Inchiesta Corte dei Conti sui fondi riservati del presidente della provincia di Bolzano, il Quirinale smentisce le pressioni sui magistrati

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PAB luis Durnwalder
PAB luis DurnwalderDurnwalder: “mai fatto alcun genere di richieste al Presidente e ai magistrati”

Un quotidiano nazionale, il Fatto, ha lanciato la notizia di una presunta pressione fatta sul procuratore della Corte dei conti di Bolzano impegnato in una serie d’inchieste sull’operato della provincia di Bolzano ed in particolare sul suo presidente Luis Durnwalder. Indagini che hanno infastidito notevolmente lo storico boss della Svp, tanto che, secondo quanto pubblicato da “il Fatto”, Durnwalder avrebbe fatto pressioni in ambienti romani per depotenziare le inchieste, pubblicando anche lo scambio di messaggi di posta elettronica tra lo stesso procuratore altoatesino e i suoi superiori, facendo intendere di un interessamento da parte del Quirinale sulla vicenda.

All’indomani della pubblicazione della notizia, sono fioccate le smentite: dal Quirinale in una nota si smentisce ogni “interessamento”: alcuni organi di stampa hanno pubblicato notizie a proposito di uno scambio di lettere tra magistrati contabili circa un presunto ‘interessamento’ della Presidenza della Repubblica su procedimenti promossi dalla Procura Regionale del Trentino Alto Adige della Corte dei Conti nei confronti dei vertici della Provincia di Bolzano. Si tratta con tutta evidenza di relazioni e di questioni interne alla magistratura contabile, che dovranno trovare nella medesima sede le necessarie spiegazioni e soluzioni”. E’ quanto scritto in una nota diffusa dal Quirinale che poi precisa: “non corrisponde al vero, comunque, che la Presidenza della Repubblica sia stata interessata ad inchieste sull’uso di fondi riservati della Provincia, di cui d’altronde non c’è alcun riferimento nel documento illustrato dal Presidente Durnwalder nel corso di un colloquio istituzionale con il Capo dello Stato avvenuto all’inizio del mese di giugno del 2012”.

Secca anche la smentita di Durnwalder: “non ho mai esercitato pressioni sul Quirinale e meno che meno in riferimento alla Corte dei conti di Bolzano”. Alcune frasi attribuite dal giornale a Schuelmers, Durnwalder le ha definite “false e pronunciate in malafede”. Lo scambio di battute si inserisce nel clima teso in atto tra la Corte dei conti e Durnwalder, oggetto da ultimo di un’inchiesta sull’uso del suo fondo riservato personale. “Durante un incontro con Napolitano lo scorso giugno l’ho semplicemente informato di alcuni problemi che riguardano inchieste della Corte dei conti, inchieste che però – ha sottolineato – non mi riguardano personalmente, e gli ho consegnato un promemoria. L’inchiesta sul mio fondo di rappresentanza è partita solo mesi dopo”, ha specificato rimarcando come “ormai è la quarta, quinta volta che escono sui giornali notizie che gettano una cattiva luce su di me”, ha detto Durnwalder, che ha annunciato di voler querelare il Fatto Quotidiano. Durnwalder ha spiegato che nel promemoria per il Quirinale v’era ad esempio un procedimento, “poi finito nel nulla”, nel quale la Corte dei conti ipotizzava un danno erariale di 50 milioni per rimborsi da parte dell’Enel. “Nessuno vuole negare alla Corte dei conti il diritto di controllare. Se però si giunge a mettere un’ipoteca sui beni dei membri di una partecipata come è accaduto di recente per un’inchiesta su un aumento di capitale dell’aeroporto di Bolzano – ha concluso Durnwalder – presto non troveremo più nessuno disposto a ricoprire questi ruoli”.