L’operetta “La vedova allegra” al “Verdi” di Trieste

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teatro verdi trieste la vedova allegra- foto di F. Parenzan 1
teatro verdi trieste la vedova allegra- foto di F. Parenzan 1Lo spettacolo in cartellone dal 14 al 23 giugno nell’allestimento realizzato in coproduzione con il Teatro Carlo Felice di Genova, il San Carlo di Napoli e l’Arena di Verona

Con il suo fascino intramontabile, torna al “Verdi” di Trieste “La vedova allegra” di Franz Lehàr., operetta-simbolo della belle-èpoque e del radioso crepuscolo viennese. Dal 14 al 23 giugno 2012 lo spettacolo sarà riproposto nello sfarzoso e raffinato allestimento realizzato in coproduzione con il Teatro Carlo Felice di Genova, il San Carlo di Napoli e l’Arena di Verona. Fiore all’occhiello delle produzioni dei Laboratori della Fondazione lirica triestina dove è stato interamente realizzato, lo spettacolo che sarà ripreso dal regista Giulio Ciabatti, porta la firma di Federico Tiezzi che ha lavorato sul testo riportando “La vedova allegra” al dettato originale, alla fredda ironia della stesura  in lingua tedesca. Le scene ispirate all’architettura di Alfred Loos e all’Art Decò viennese sono di Edoardo Sanchi, i costumi di Giovanna Buzzi., gli interventi coreografici dell’ungherese Gabor Keveházi e le luci di Roberto Zanellato.

L’impostazione registica intende valorizzare “l’erotismo della musica, la sensualità che intride il canto” sottolineando il carattere erotico della “Vedova allegra”, elemento chiave della fortuna di questa operetta. Tiezzi si ispira da un lato al film del 1925 di Erich von Stroheim, nel quale l’erotismo è portato all’ossessione feticista, dall’altro a quello di Lubitsch dalla caratterizzazione più divertita, ironica, soffusa, ugualmente presente ma meno ossessiva. Un erotismo che permea non solo i dialoghi tra Danilo e Hanna Glawari ma anche la musica. Le parti recitate invece si appellano al musical e al varietà, isolate con luci di proscenio, davanti a un sipario, come in un vero e proprio spettacolo di varietà.

Un lungo percorso storico segna a Trieste la presenza di questo titolo dal significato e fascino particolare, per la grande fortuna che questa operetta ha avuto nella città giuliana, dove al teatro “Filodrammatico” ha vissuto la propria avventurosa “prima” italiana diretta dall’autore nel 1907, due anni dopo il debutto al Theater an der Wien nel 1905 e poco prima della edizione in lingua italiana al Teatro “Dal Verme” di Milano. Poi, nell’agosto 1950, l’operetta di Franz Lehàr inaugurò la prima edizione del Festival Internazionale dell’Operetta al Castello di San Giusto aprendo la strada a numerose altre edizioni che hanno fatto del titolo un “cult” della rassegna musicale estiva organizzata dal Teatro Verdi. Perché grande è il fascino della scrittura musicale e la magia del suo meccanismo drammaturgico che puntualmente si rinnovano ad ogni edizione.

Quattordici sono le edizioni rappresentate a Trieste con prestigiosi artisti del calibro di Marta Eggert e Jan Kepura(1956), o Elena Zilio (1980), o Fiorenza Cedolins (2009), per citare alcuni tra i più famosi. L’intreccio sentimentale, si basa su una serie di equivoci che coinvolgono tutti i personaggi con scambi di coppie, promesse, sospetti e rivelazioni che si sbrogliano alla fine con il matrimonio dei due protagonisti: la bella Hanna Glawari con il Conte Danilo, un aitante principe diplomatico. Questa vicenda si sviluppa nell’ambito di una cornice Anni Trenta in cui si muoverà una prestigiosa compagnia di canto composta da Valeria Esposito interprete del ruolo protagonista di Hanna Glawari e Alessandro Safina, il Conte Danilo. Alida Berti interpreterà il ruolo della soubrette Valencienne e Marco Frusoni quello di Camille de Rossillon. Nel cast cantanti e caratteristi familiari al pubblico triestino come Gennaro Cannavacciuolo (Njegus), Andrea Binetti, Marcello Lippi, Dario Giorgelè e poi Alessandro De Angelis, Anna Bordignon, Stefano Consolini, Miriam Artico, Federico Benetti, Marzia Postogna. Completano la compagine artistica l’Orchestra, il Coro del Teatro Verdi (preparato dal M° Paolo Vero) e il Corpo di ballo del Teatro di Pécs. Sul podio il maestro Antonio Pirolli.

14,19,21,23 giugno ore 20.30

16 giugno ore 17.00,

18 giugno ore 16.00