Tassazione, le regioni meno virtuose “spremono” maggiormente i loro cittadini

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giuseppe bortolussi cgia mestre 1Studio della Cgia: male le realtà meridionali, meglio al Nord. Più tassati dipendenti e pensionati

Su stipendi e pensioni il peso delle addizionali comunali e regionali Irpef si fa sentire soprattutto al Sud specie in quelle realtà peggio amministrate che devono rientrare da debiti e deficit di gestione. A dirlo è uno studio della Cgia di Mestre che, per l’anno in corso, ha preso in esame quattro tipologie di contribuenti: un pensionato con un reddito annuo di 16.000 euro (pari ad un assegno mensile netto di 1.000 euro); un operaio con un reddito annuo di 20.000 euro (con una retribuzione mensile netta di poco superiore 1.200 euro); un impiegato con un reddito annuo di 36.000 euro (pari ad uno stipendio netto di 2.000 euro al mese); un quadro con un reddito annuo di 59.000 euro (che corrisponde ad una retribuzione netta di 3.000 euro al mese).

In tutti i 4 casi presi in esame a sopportare il peso fiscale maggiore sono i contribuenti della Calabria, seguiti da quelli del Molise, realtà che scontano i problemi di bilancio accumulati negli anni scorsi. Per il lavoratore in quiescenza calabrese le addizionali Irpef ammontano nel 2013 a 449 euro (+135 euro rispetto al 2010), seguono i pensionati del Molise con 448 euro (110 euro in più rispetto al 2010) e quelli del Lazio che versano alla regione e al proprio comune di residenza complessivamente 417 euro (+112 euro rispetto a 3 anni fa). La media nazionale è pari a 340 euro.

Per l’operaio il carico delle addizionali Irpef in Calabria raggiunge quest’anno un importo annuo pari a 562 euro (+168 euro rispetto al 2010). Seguono sempre il Molise con 560 euro (variazione rispetto al 2010 pari a +138 euro) e il Lazio con 521 euro (+140 euro). Il versamento medio nazionale si attesta su un valore pari a 428 euro.

Nel caso dell’impiegato il peso fiscale delle addizionali Irpef nelle regioni più tartassate supera la soglia dei mille euro. In Calabria il costo annuo si attesta a 1.020 euro (+305 euro che nel 2010). In Molise il versamento si “ferma” a 1.016 euro (+250 euro rispetto al 2010), mentre nel Lazio si stabilizza sui 947 euro (variazione +254 euro rispetto a 3 anni fa). Il dato medio nazionale si attesta a 820 euro.

Infine, quando si prende in considerazione il caso del quadro, quello occupato in Calabria deve versare ben 1.668 euro (+500 euro rispetto al 2010). Segue sempre il Molise con 1.663 euro (+ 410 euro) e al terzo posto dei più tartassati dalle addizionali Irpef si piazza il dirigente campano con 1.577 euro (+436 euro). Il versamento medio nazionale si “blocca” a 1.374 euro. Nel NordEst la situazione è decisamente migliore, con Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige stabilmente tra le realtà dove la pressione fiscale è minore grazie al tradizionale buon governo di queste regioni. Nelle posizioni di centro classifica l’Emilia Romagna.

Perché mai sono i contribuenti del Sud a dover sopportare il peso fiscale Irpef più pesante? Secondo il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, le ragioni vanno ricercate soprattutto

“nella cattiva situazione in cui versano moltissime regioni del Sud in materia di sanità. Le regioni in disavanzo sanitario sono state obbligate ad elevare l’aliquota base, pari allo 0,9% sino al 2010, di 0,5 punti percentuali, raggiungendo così quota 1,4%. Inoltre, a partire dal 2010 quelle in disavanzo sanitario che non avevano rispettato i piani di rientro sono state costrette ad innalzare ulteriormente l’aliquota di altri 0,3 punti percentuali, arrivando a toccare la soglia dell’1,7%. Infine, con il cosiddetto ‘Salva Italia’, il Governo Monti ha sancito l’elevazione dell’aliquota base dallo 0,9% all’ 1,23%, di conseguenza le regioni in disavanzo sanitario hanno dovuto portare l’aliquota all’1,73% e quelle che non avevano rispettato i piani di rientro addirittura al valore massimo di 2,03%”.

