Sulla manovra del governo Monti dal NordEst critiche della politica

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franco manzato

Manzato: “ennesima penalizzazione per le famiglie del Nord”. Fugatti: “tagli pesanti anche per le autonomie speciali”

Gli effetti della manovra del governo Monti non sono tardati a farsi sentire, da molti giudicata insufficiente per invertire la rotta e rimettere in crescita la barca del Belpaese. Anzi, insistere come ha fatto la compagine di Monti a succhiare ulteriore denaro dalle tasche ormai asfittiche di chi le tasse le ha sempre pagate, rischia di rivelarsi un boomerang e di accelerare la corsa del Paese verso una nuova recessione, che non farà altro che ampliare i problemi finanziari.

Da parte del mondo politico del NordEst numerose le critiche. L’assessore alla tutela del consumatore del Veneto, Franco Manzato, non nasconde le sue perplessità sulla manovra “salva Italia” appena varata: “non vedo dove sia l’equità: si succhia altro denaro a chi lo guadagna in modo onesto e dichiara tutto. Non mi pare che nella manovra abbondino le misure contro gli sprechi e i debiti delle Regioni del Sud o contro gli evasori che pagano tutto in nero”. Per Manzato “secondo le stime dell’Istat il valore dell’economia sommersa vale tra i 255 e i 275 miliardi di euro, cioè tra il 16,3 e il 17,5 per cento del Pil. Il fenomeno dell’evasione fiscale, però, non si distribuisce in maniera omogenea sul territorio nazionale: c’è un indice negativo nelle regioni del Sud, dove la propensione al consumo e tenore di vita sono mediamente superiori al reddito ufficialmente prodotto. E a me non pare che sia stato richiesto a tutti i territori di condividere il principio di equità: ancora una volta cinque Regioni (del Nord, guarda caso) pagheranno il sovrapprezzo delle inefficienze e dei debiti dello Stato e del Sud, senza alcuna garanzia che questi non si approfondiscano e non si ripetano”.

“Ma andiamo sul concreto – dice ancora Manzato – e guardiamo al cittadino lavoratore – consumatore normale e onesto. Stiamo facendo qualche conto ma, già ad una prima sommaria analisi, una famiglia media (marito, moglie, un figlio), che magari si è svenata (o sta svenandosi) per comparsi un appartamento e con uno stipendio netto attorno ai 15 – 20 mila euro l’anno, si troverà a pagare dal 2012 circa 1500 euro di nuovi balzelli certi, cioè grosso modo il 10 per cento delle proprie disponibilità, sempre che non vi siano ulteriori aumenti nel costo dei servizi essenziali come i trasporti. Aggiungiamo tra sei mesi un probabile ulteriore 2 per cento di IVA su tutto, ovvero sui soldi che gli restano, visto che a queste condizioni si risparmia poco e si vive ogni mese con l’acqua alla gola. Tutto questo avviene in un Paese dove si vendono ogni anno più automobili di lusso dal costo superiore al numero di redditi annui dichiarati di pari entità. Non si riempie un vaso rotto aggiungendo sempre acqua – conclude Manzato –ma chiudendo prima le falle”. Già, parole condivisibili quelle dell’amministratore regionale veneto. Peccato che siano destinate a rimanere solo sulla carta se il Parlamento non potrà intervenire , come sembra a causa della probabile richiesta di voto di fiducia su tutta la manovra, per aggiustare le proposte più indigeste contenute nel provvedimento “salva Italia”.

Maurizio FugattiCritiche all’operato del governo Monti giungono anche dalle regioni speciali: per il segretario nazionale della Lega Nord Trentino e capogruppo in Commissione finanze della Camera, Maurizio Fugatti, “il governo Monti ha fatto peggio di quanto si apprestava a fare nei confronti delle autonomie speciali il governo Berlusconi. Mi stupisce anche il comportamento degli amministratori locali del centro sinistra che risultano stranamente concilianti verso un governo che ha varato una pesante tosatura del bilancio della provincia di Trento, che dovrebbe essere costituzionalmente garantito”. Per Fugatti “nella mente del governatore trentino Lorenzo Dellai ci devono essere differenti categorie di ’attacchi all’autonomia’ e quelli fatti dai suoi amici sono diversi dagli altri. Uno strano caso di sdoppiamento della personalità nella sua veste di difensore dell’autonomia: accomodante e rassicurante quando al governo ci sono degli amici di sinistra, cattivo e catastrofico se al governo c’è il centro destra”.