Consiglio provinciale di Trento, pubblicato il bilancio dell’attività 2012

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Consiglio pat Bruno Dorigatti
Consiglio pat Bruno DorigattiUltima relazione prima delle elezioni d’autunno. 50 riunioni per vagliare 65 disegni di legge

I vertici del Consiglio provinciale di Trento hanno presentato il consuntivo dell’attività 2012 dell’assemblea legislativa dell’autonomia trentina: nel corso del 2012 si è riunito 50 volte per un totale di 97 sedute durate complessivamente 318 ore. Ha esaminato 65 disegni di legge approvandone 26, discutendo 505 articoli e 1296 commi, vagliato 2015 emendamenti e 127 ordini del giorno.

Al di là della notevole e complessa attività legislativa e di controllo svolta lo scorso 2012 dall’Assemblea legislativa, possono essere ricondotti a tre gli argomenti attorno ai quali si è dipanato maggiormente l’interesse dei consiglieri e, più in generale, dell’opinione pubblica: i costi della politica, la riforma della legge elettorale e il calo delle risorse dell’autonomia. Tre argomenti strettamente legati fra loro da un filo rosso che ha attraversato tutto il 2012 e che ha trovato soluzione in altrettanti provvedimenti che hanno lo scopo di rispondere alle esigenze imposte da una crisi economica senza precedenti e alle direttive emanate dallo Stato.

In tema di contenimento dei costi della politica, il presidente Bruno Dorigatti ha ricordato, accanto alle iniziative già intraprese dall’Ufficio di presidenza e agli interventi di adeguamento al decreto 174, le trattative messe in campo con l’INAL (il cui palazzo è di proprietà della Provincia) per trovare uno sbocco alla questione della collocazione delle sedi dei gruppi consiliari, il cui costo degli affitti incide oggi in maniera considerevole sul bilancio del Consiglio.Trattative “impantanate” ha detto Dorigatti perché, pur avendo avuto numerosi colloqui con i dirigenti dell’ente, nessuno vuole assumersi la responsabilità di una decisione.

Sulla scia dell’esigenza di ridurre le spese degli organi istituzionali, il Consiglio provinciale ha approvato, a fine 2012, una riforma della legge elettorale provinciale, che elimina il regime di incompatibilità fra consigliere ed assessore (la cosiddetta “porta girevole”) e riduce il numero degli assessori provinciali. Una decisione che ha fatto seguito ad un dibattito politico sostenuto e di forte attualità (riferito ad una serie di disegni di legge sull’argomento di varia provenienza da tempo in istruttoria presso la prima Commissione) ed il cui esito è apparso funzionale: sia all’esigenza di ottenere un risparmio della spesa pubblica (si calcola un risparmio di quasi 5 milioni a legislatura), sia all’opportunità di un aggiornamento della forma di Governo provinciale in vista della tornata elettorale di quest’anno.

Collegato alla forma di governo e all’assetto istituzionale, va ricordato che il 2012 è stato l’anno in cui si è svolto il referendum sulla disciplina della Comunità di valle (il 29 aprile 2012) che ha visto un voto partecipato, ma non utile (per il mancato raggiungimento del quorum previsto dalla legge) ai fini dell’abrogazione di quelle norme.

Il 2012 ha segnato un netto aumento degli indicatori dell’attività consiliare, a testimonianza della crescente “centralità” dell’Assembla legislativa nell’esercizio delle competenze dell’autonomia. Delle 26 leggi approvate, ben 13 sono frutto di 44 disegni di legge unificati, segno che si va sempre più affermando l’orientamento di accorpare le singole proposte sullo stesso argomento ricercando in commissione convergenze trasversali su un solo testo.

Degli 87 disegni di legge presentati, ben 71 (l’81,6%) è di iniziativa consiliare, 14 (il 16,1%) sono stati presentati dalla Giunta e 2 (il 2,3%) di iniziativa popolare. Di questi ultimi, uno chiede un’organica riformulazione della legge sui referendum e su tutti gli atti di democrazia diretta. Il secondo è finalizzato a contrastare le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale.

Nel corso del 2012 sono state presentate anche tre petizioni popolari. La prima contro la realizzazione di una pista di motocross in località Larghe del comune di Coredo. La seconda contro l’istituzione del senso unico di via della Cinta ad Arco. La terza contro l’installazione dell’antenna di Condino.

Il numero degli atti di indirizzo e di controllo presentati nel corso del 2012 è stato superiore a quelli delle scorse legislature e anche (in misura più ridotta) dell’anno precedente. Nel 2012 sono state presentate 144 proposte di mozione. Di queste, 55 sono state esaminate e 44 approvate (10 respinte e 1 ritirata). Ha approvato una risoluzione ed esaminato 127 proposte di ordini del giorno. 109 sono state approvate, 15 respinte e 3 ritirate. Le interrogazioni con richiesta di risposta scritta presentate lo scorso hanno sono state 1348. Di queste 769 hanno ricevuta risposta, 493 sono in attesa , una è stata trasformata in interrogazione a risposta orale e 5 sono state ritirate.

Complessivamente, delle 4.524 interrogazioni a risposta scritta presentate in questa legislatura, 3720 interrogazioni (pari all’81,47%) hanno ricevuto risposta (al 31 dicembre scorso). Con l’ampliamento dei tempi dedicati alle “question time”, sono aumentate anche le interrogazioni con richiesta di risposta immediata. Delle 296 presentate, 270 sono state trattate in aula, 25 trasformate in risposta scritta ed una ritirata.

Quanto ai movimenti all’interno delle rappresentanze politiche, il 2012 ha visto il cambio di casacca di due consiglieri: Mario Casna e Giuseppe Filippin, dal gruppo consiliare della Lega Nord, al quale appartenevano dall’inizio della legislatura, al gruppo misto. Tale gruppo risulta quindi composto di tre consiglieri: uno di maggioranza, Mario Magnani, e due di minoranze: Casna e Filippin.