“Jazz Groove”, gli appuntamenti di dicembre

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jazz groove earl-bynum-as-we-are 1
jazz groove earl-bynum-as-we-are 1Tre concerti all’auditorium Candiani di Mestre
di Giovanni Greto

La prima stesura del programma del ciclo autunnale di “Jazz Groove” presentava come ultimo di cinque appuntamenti l’esibizione di una delle voci emergenti dell’odierno panorama musicale africano, quella di Fatoumata Diawara, nata in Costa d’Avorio, cresciuta in Mali e residente a Parigi. L’improvvisa cancellazione  – a materiale promozionale della rassegna già stampato – dell’intera tournée italiana è giunta come un fulmine a ciel sereno. Ma, anziché chiudere anzitempo la programmazione di “Jazz Groove”, si è preferito sostituire “Fatou” con ben due concerti, entrambi in linea con gli assunti tematici della rassegna.

Vi saranno quindi in dicembre una nuova serata dedicata al jazz italiano, in programma sabato 15, che vedrà la prima esibizione ufficiale della neo–costituita Orchestra Jazz del Veneto diretta da Maurizio Camardi, ed un suggestivo appuntamento prenatalizio con la musica religiosa afroamericana, che avrà per protagonista mercoledì 19 un eccellente gruppo gospel proveniente dalla Virginia, guidato dal cantante–pianista Earl Bynum.
L’Orchestra Jazz del Veneto nasce dall’idea del sassofonista Maurizio Camardi – presidente e fondatore della Scuola di Musica Gershwin di Padova – di riunire in un organico stabile i più importanti jazzisti dell’area veneta, coinvolgendo almeno una trentina di solisti che si esibiranno con differenti organici in relazione ai diversi repertori proposti, con l’obiettivo di far conoscere il fecondo movimento jazzistico veneto ed i suoi esponenti più rappresentativi, non solo in Italia, ma anche e soprattutto all’estero. La costituzione di un’orchestra stabile regionale corona un lavoro di molti anni e premia sia il talento dei jazzisti che l’entusiasmo degli appassionati del nostro territorio. Dopo un’anteprima tenutasi lo scorso luglio a Padova, questa del Candiani è la prima esibizione pubblica ufficiale dell’orchestra, che si è appena costituita grazie ad un contributo della Regione del Veneto. L’OJV affiderà in quest’occasione la scelta del repertorio e gli arrangiamenti ai sassofonisti Ettore Martin e Pietro Tonolo. In programma brani originali, ma anche composizioni di Wayne Shorter e Charles Mingus. Vanno segnalati, fra i tredici componenti dell’ensemble, oltre ai tre già citati musicisti, Gianluca Carollo, tromba, Beppe Calamosca, trombone, Michele Polga, sax alto, Marco Ponchiroli, pianoforte, Michele Calgaro, chitarra, e Tommaso Cappellato, batteria.

Se il jazz italiano si è da tempo conquistato un posto di primo piano nel panorama internazionale, non è superfluo ricordare che le sue radici affondano nel jazz americano e, andando ancor più a ritroso, nel blues così come nei canti gospel e spirituals. Earl Bynum cantante e musicista, ma anche produttore, autore ed insegnante, già direttore del Virginia Mass Choir, tornerà in Italia con la sua storica formazione As We Are e presenterà, come nel 2011, una delle più interessanti voci femminili della costa orientale, Cora Harvey “Sister” Armstrong. Il valore aggiunto rappresentato da una cantante di così grande talento e carisma, consente a Bynum di dar vita ad un’esibizione di notevole intensità e suggestione, dove la tradizione del gospel si sposa alla perfezione con arrangiamenti moderni ed originali. Con il gruppo As We Are, che lui stesso ha fondato, Bynum ha sin qui pubblicato tre dischi: “Just for me” (2000), “My change has come” (2004) e “Open my heart” (2009). La cantante e pianista Cora Harvey Armstrong è attiva sulla scena musicale americana da oltre trent’anni. Ha diretto il Virginia State Gospel Ensemble, partecipando alla realizzazione dell’album “Everyday with Jesus”. Nell’ultimo decennio ha insegnato in molti workshop internazionali e collaborato con cori importanti. Cantante con un timbro caratteristico, quasi baritonale, la Armstrong riesce a trasmettere in concerto tutta l’energia della tradizione musicale religiosa afroamericana ed a coinvolgere il pubblico come poche altre interpreti sanno fare.