“Prima casa”, la provincia di Trento agevola l’accesso al credito per le famiglie

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euro biglietti arrotolati modellino casa 1Un fondo di 1 milione di euro per garantire la parte scoperta dei mutui casa

Nella sua penultima riunione dell’anno, la giunta provinciale di Trento ha varato un fondo speciale di un milione di euro per favorire l’accesso al credito per l’acquisto o la ristrutturazione di immobili da destinare ad abitazione principale. Si tratta di un nuovo strumento con il quale integrare, attraverso un ente di garanzia, le garanzie richieste dalle banche nel momento in cui si chiede il mutuo, visto che l’attuale congiuntura ha fatto sì che le banche abbiano ristretto (e di molto) l’erogazione di credito alle famiglie e ai singoli, chiedendo garanzie spesso superiori al bene da acquistare e alle capacità finanziarie del richiedente.

Un provvedimento con cui si vuole, tra l’altro, smuovere un mercato immobiliare sempre più bloccato, che nell’anno che va a chiudere ha visto il calo delle quotazioni immobiliari medie del 15%, con attese di ribasso ancora superiori (si stima attorno ad un ulteriore calo del 20-30%) per il 2013 dopo le vette puramente speculative fatte registrare dal mattone nel periodo 2005-2011 che hanno allontanato dal mercato immobiliare una larga fetta di potenziali acquirenti.

Al nuovo provvedimento potranno accedere tutti coloro che intendono contrarre un’operazione di finanziamento per l’acquisto, la ristrutturazione o l’acquisto/ristrutturazione dell’immobile e relative pertinenze da destinare a propria abitazione principale. L’immobile non deve rientrare nelle categoria catastali A1 (abitazioni di tipo signorile), A8 (ville) e A9 (castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici). Le operazioni di finanziamento ammesse sono rappresentate da mutui ipotecari accordati da banche convenzionate con l’ente di garanzia nel limite d’importo di 300 mila euro e per una durata non superiore a 25 anni. Coloro che intendono accedere agli interventi del Fondo devono possedere un indicatore I.c.e.f. non superiore a 0,42 e dimostrare la sostenibilità delle obbligazioni che assumono con il mutuo rispetto alla situazione reddituale del nucleo familiare di appartenenza. La richiesta di accesso al Fondo deve essere supportata da una deliberazione della banca che attesti una valutazione positiva della capacità del richiedente di assolvere le obbligazioni assunte con il mutuo, considerando la situazione reddituale del nucleo familiare.

Sarà la banca convenzionata stabilire se il richiedente abbia o meno diritto a fruire del beneficio, attivando in caso positivo tutte le procedure del caso.