Nuova sfida della pesca italiana: valorizzare le zone costiere

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Caorle primo incontro Gac costieri da sx Ricci rete rurale nazionale Manzato sindaco caorle Luciano Striuli 1
Caorle primo incontro Gac costieri da sx Ricci rete rurale nazionale Manzato sindaco caorle Luciano Striuli 1A Caorle la riunione dei 37 Gruppi d’azione costiera italiani

Per la pesca professionale italiana si apre una sfida nuova, accompagnata da cofinanziamenti europei per un centinaio di milioni: creare nuove opportunità di sviluppo alle zone costiere facendo sistema tra questo comparto produttivo e le altre potenzialità di sviluppo economico – ambientale presenti nel territorio. E’ questo l’obiettivo dei GAC italiani, i 37 Gruppi di azione costiera disseminati in tutte le regioni che si affacciano sul mare, che si sono riuniti oggi per la prima volta assieme a Caorle, antica città di cultura peschereccia in provincia di Venezia, per approfondire come concretizzare un obiettivo già molto sviluppato nel resto d’Europa, ma sostanzialmente nuovo per l’Italia.

Caorle Primo incontro Gac Italiani pubblico 1“Non è solo un problema di novità – ha sottolineato l’assessore alla pesca del Veneto Franco Manzato nel salutare da ‘padrone di casa’ l’inizio dei lavori – ma anche di idee, burocrazia, procedure, a fronte di tempi di intervento molto ristretti, dal momento che le somme destinate a cofinanziare i Piani di sviluppo locali dovranno essere tutte impegnate entro il 31 dicembre 2013. Per questo, nell’organizzare l’incontro per il tramite del Gruppo d’Azione Costiera Veneziano ‘VeGAC’ in collaborazione con la Direzione generale della pesca marittima e acquacoltura del Ministero politiche agricole, abbiamo scelto la formula dell’incontro di lavoro e non il tradizionale convegno ‘accademico’”.

I GAC sono gruppi di partenariato pubblico – privato che insistono nelle aree costiere dipendenti dalla pesca, costituiti da rappresentanti della pesca, enti pubblici e altri comparti locali rilevanti, per esempio il turismo. Questi organismi devono elaborare ed attuare Piani di sviluppo locale finalizzati al rafforzamento strategico della filiera ittica e allo sviluppo dell’intero territorio interessato, che vengono cofinanziati dalla UE.

Al confronto di Caorle, che terminerà domattina, partecipano rappresentanti della Direzione generale mare della Commissione Europea, del Ministero e di FARNET, l’Unità di assistenza costituita dalla Commissione Europea per contribuire allo sviluppo sostenibile delle zone di pesca sulla base del cosiddetto Asse IV e del Fondo Europeo per la Pesca. “Come istituzioni – ha concluso Manzato – dobbiamo individuare, a livello nazionale e a livello regionale, un pacchetto di interventi anche legislativi che consentano di dare gambe e responsabilità ai GAC nella valorizzare dei partenariati locali”.