Troppi morti tra gli imprenditori: tra le principali cause i tempi eccessivi di pagamento alle imprese

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Giuseppe Sbalchiero
Giuseppe Sbalchiero

Giuseppe SbalchieroSbalchiero: “per salvare l’Italia il Governo recepisca subito la direttiva europea che impone tempi certi di pagamento”

“Giovanni Schavon, è l’ultima vittima di un sistema inefficiente. Ucciso dall’incapacità del nostro Paese fa darsi delle regole semplici, oneste e rispettate”. Questa la denuncia di Giuseppe Sbalchiero, presidente regionale di Confartigianato Imprese dopo la tragica fine del titolare della EuroStrade90 di Vigonza, azienda edile “modello” socia Confartigianato da quasi trent’anni, che non ha retto all’ingiustizia di committenti che non pagano ed istituti di credito non disposti ad ascoltare le ragioni di chi hanno di fronte. “Quella dei ritardi di pagamento è una vergogna quasi esclusivamente italiana. Soprattutto per quanto riguarda i tempi di pagamento tra grandi e piccoli imprenditori e tra la pubblica amministrazione e le imprese fornitrici – afferma Sbalchiero – Per questo motivo chiedo al nostro Governo di non rendersi ulteriormente complice di questi “omicidi” e prendere l’unica vera decisione “salva Italia” recependo al più presto la direttiva europea che impone tempi certi di pagamento, da 30 ad un massimo di 60 giorni, dal pubblico verso il privato e tra privati, dal grande verso il piccolo”.

 

Per il presidente della Confartigianato regionale, questa cultura del “tranquillo che il mese prossimo pago” è una “condanna a morte” per il sistema imprenditoriale italiano soprattutto quello onesto, soprattutto quello artigiano. In particolare alla luce dell’attuale crisi economica, che ha fatto lievitare ancor di più i tempi di pagamento portandoli ai valori attuali”.

Dall’osservatorio congiunturale sul II semestre del 2011 di Confartigianato Imprese Veneto emerge infatti che più della metà degli intervistati ha riscontrato un aumento dei tempi di pagamento dei clienti nella seconda parte dell’anno rispetto al semestre precedente. La situazione, dunque, negli ultimi mesi è peggiorata aggravando ulteriormente i problemi di liquidità delle imprese. Tale appesantimento si concentra particolarmente nelle aziende dei servizi alle imprese (circa tre imprese su quattro hanno rilevato un allungamento) ed in quelle dei servizi alle persone e dell’Edilizia (due aziende su tre), mentre nel manifatturiero, rispetto agli altri comparti, si assiste ad una maggiore stabilità.

Rispetto alla prima parte dell’anno, nel 2° semestre 2011 i tempi di pagamento dei clienti privati sono

 

 

Manifatturiero

Edilizia

Servizi alle imprese

Servizi alle persone

Totale

Aumentati

38,8%

57,4%

72,7%

65,7%

51,6%

Rimasti invariati

58,7%

41,0%

27,3%

31,4%

46,4%

Diminuiti

2,5%

1,6%

0,0%

2,9%

2,0%

Totale

100,0%

100,0%

100,0%

100,0%

100,0%

 

Non sa / non risponde 0,8%

Per quanto riguarda i tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione le condizioni non sono molto mutate rispetto al 1° semestre 2011: il 58%, infatti, dichiara che non ci sono state variazioni particolari, mentre circa il 40% ha evidenziato un nuovo allungamento. È nell’edilizia e nei servizi alle imprese che si registrano le percentuali di aumento più consistenti (rispettivamente 48% e 47%), mentre nella manifattura si assiste ad una maggiore stabilità ed in alcuni casi è stato registrato anche una riduzione dei tempi di pagamento.

Rispetto alla prima parte dell’anno, nel 2° semestre 2011 i tempi di pagamento dell’Amministrazione Pubblica sono:

 

 

Manifatturiero

Edilizia

Servizi alle imprese

Servizi alle persone

Totale

Aumentati

33,3%

48,0%

35,3%

46,7%

39,6%

Rimasti invariati

61,5%

52,0%

64,7%

53,3%

58,3%

Diminuiti

5,2%

0,0%

0,0%

0,0%

2,1%

Totale

100,0%

100,0%

100,0%

100,0%

100,0%

 

Non sa / non risponde 1,2%

Traducendo in giorni la variazione intercorsa tra primo e secondo semestre si registra in generale un allungamento di circa 35 giorni per quanto riguarda i tempi di pagamento dei clienti privati e di poco più di 31 giorni per quanto riguarda gli enti pubblici. A dicembre 2010, per incassare una fattura occorrevano 93 giorni, diventati 95 a maggio 2011 ed esplosi fino ai 137 giorni attuali. Nel settore delle costruzioni, complice l’immobilismo del mercato immobiliare, la situazione è ancora più grave. Un’impresa dell’edilizia deve attendere in media 157 giorni, più di cinque mesi, con un incremento nell’ultimo anno di 63 giorni. E stiamo parlando di medie. La realtà, spesso, rischia di essere anche peggiore, lasciando gli imprenditori in attesa di un Godot che forse non arriverà mai.