Sicurezza stradale, indispensabili indicazioni stradali multilingue per limitare gli incidenti

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A4 incidente san giorgio di nogaro 2 1Chiandussi (Confartigianato Trasporti): “incidenti come quelli occorsi a San Giorgio di Nogaro sono possibili in mancanza di controlli e di adeguate indicazioni agli autisti stranieri”

Incidenti come quello occorso l’altro giorno a San Giorgio di Nogaro sull’A4, dove un autista straniero di una bisarca ha tamponato violentemente una colonna di camion fermi per una riduzione di carreggiata causando il blocco per molte ore della strada oltre a due morti, dimostrano la necessità di maggiori controlli e di informare adeguatamente l’utenza circa le regole e le condizioni del traffico con indicazioni multilingue tramite i portali a messaggio variabile, come accade da tempo su un altro tracciato a valenza internazionale come l’Autobrennero che da Verona al confine sono in italiano e tedesco (e sarebbe auspicabile l’inserimento anche dell’inglese).

Secondo Pierino Chiandussi, vice presidente nazionale e presidente Friuli Venezia Giulia di Confartigianato Trasporti, “oggi solo 1 autista su 20 che percorre la A4 è italiano. Tutti gli altri non capiscono le indicazioni in italiano o in inglese, per cui sarebbe indispensabile che Autovie Venete utilizzasse anche le lingue più parlate dell’Est Europa nei suoi sistemi a messaggio variabile. Oltre a questo, gli stranieri, anche quando capisco le indicazioni, spesso non le rispettano, come è risultato con evidenza anche in questo incidente. Dobbiamo far entrare loro in testa che non possono ritenersi liberi di fare, quando entrano in Italia, quello che vogliono. Debbono rispettare le regole e, oltre alle leggi, occorre ci sia chi le faccia rispettare. Le forze di polizia debbono essere messe nella condizione di lavorare”. Per Chiandussi “poteva anche andare peggio, diventando una strage se uno dei mezzi scavalcava la carreggiate, un’altra Cessalto. Serve severità e applicazione delle leggi. In Svizzera, agli autisti pizzicati a commettere infrazioni gravi oltre alle multe, ricevono un foglio di via che impedisce loro l’ingresso nel paese elvetico per 5 anni. Comunque sia in Italia – aggiunge – alcune leggi ci sono, ma risultano inapplicate”. Chiandussi fa riferimento, per esempio, al decreto legislativo (quello del 21 novembre 2005 n. 286, modificato dal decreto legislativo 22 dicembre 2008 n. 214, dalla legge n. 96/10, dalla legge n. 120/10 e dalla legge n. 127/10) che prevede che “quando dalla sua violazione derivino la morte di persone o lesioni personali gravi o gravissime e la violazione sia stata commessa alla guida di uno dei veicoli per i quali è richiesta la patente di guida di categoria C o C+E, è disposta la verifica, presso il vettore, il committente, nonché il caricatore e il proprietario della merce oggetto del trasporto, del rispetto delle norme sulla sicurezza della circolazione stradale”.

“Mi chiedo – conclude Chiandussi – se queste norme, che costringono tutti i soggetti della filiera a verificare con attenzione a chi affidano l’incarico di trasportare le merci, siano state mai applicate. Non possiamo continuare a piangere sulle persone morte e non fare nulla per prevenire questi disastri”.