Economia trentina, situazione preoccupante nel I trimestre 2012

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CCIAA trento Dalpez Pavanelli
CCIAA trento Dalpez PavanelliSecondo la ricerca condotta dalla Camera di commercio di Trento i maggiori problemi sono per la piccola impresa e per i settori dove la richiesta di prodotto è crollata

“Una situazione preoccupante, soprattutto per le piccole imprese e per i settori in cui la richiesta di prodotto e crollata”: così il presidente della Camera di commercio di Trento, Adriano Dalpez, ha commentato i dati congiunturali del primo trimestre del 2012 sulle imprese trentine. “In questa situazione difficile – ha detto Dalpez – l’indagine congiunturale intende continuare ad essere uno strumento per una comunicazione costante e obiettiva, basata sui dati reali. Serve a contribuire a progettare il futuro”. Quanto alle difficoltà delle piccole imprese, “hanno meno strumenti e meno possibilità di averne e in Trentino quelle con meno di 10 addetti sono il 90%. Lo stesso vale per i settori crollati e ciò crea le ansie più diffuse. Tutte le strade percorribili – ha aggiunto Dalpez – la provincia di Trento cerca di metterle in atto, ma è difficile, ad esempio, quando un prodotto non ha più mercato”.

Dalpez ha sottolineato poi l’importanza dell’internazionalizzazione delle imprese e il percorso della Camera di commercio in questo senso, fino alla costituzione di Trentino Sprint, azienda speciale della stessa Camera, per fornire alle imprese i servizi per l’internazionalizzazione.

Esaminando il rapporto, nel primo trimestre 2012 il fatturato complessivo delle imprese locali in Trentino cresce leggermente (+0,5%) rispetto al primo trimestre del 2011. Si rileva quindi una situazione di difficoltà, ma meno negativa rispetto a quanto previsto nei trimestri precedenti sulla base delle indicazioni derivanti dal dato sugli ordinativi e dai giudizi degli imprenditori sulle prospettive future. Il campione preso in considerazione è di 2.125 aziende, di cui hanno risposto in 1.111, su un totale di 19.081 dei settori estrattivo, manifatturiero, costruzioni, commercio ingrosso, commercio dettaglio, trasporti, servizi alle imprese, artigianato (costruzioni a parte). Sono esclusi aziende inattive, credito, turismo e agricoltura, fatto salvo per quest’ultima ciò che rientra nel commercio.

A livello settoriale, rimangono ancora soddisfacenti le performance del commercio all’ingrosso (+7,5%), del comparto manifatturiero (+3,5%) e dei trasporti (+3,8%). I settori che manifestano invece un andamento pesantemente negativo sono l’estrattivo (-18,6%) e le costruzioni (-5,6%), che confermano ancora una volta la loro permanenza in una fase di crisi strutturale che dura ormai da alcuni anni, e il commercio al dettaglio (-10,3%), che risente della caduta della domanda locale, indebolita dalla diminuzione del reddito disponibile delle famiglie. Per quanto riguarda gli altri settori esaminati nell’indagine, presentano una dinamica stagnante con il fatturato dei servizi alle imprese, che cresce su base tendenziale dello 0,4%, e quello dell’artigianato manifatturiero e dei servizi, che conosce un incremento pari allo 0,1%.

L’attuale fase congiunturale, secondo i dati del primo trimestre del 2012, si contraddistingue quindi, come peraltro già rilevato nei trimestri precedenti, per una netta divergenza tra l’andamento della domanda locale e nazionale da un lato e quella estera dall’altro. Il fatturato realizzato su base locale presenta ancora una volta una marcata riduzione su base tendenziale (-3,7%), quello realizzato in Italia, ma fuori provincia, evidenzia solo un timido incremento (+1,1%). Cresce invece rispetto allo stesso trimestre del 2011 il fatturato estero (+10,2%), confermando la tendenza sensibilmente positiva rilevata nel corso degli ultimi due anni.

Le imprese maggiormente in sofferenza sono quelle di piccolissima o piccola dimensione, mentre la situazione è più positiva per le medie e grandi unità. In particolare, il fatturato delle imprese con un numero di addetti compreso tra 1 e 4 (introdotte per la prima volta nell’indagine della Camera di commercio) diminuisce su base annua dell’8,5%, quello delle unità con 5-10 addetti diminuisce del 3,4% e quello delle imprese con 11-20 addetti del 2,0%. Cresce invece il fatturato delle medie imprese (21-50 addetti) di un 4,7% e anche quello delle imprese con oltre 50 addetti, di un più modesto 0,7%.

L’occupazione evidenzia una debole variazione negativa: su base annua la variazione complessiva è pari ad un -0,3%. Gli occupati diminuiscono nelle piccolissime e piccole imprese di circa l’1-2%, mentre sono per lo più stabili presso le imprese di più grandi dimensioni.

Si rileva nuovamente una diminuzione del valore degli ordinativi (-3,7%). Tuttavia il saldo tra le imprese che dichiarano una diminuzione degli ordini e quelle che dichiarano un aumento risulta in questo trimestre appena positivo. I giudizi degli imprenditori sulla redditività e sulla situazione economica dell’azienda, sia allo stato attuale che in termini prospettici, appaiono decisamente negativi: aumentano ulteriormente coloro che le reputano insoddisfacenti, mentre diminuisce la quota di coloro che le reputano buone.