Protezione civile, la regione Friuli Venezia Giulia dice no al progetto di riforma del Governo Monti

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FVG vicepresidente Luca Ciriani 1Ciriani: “siamo assolutamente contrari. Assurdo anche aumentare la benzina di 5 cent al litro per finanziare il fondo”

Il vicepresidente della regione Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani, ha partecipato in videoconferenza alla riunione della Commissione Protezione Civile della Conferenza delle Regioni. “Ho fatto presente l’assoluta contrarietà del Friuli Venezia Giulia alla modifica normativa proposta dal Governo – ha spiegato Ciriani – che vuole assegnare ai Prefetti il ruolo di coordinamento degli interventi della Protezione Civile. Si tratterebbe di un passo indietro di dieci o addirittura vent’anni nel funzionamento del servizio, appesantendo le procedure di una macchina che fa invece della velocità d’intervento il suo punto di forza.

Il Governo – ha proseguito il vicepresidente – dovrebbe al contrario promuovere il modello operativo del Friuli Venezia Giulia, dove il collegamento diretto fra l’apparato regionale, i sindaci e i gruppi comunali dei volontari garantisce un funzionamento efficace e senza sovrapposizioni di competenze, situazione in cui precipiteremmo se venisse approvata la proposta oggi sul tavolo”.

Già ora – è opinione di Ciriani – l’azione è caratterizzata dalla massima collaborazione con tutte le forze dello Stato, che “vengono efficacemente integrate e coinvolte nella gestione delle emergenze, ma spostare il coordinamento delle emergenze in capo ai Prefetti, e quindi a livello provinciale, vorrebbe dire far venire meno quella visione d’insieme propria del livello regionale che garantisce la corretta ed omogenea gestione delle risorse”.

Il vicepresidente ha commentato, inoltre, la decisone del Governo di imporre un’ulteriore accisa di 5 centesimi al litro sui carburanti, che andrebbe a finanziare il fondo nazionale della Protezione Civile: “anche questa è una idea sbagliata e particolarmente fastidiosa, in primis perché si va a gravare nuovamente sulla benzina e sul gasolio, che in Italia sono già tassati talmente tanto da essere i più cari del mondo, in secondo luogo perché si insinua l’idea che la Protezione Civile sia un ulteriore costo anziché quello che è in realtà, e cioè un inestimabile patrimonio a difesa dei cittadini e a cui le istituzioni ricorrono per fronteggiare le emergenze e anche le attività ordinarie”.