Dalla Cgia si sottolinea come le Regioni in disavanzo sanitario nel 2011 erano l’Abruzzo, la Calabria, la Campania, il Lazio, il Molise, il Piemonte, la Puglia e la Sicilia. Mentre le regioni che sono state costrette ad elevare l’aliquota sino al valore massimo del 2,03% sono state la Calabria, la Campania e il Molise.

Per quanto concerne l’addizionale comunale IRPEF, nel 2009 e nel 2010 vigeva ancora per i comuni il “blocco”, ovvero l’impossibilità di aumentarle. Solo nel 2011 e poi definitivamente nel 2012 è stata ridata la possibilità di aumentare le aliquote sino ad una aliquota massima dello 0,8%. Cosa che molti sindaci hanno fatto per bilanciare la scarsità di risorse a disposizione.

“Abbassare le tasse sui lavoratori dipendenti e sui pensionati – conclude Bortolussi – è una necessità ormai improrogabile. Se ciò avverrà, a beneficiarne non saranno solo queste categorie che avranno più soldi in tasca, ma di riflesso anche gli artigiani e i commercianti che, come sappiamo, vivono quasi esclusivamente di consumi interni”.


IL PESO DELL’IRPEF E DELLE ADDIZIONALI SULLE PENSIONI 2013

(valori in euro)

Pensionato reddito annuo di 16.000 euro

(assegno mensile da 1.000 euro al mese)

Regioni

IRPEF e addizionali

di cui addizionali

Aumento dal 2010

Calabria

2.946

449

+135

Molise

2.944

448

+110

Lazio

2.913

417

+112

Campania

2.904

408

+100

Sicilia

2.896

399

+87

Abruzzo

2.874

378

+65

Piemonte

2.861

364

+92

Puglia

2.860

364

+119

Umbria

2.844

347

+72

Emilia Romagna

2.835

339

+62

Basilicata

2.821

325

+53

Liguria

2.818

321

+71

Marche

2.813

317

+57

Sardegna

2.801

305

+75

Friuli Venezia Giulia

2.774

277

+51

Veneto

2.769

272

+71

Toscana

2.762

265

+52

Valle D’Aosta

2.741

245

+53

Lombardia

2.730

234

+65

Bolzano

2.725

229

+53

Trento

2.693

197

+53

Italia

2.836

340

+84

Elaborazione: Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati Ministero delle Finanze

Note Nella colonna “addizionali” si sono considerate sia le addizionali IRPEF comunali che quelle regionali. Le addizionali comunali sono state calcolate sulla base della media ponderata delle aliquote applicate nei comuni capoluogo di provincia di ciascuna regione (come peso si è considerato il numero dei contribuenti ai fini delle medesime addizionali).

IL PESO DELL’IRPEF E DELLE ADDIZIONALI NELLA BUSTA PAGA 2013

(valori in euro)

Operaio reddito annuo di 20.000 euro

(retribuzione netta da 1.226 euro al mese)

Regioni

IRPEF e addizionali

di cui addizionali

Aumento dal 2010

Calabria

4.191

562

+168

Molise

4.189

560

+138

Lazio

4.150

521

+140

Campania

4.140

511

+126

Sicilia

4.129

500

+108

Abruzzo

4.101

472

+81

Piemonte

4.085

456

+115

Puglia

4.084

455

+148

Umbria

4.063

434

+90

Emilia Romagna

4.053

424

+78

Marche

4.037

408

+72

Basilicata

4.035

406

+66

Liguria

4.031

402

+88

Sardegna

4.011

382

+95

Friuli Venezia Giulia

3.975

346

+64

Veneto

3.971

342

+91

Toscana

3.961

332

+66

Lombardia

3.936

307

+80

Valle D’Aosta

3.935

306

+66

Bolzano

3.915

286

+66

Trento

3.875

246

+66

Italia

4.057

428

+105

Elaborazione: Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati Ministero delle Finanze

