In ritardo, l’UE mette al bando i “vini fai da te” con l’obbligo di ritiro e divieto di commercializzazione

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mara bizzotto eurodeputata 1Bizzotto: “finalmente una risposta chiara su un fatto che ha disorientato i consumatori e danneggiato le aziende serie del ‘Made in Italy’ enologico”

C’era voluta la denuncia di “Striscia la notizia” incuriosita che una ditta inglese pubblicizzasse un vino “fai da te” liofilizzato spacciato per un vino italiano di grande blasone, ripresa dall’assessore all’agricoltura del veneto, Franco Manzato, che ha sollecitato tutti i responsabili ad intervenire. Ora, dopo l’interrogazione dell’eurodeputata veneta Mara Bizzotto, la risposta della Commissione Europea per bocca del commissario all’agricoltura Dacian Ciolos che interviene per bloccare il commercio di prodotti truffaldini. Soddisfatta Bizzotto: “i vini in polvere ‘fai da te’ spacciati in Gran Bretagna per Valpolicella, Chianti o Barolo devono essere immediatamente ritirati dal mercato: l’UE ha contattato le autorità italiane e britanniche affinché ne vietino subito la commercializzazione e mettano in pratica tutti i provvedimenti necessari a prevenire qualunque uso illecito dei marchi DOP ed IGP”.

Ciolos ha ricordato come “i prodotti in questione non possano essere commercializzati utilizzando una denominazione di origine protetta (DOP) o un’indicazione geografica protetta (IGP), nemmeno attraverso una semplice evocazione del nome”, annunciando inoltre che la Commissione UE “durante l’ultima riunione del Comitato di gestione dell’OCM unica, ha informato le delegazioni degli Stati Membri che tali pratiche violano le norme in materia di etichettatura nel settore vitivinicolo stabilite dalla legislazione europea”.

dacian ciolosQuesti falsi vini in polvere, che scopiazzano alcuni tra i più famosi vini DOP ed IGP italiani, sono stati realizzati in Svezia e in Canada, prima di essere commercializzati in Inghilterra e smascherati da “Striscia la Notizia”: attraverso un kit ‘fai da te’, acquistabile anche su Internet, si assicurava ai consumatori una bevanda falsamente definita “vino italiano” in sole tre settimane, partendo da polverine, agenti chimici, mosto e perfino trucioli di quercia. Secondo le stime di Coldiretti nella sola Unione Europea sarebbero oltre 20 milioni le bottiglie di vino ottenute da questi miscugli.

“La risposta del Commissario Dacian Ciolos va nella direzione che auspicavo, a tutela di tutto il settore vitivinicolo italiano che da troppo tempo subisce la concorrenza sleale di questi volgari taroccatori – dichiara Bizzotto – Tuttavia molto resta ancora da fare, a livello comunitario, per combattere efficacemente il business illecito dell’agropirateria che, oltre a danneggiare economicamente i nostri produttori, inganna i consumatori e ne mette a rischio la loro salute”.

Per Bizzotto “servono pene esemplari per chi produce questi colossali tarocchi, spacciati oltretutto come prodotti DOP ed IGP all’interno di uno degli Stati Membri dell’Unione Europea. Inoltre l’UE farebbe bene a creare un apposito fondo comunitario, rivolto ai produttori, alle associazioni di categoria e ai consorzi, che serva a promuovere azioni legali contro chiunque metta in commercio questi falsi marchi che hanno il solo scopo di truffare i consumatori”.

Per il presidente di Coldiretti Sergio Marini “si tratta di un eclatante esempio di superficialità con cui troppo spesso in Europa si trattano i temi della qualità alimentare e della trasparenza sull’origine e sui processi che portano gli alimenti sulle nostre tavole”.