZaiaZaia: “Spiace che Durnwalder continui a dire di no”. Laimer: “siamo contrari e senza il nostro consenso l’Alemagna non verrà mai realizzata”

Il Veneto rilancia in grande stile la questione infrastrutture per i collegamenti verso nord. Dopo l’avvio del cantiere della Pedemontana Veneta, sul tavolo rimangono ancora aperti i fronti del completamento di due infrastrutture viabilistiche strategiche per la regione: l’Alemagna e la Valdastico. Il presidente del Veneto Luca Zaia, in occasione della mostra del gelato di Longarone ha rinnovato “la necessità di prolungare l’autostrada A27 da Pian di Vedoia verso Monaco. Sono stato uno dei sostenitori della Venezia-Monaco, da presidente della provincia di Treviso ho raccolto anche migliaia di firme. Ricordo che tra Belluno e Monaco ci sono soltanto 213 km. Fare la Venezia-Monaco significherebbe togliere dall’isolamento, rispetto all’Europa, questi territori”.

Un’opera che non trova completamento per il “nein” della provincia di Bolzano, che sarebbe interessata dall’opera per una manciata di chilometri sul proprio territorio, la maggior parte dei quali in galleria, mentre dal versante austriaco e tedesco ci sarebbe la più ampia disponibilità, in quanto anche a nord si guarda con attenzione alla possibilità di avere uno sbocco veloce ai porti dell’alto Adiratico, specie quando sarà completato il raddoppio del canale di Suez, anche per ovviare ai problemi strutturali del corridoio del Brennero. Rivolto al presidente della provincia di Bolzano, Luis Durnwalder, che si ostina a bloccare il passaggio dell’A27 per la Val Pusteria, Zaia ha detto di dispiacersi “che Durnwalder continui a dire di no. Ma dovrebbe ricordare che la loro libertà finisce dove inizia la nostra”. Quanto sulla disponibilità delle risorse necessarie per la costruzione dell’arteria, il presidente Zaia ha detto che “i soldi senz’altro si trovano, considerato che le autostrade sono un affare per chi le costruisce e le gestisce”

Michl LaimerDalla provincia di Bolzano è giunto il secco diniego dell’assessore all’ambiente Michl Laimer: “la nostra posizione è chiara: siamo contrari all’Alemagna, e senza il nostro via libera l’opera non verrà mai realizzata”. Per Laimer “da molti anni a questa parte assistiamo ad un’operazione di strumentalizzazione politica dell’autostrada Alemagna, con la Venezia-Monaco che ciclicamente viene riportata all’attenzione dell’opinione pubblica. La Giunta provinciale di Bolzano ribadisce il suo no ad ogni tipo di progetto riguardante nuove autostrade sul proprio territorio”. L’ipotesi di prolungare attraverso la Val Pusteria l’attuale percorso della A27 Mestre-Belluno, che dovrebbe poi entrare in Tirolo e raggiungere la Baviera, è dunque destinato a restare dentro un cassetto ancora a lungo, salvo che il Governo non prenda in mano la decisione.

Oltre all’Alemagna, c’è il fronte aperto della Valdastico: per Zaia “la Valdastico è un’opera fondamentale per collegare il Veneto con il Nord Europa e il suo completamento porterebbe ampi benefici sia all’ambiente che all’economia di Veneto e del Trentino”. Sul piatto c’è il forte afflusso di traffico instradato lungo la Valsugana una volta che la Pedemontana veneta sarà completata: tra sei anni, sulla Valsugana potrebbero aggiungersi altri 30.000 veicoli pensanti diretti verso nord, rendendo insostenibile la qualità dell’ambiente in Valsugana, una valle già oggi con forti problematiche di inquinamento.
Attilio Schneck“Completare l’attuale tratto mancante della Valdastico potrebbe ovviare a tale difficile scenario, rendendo oltretutto più brevi le distanze da coprire, con minori costi di percorrenza, minori emissioni inquinanti e una sostanziale riduzione dell’incidentalità”: ne è convinto il presidente della provincia di Vicenza e presidente della società autostradale Brescia-Padova che è titolare della concessione per la Valdastico, Attilio Schneck, secondo il quale “la Valdastico è un’infrastruttura di importanza strategica per tutto il NordEst, che mette in collegamento rapido i porti dell’alto Adriatico con il nord Europa”. Sul completamento della Valdastico pesa il tentennamento delle amministrazioni pubbliche trentine, divise tra quelle locali della Valsugana dichiaratamente a favore per il completamento della Valdastico (posizione questa condivisa anche da tutte le categorie economiche della provincia di Trento), e i vertici della provincia di Trento, specie quelli di espressione dell’area progressista ambientale, come il vice presidente e assessore ai trasporti e all’ambiente Alberto Pacher, che non vedono affatto bene il completamento dell’autostrada sul territorio trentino, nonostante questo sia interessato per poco più di un chilometro di percorso a cielo aperto, preferendo puntare tutto sullo sviluppo della ferrovia.

Corrado PasseraSul tema delle infrastrutture sarà interessante vedere come si comporterà il Governo Monti ed in particolare il nuovo ministro alle infrastrutture e allo sviluppo Corrado Passera, già amministratore delegato di Banca Intesa e della Biis, la Banca per le infrastrutture fondata da Banca Intesa. Non è un mistero che il Passera banchiere abbia sempre visto di buon occhio la costruzione di nuove infrastrutture, autostradali o ferroviarie che siano, anche per il solo fatto che Banca Intesa è ormai uno dei maggiori protagonisti ed azionisti in questo campo (tra l’altro è il maggiore azionista di Autostrada Brescia-Padova e sta per entrare pesantemente anche nella cordata per il rinnovo della concessione all’Autostrada del Brennero che deve reperire finanziamenti per circa 2 miliardi di euro). Probabilmente, il Passera ministro difficilmente abiurerà al pensiero del Passera banchiere in tema di infrastrutture e della loro realizzazione: a breve potrebbero esserci interessanti sviluppi, specie a NordEst, ad iniziare dal rilancio del progetto, mai sopito, di arrivare a creare un’unica realtà concessionaria del NordEst entro cui fare confluire tutte le concessioni autostradali (da A22 ad A4, A31 e A27) e ferroviarie (linea del Brennero e linea ad alta capacità Verona-Trieste), in modo da avere un interlocutore unico con cui agire progettualmente e finanziariamente, invece della miriade di protagonisti pubblici e privati come è oggi, spesso in litigio tra loro. Potrebbe essere il jolly da calare, sia per realizzare infrastrutture di cui il Paese ha fortemente bisogno, sia per agire come volano per la ripresa economica, creando sviluppo ed occupazione. Staremo a vedere.