Bardolino e Custoza: 3.500 ettari di vigneto già gestiti coi criteri della difesa integrata in agricoltura

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bardolino custoza commissione tecnica vitivinicola 1La lotta integrata diventerà obbligatoria in tutt’Italia dal 2014, ma Bardolino e Custoza l’hanno anticipata di vent’anni

Dal 2014, tutti i vignaioli italiani dovranno adottare la difesa integrata in agricoltura, abbattendo gli interventi chimici. Per molti si tratterà di una rivoluzione, ma non per le aziende che operano sulla sponda veneta del lago di Garda e nel suo entroterra, nelle aree del Bardolino e del Custoza, perché lì è esattamente da vent’anni che la difesa integrata in viticoltura appartiene alla quotidianità. Dal 1992 nella zona, durante tutto il periodo “critico” della coltivazione della vite da aprile alla vendemmia, si riunisce con cadenza settimanale una commissione tecnica formata da agronomi e periti agrari, rappresentanti di consorzi agrari, consulenti di cantine locali, tecnici di ditte di agrofarmaci e titolari di aziende agricole con l’obiettivo di stabilire se, quando e come intervenire contro le malattie della vite, riducendo così al minimo indispensabile i trattamenti. Dalla riunione scaturisce un bollettino fitosanitario che viene diffuso ai viticoltori del Custoza e del Bardolino, indicando il momento ottimale per l’eventuale intervento, nel rispetto delle linee di difesa integrata della Regione Veneto. Non solo: il comunicato indica anche le migliori pratiche agronomiche da adottare, nonché le norme per l’uso ottimale delle macchine agricole.

L’iniziativa venne assunta vent’anni fa dai Consorzi di tutela del Bardolino e del Custoza, in collaborazione con le cantine sociali di Castelnuovo del Garda e di Custoza e con il Servizio Fitosanitario Regionale (allora era l’Osservatorio per le malattie delle piante): per quei tempi era un’attività pionieristica. “Il nostro obiettivo – spiega il responsabile tecnico del Consorzio di tutela del Bardolino, Andrea Vantini – è avere vigneti più equilibrati, ma anche contenere il più possibile i trattamenti in vigna”. Per Chiara Turazzini, responsabile tecnico del Consorzio del Custoza, “la difesa integrata è una difesa a basso apporto di pesticidi che privilegia, quando possibile, metodi non chimici e pratiche fisiche o prodotti che presentino il minor rischio per la salute umana, l’ambiente e gli organismi non bersaglio del trattamento. La prevenzione e la lotta agli organismi nocivi si realizzano utilizzando corrette ed equilibrate pratiche di coltivazione, irrigazione e fertilizzazione, volte anche a proteggere e far accrescere gli organismi utili alla viticoltura”.

La commissione si riunisce ogni settimana presso la Cantina di Castelnuovo: oltre a Vantini e Turazzini ne fanno parte numerosi operatori qualificati, tra i quali Alfonso Pachera (ora collaboratore della società di certificazione Valoritalia), Angelo Ceradini (il tecnico che ha la responsabilità dei vigneti della Cantina Castelnuovo) e Bruno Minotto (è sua la cura dei vigneti della Cantina di Custoza), insieme a numerosi altri addetti ai lavori della zona. “Con la costante attività di questi vent’anni – dice Andrea Vantini – la commissione tecnica è diventata il punto di riferimento per l’assistenza tecnica del territorio, coprendo tutta l’area di produzione del Bardolino e del Custoza, una superficie complessiva di circa 3.500 ettari, su cui sono attive circa 1.500 aziende agricole. Manteniamo un costante monitoraggio dello sviluppo delle avversità parassitarie utilizzando metodi previsionali, trappole sessuali e vigneti test e valutiamo l’andamento climatico facendo rilievi di pioggia e umidità”. “Appena la commissione ha redatto il bollettino – racconta Chiara Turazzini – lo inviamo alle aziende via e-mail o sms e lo pubblichiamo sui siti dei consorzi e delle cantine sociali, in modo da favorire la massima praticità d’uso delle nostre indicazioni”.