Note Nella colonna “addizionali” si sono considerate sia le addizionali IRPEF comunali che quelle regionali. Le addizionali comunali sono state calcolate sulla base della media ponderata delle aliquote applicate nei comuni capoluogo di provincia di ciascuna regione (come peso si è considerato il numero dei contribuenti ai fini delle medesime addizionali).

IL PESO DELL’IRPEF E DELLE ADDIZIONALI NELLA BUSTA PAGA 2013

(valori in euro)

Impiegato reddito annuo di 36.300 euro

(retribuzione netta da 2.000 euro al mese)

Regioni

IRPEF e addizionali

di cui addizionali

Aumento dal 2010

Calabria

10.508

1.020

+305

Molise

10.504

1.016

+250

Lazio

10.435

947

+254

Campania

10.425

937

+240

Sicilia

10.400

912

+200

Liguria

10.398

910

+160

Piemonte

10.389

901

+211

Abruzzo

10.345

857

+146

Emilia Romagna

10.332

844

+143

Puglia

10.330

842

+105

Marche

10.282

794

+135

Umbria

10.276

788

+163

Basilicata

10.225

737

+120

Sardegna

10.188

700

+179

Veneto

10.185

697

+60

Lombardia

10.137

649

+182

Friuli Venezia Giulia

10.117

629

+116

Toscana

10.096

608

+124

Valle D’Aosta

10.043

555

+120

Bolzano

10.007

519

+120

Trento

9.934

446

+120

Italia

10.308

820

+177

Elaborazione: Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati Ministero delle Finanze

Note Nella colonna “addizionali” si sono considerate sia le addizionali IRPEF comunali che quelle regionali. Le addizionali comunali sono state calcolate sulla base della media ponderata delle aliquote applicate nei comuni capoluogo di provincia di ciascuna regione (come peso si è considerato il numero dei contribuenti ai fini delle medesime addizionali).

IL PESO DELL’IRPEF E DELLE ADDIZIONALI NELLA BUSTA PAGA 2013

(valori in euro)

QUADRO reddito annuo di 59.400 euro

(retribuzione netta da 3.000 euro al mese)

Regioni

IRPEF e addizionali

di cui addizionali

Aumento dal 2010

Calabria

20.692

1.668

+500

Molise

20.687

1.663

+410

Campania

20.601

1.577

+436

Lazio

20.575

1.551

+418

Sicilia

20.520

1.496

+327

Liguria

20.513

1.489

+262

Piemonte

20.504

1.480

+350

Puglia

20.437

1.413

+207

Abruzzo

20.426

1.402

+240

Marche

20.415

1.391

+244

Emilia Romagna

20.413

1.389

+242

Umbria

20.313

1.289

+267

Basilicata

20.230

1.206

+196

Lombardia

20.205

1.181

+356

Veneto

20.200

1.176

+132

Sardegna

20.190

1.166

+315

Friuli Venezia Giulia

20.053

1.029

+191

Toscana

20.038

1.014

+222

Valle D’Aosta

19.933

909

+196

Bolzano

19.873

849

+196

Trento

19.755

731

+196

Italia

20.398

1374

+308

Elaborazione: Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati Ministero delle Finanze

Note Nella colonna “addizionali” si sono considerate sia le addizionali IRPEF comunali che quelle regionali. Le addizionali comunali sono state calcolate sulla base della media ponderata delle aliquote applicate nei comuni capoluogo di provincia di ciascuna regione (come peso si è considerato il numero dei contribuenti ai fini delle medesime addizionali).