Veneto, il 12% della popolazione abita in case sovraffollate

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euro biglietti arrotolati modellino casa
euro biglietti arrotolati modellino casaPubblicata la statistica sulla qualità dell’abitare. Zorzato: “uno strumento per gestire meglio le politiche abitative”

Il Veneto esce bene dalle statistiche sulla “qualità dell’abitare”, ovvero sul modo in cui i suoi abitanti vivono la casa come alloggio e come elemento del contesto ambientale più generale. Il 72% della famiglie (contro il 68% della media nazionale) ha la casa di proprietà, il 59% abita in case unifamiliari o plurifamiliari. Ma non mancano le criticità anche gravi, come quei 3.700 veneti che, si stima, non dispongono affatto di un alloggio e sono costretti a vivere in strada o in sistemazioni di fortuna.

Sono i dati che si ricavano dalla pubblicazione sulla qualità dell’abitare realizzata dalla Direzione sistema statistico della regione del Veneto nell’ambito di una serie di monografie dedicate alla qualità della vita. “Lo studio – sottolinea il vicepresidente della giunta regionale e assessore alla statistica Marino Zorzato – individua punti di forza e criticità del sistema dell’abitare nel Veneto, anche grazie al confronto con altri sistemi nazionali o internazionali”.

Salone europeo cultura inaugurazione Zorzato 2 1Nel complesso il Veneto, nel confronto con le altre regioni, si attesta su una posizione medio-alta. Particolarmente diffusa la cultura della casa di proprietà (72% delle famiglie, in Italia 68%) e la propensione a vivere in case unifamiliari o plurifamiliari (59% delle famiglie), la forma abitativa che garantisce la maggiore libertà e riservatezza. Gli alloggi risultano ben dotati dal punto di vista dei servizi strutturali (presenza di una cucina abitabile, due o più bagni, giardino, terrazzo), con impianti adeguati per funzionalità e sicurezza, senza particolari problemi strutturali, di scarsa luminosità o spazio insufficiente. Tra i punti di forza, il giudizio più che positivo espresso dalle famiglie sull’accessibilità a servizi quali farmacie, pronto soccorso, uffici comunali e postali, forze dell’ordine, negozi alimentari, asili e scuole. La vicinanza abitativa di componenti della famiglia allargata (genitori, figli, fratelli e sorelle), caratteristica particolarmente radicata in Veneto, favorisce la frequentazione, le relazioni e l’aiuto reciproco, così come risiedere prevalentemente in comuni di media dimensione e in contesti abitativi non troppo grandi facilita le relazioni tra le persone che vi abitano; il livello di solidarietà intergenerazionale e sociale di buon vicinato sembra quindi soddisfacente.

Tra le criticità, invece, le difficoltà di accesso all’abitazione per i giovani (è considerata la classe tra i 18 e 34 anni), anche per questo costretti spesso a rinunciare o a rimandare l’inizio del proprio percorso di vita autonoma. In Veneto i cosiddetti “bamboccioni” sarebbero così il 57% del totale di coloro che hanno tra i 18 e 34 anni, che vivono ancora con la famiglia di origine. Di questi, il 63% sono maschi. Altro problema è la sostenibilità dei costi per la casa, impegnativi soprattutto per le famiglie in affitto e con mutuo e per gli anziani, specie se soli. Le spese per la casa incidono in media per il 30% del reddito. Anche se in misura inferiore rispetto alle altre regioni, è da considerare critico il fatto che circa 239.000 famiglie (quasi il 12% del totale), composte da oltre 800.000 persone, si trovino in condizione di sovraffollamento. E’ oggetto di preoccupazione sociale anche la condizione di grave deprivazione abitativa – così come definita da Eurostat – che interessa circa 290.000 persone, che non possono permettersi una casa adeguata a un vivere sano e sicuro. Infine, tra le forme più gravi di disagio abitativo, i rischi di perdere l’alloggio a causa di uno sfratto (nel 2010 sono stati eseguiti oltre 2.000 sfratti, valore triplicato rispetto a dieci anni prima) e di non poter disporre di una dimora. In Italia si stima che siano 50.000 le persone costrette a vivere in strada o in sistemazioni di fortuna, circa 3.700 in Veneto.

“L’analisi ragionata dei punti di forza e delle criticità del sistema dell’abitare in Veneto – conclude Zorzato – risulta utile per il consolidamento delle politiche regionali di settore – ricordo il successo ottenuto, in particolare, con il “Piano casa” – e per migliorare ulteriormente la pianificazione. Si tratta infatti di uno studio trasversale che abbraccia ambiti diversi riferiti allo spazio urbano, ai servizi”.