Scuola mosaicisti del Friuli di Spilimbergo: 90 anni e non dimostrarli

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FVG mosaico scuola mosaicisit renzo tondo
FVG mosaico scuola mosaicisit renzo tondoInaugurata dagli assessori De Anna e Molinaro la mostra commemorativa allestita nella barchessa di Villa Manin di Passariano

90 anni e non dimostrarli: questa è la Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo che per celebrare l’evento ha organizzato nella barchessa di Villa Manin a Passariano una mostra tematica inaugurata dagli assessori della regione Friuli Venezia Gulia Elido De Anna e Roberto Molinaro.

Una mostra che, per l’assessore alla cultura De Anna, “racchiude in sé molti motivi di interesse per la testimonianza e la documentazione concreta di un lungo cammino, nato per volere delle autonomie locali, che nei decenni passati si è strettamente intrecciato con quello dell’emigrazione friulana nel mondo, quando i terrazzieri e i mosaicisti usciti dalla Scuola hanno lavorato e lavorano lasciando opere di grande pregio”. Secondo De Anna “la mostra consente una riflessione a tutto campo sulla Scuola: il suo richiamo è sempre più internazionale (lo testimoniano i numerosi allievi provenienti da tanti Paesi e continenti). In questo senso la Scuola Mosaicisti svolge – e non da oggi – una funzione primaria nel processo di internazionalizzazione che la Regione persegue. E anche nei prossimi impegni all’estero – in Cina, a Shangai – la Scuola sarà presente”. Per tutti questi motivi “la Regione sostiene la Scuola e la sua attività” – ha concluso l’assessore, annunciando “che le prossime variazioni di bilancio prevedono una posta per finanziare due borse di studio per giovani discendenti da emigranti del Friuli Venezia Giulia che intendano intraprendere questo percorso di studio”.

Per il presidente della Scuola, Alido Gerussi, questa mostra sui 90 anni “non è un volgersi indietro, bensì essa è rivolta al futuro” e ha ricordato come dal 16 giugno la mostra sarà affiancata da un’altra con le opere di 42 ex allievi e oggi maestri mosaicisti: le due mostre dal 27 luglio confluiranno a Spilimbergo per la tradizionale esposizione estiva. Altre iniziative sono poi in programma nei prossimi mesi: fra queste una mostra che da Verona toccherà altre importanti città, mentre dalla Cora del Sud è atteso già la prossima settimana una rappresentante di quel governo per incrementare la collaborazione fra la Scuola di Spilimbergo e quel Paese.

All’inaugurazione hanno portato il saluto anche il vicesindaco di Codroipo, Ezio Bozzini, il sindaco di Spilimbergo, Renzo Francesconi, il commissario straordinario di Villa Manin, Enzo Cainero; mentre il presidente della Fondazione Crup, Leonello D’Agostini, ha annunciato che la Fondazione ha deliberato l’adesione al Consorzio che gestisce la Scuola; la stessa cosa a breve dovrebbe fare anche la Camera di Commercio di Pordenone, come ha affermato il presidente Giovanni Pavan.

La mostra è dedicata all’intensa e affascinante vita dei primi 90 anni della Scuola Mosaicisti del Friuli. Nata subito dopo la Grande Guerra per valorizzare la tradizione del mosaico della Pedemontana Friulana e per rinforzare il labile tessuto socioculturale del tempo, la Scuola Mosaicisti ha impostato fin dalle origini un programma che affinasse la tecnica musiva e prevedesse aperture artistiche e culturali. Foto storiche, documenti e cartoni d’archivio, inediti e originali campioni musivi di varie epoche – per la prima volta presentati in un’esposizione – rappresentano alcuni dei momenti più significativi della vita della Scuola spilimberghese. Attraverso una nutrita sequenza di immagini vengono documentati i progetti e i mosaici realizzati in tutto il mondo (dal Foro Italico di Roma, ai grandi cicli musivi religiosi come quello del Santo Sepolcro a Gerusalemme, dai pavimentali del Kawakiu Hotel in Giappone alla Saetta Iridescente di Ground Zero a New York, dal recente ciclo musivo di San Lorenzo in provincia de L’Aquila

al progetto del mosaico parietale e pavimentale della Volksbank di Graz), tutti inseriti – nel rispetto della vocazione originaria del mosaico – nella dimensione architettonica, nello spazio urbano, e oggi anche nel design. Un catalogo celebrativo accompagna la mostra consentendo ai visitatori approfondimenti e spunti per comprendere con immediatezza i passaggi importanti che contraddistinguono la storia della Scuola Mosaicisti del Friuli.