Economia Scendono di poco i tempi di pagamento della pubblica amministrazione Studio della Cgia di Mestre secondo cui l’Italia rimane sempre in coda alla classifica. Sbalchiero: “la politica smetta di prenderci in giro: unica via d’uscita è la compensazi

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giuseppe sbalchiero 2 1Scendono di poco i tempi di pagamento della pubblica amministrazione
Studio della Cgia di Mestre secondo cui l’Italia rimane sempre in coda alla classifica. Sbalchiero: “la politica smetta di prenderci in giro: unica via d’uscita è la compensazione debiti-crediti”

Pur continuando ad essere il peggior pagatore d’Europa, nei primi mesi del 2013 lo Stato italiano e le sue autonomie locali hanno ridotto di poco i tempi di pagamento nei confronti dei propri fornitori. Se l’anno scorso le fatture venivano saldate mediamente dopo 180 giorni, quest’anno, stando all’elaborazione della Cgia di Mestre su dati presentati nei giorni scorsi da Intrum Justitia, i fornitori devono attendere 10 giorni in meno, cioè “solo” 170. Solo la Grecia, che nella graduatoria generale è al penultimo posto, ha fatto meglio dell’Italia: per l’anno in corso ha accorciato i tempi di pagamento di 15 giorni.

Quali le cause della contrazione avvenuta in Italia?

“Vuoi per gli effetti della nuova legge nazionale entrata in vigore dal primo gennaio di quest’anno che ha recepito la Direttiva europea contro i ritardi dei pagamenti, vuoi perché nel Paese si è diffusa una certa sensibilità nei confronti di questo problema – dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia – sta di fatto che la pubblica amministrazione italiana paga i propri fornitori con maggiore celerità. Questa è un’inversione di tendenza importante, ma non ancora sufficiente, visto che rimaniamo fanalino di coda a livello europeo. Se in questo ambito le Pubbliche amministrazioni di Grecia e di Cipro continuano ad essere più efficienti di quella italiana, vuol dire che il lavoro da fare è ancora molto”.

Nonostante la piccolissima inversione di tendenza, rispetto alla media Europea la pubblica amministrazione italiana sconta un gap ancora abissale. Se, la pubblica amministrazione italiana salda le fatture mediamente dopo 170 giorni, la media europea è di soli 61 giorni (-5 rispetto al 2012). A puro titolo d’esempio, la pubblica amministrazione francese onora i suoi impegni a 60 giorni, quella inglese a 41 giorni e quella tedesca a 36. In Italia la situazione peggiore è nel comparto sanitario, visto che mediamente i pagamenti della sanità pubblica avvengono dopo 284 giorni.

La situazione è insostenibile per i fornitori, specie quelli delle piccole e medie imprese: per il presidente degli artigiani del Vento, Giuseppe Sbalchiero, “anche se il principio della compensazione è presente nel decreto licenziato due giorni fa alla Camera, la praticabilità, di fatto, non esiste”. Per Sbalchiero “il meccanismo della compensazione previsto dal provvedimento rimane paradossalmente limitato solo a quelle imprese inadempienti nei confronti del fisco, e fino a concorrenza dell’importo indicato in cartella esattoriale, ed esclude, pertanto, le imprese che hanno sempre adottato un comportamento corretto e che sono la stragrande maggioranza. Il risultato finale, quindi, è che per le imprese recuperare i loro crediti verso la P.A., ad oggi, rimane un percorso ad ostacoli”.

Oltre al danno dei mancati pagamenti continua la beffa per le imprese che credevano e speravano in una soluzione certa del problema della soddisfazione dei loro crediti nei confronti della pubblica amministrazione. Il testo del decreto approvato alla Camera dei deputati, infatti, rimane confermato nell’impianto originario, reso forse ancora più arzigogolato, e mostra, ancora una volta, più attenzione alle esigenze della burocrazia contabile piuttosto che a quelle delle migliaia di imprese creditrici del terziario di mercato, dell’artigianato e dell’impresa diffusa che sono ormai sull’orlo del collasso.

“Noi artigiani – conclude Sbalchiero – siamo tra i pochi ad essere da sempre critici sulla piega che è stata data al tentativo di soluzione. Sin dall’inizio abbiamo denunciato l’inadeguatezza del provvedimento per le farraginose interrelazioni tra le diverse amministrazioni e l’assenza di un qualsiasi meccanismo operativo che consentisse alle imprese di ottenere in via diretta il pagamento di quanto dovuto ed abbiamo ripetutamente sollecitato tutti gli interlocutori – tecnici, politici e istituzionali – a snellire le procedure e rafforzare il meccanismo di compensazione a garanzia della reale e tempestiva soddisfazione del credito. Purtroppo dobbiamo registrare che la politica continua a prenderci in giro con provvedimenti solo apparentemente risolutori. E’ il caso dei ritardi di pagamento, ma anche dello slittamento dell’IMU, la rimodulazione della TARES e della sburocratizzazione”.

 

 

 

 

 

PA: tempi medi di pagamento in Europa (variazione 2013-2012)

(valori medi espressi in giorni)

 

 

 

 

PAESI

Pubblica Amministrazione

2012

2013

Var. 2013-2012

ITALIA

180

170

-10

GRECIA

174

159

-15

SPAGNA

160

155

-5

PORTOGALLO

139

133

-6

CIPRO

83

85

+2

BELGIO

73

69

-4

FRANCIA

65

60

-5

REPUBBLICA SLOVACCA

62

57

-5

UNGHERIA

57

55

-2

BULGARIA

52

52

+0

LITUANIA

56

51

-5

SLOVENIA

45

49

+4

REPUBBLICA CECA

42

45

+3

IRLANDA

48

45

-3

ROMANIA

45

45

+0

OLANDA

44

43

-1

AUSTRIA

44

42

-2

SVIZZERA

42

42

+0

REGNO UNITO

43

41

-2

POLONIA

39

38

-1

LETTONIA

38

37

-1

GERMANIA

36

36

+0

DANIMARCA

37

35

-2

NORVEGIA

34

34

+0

SVEZIA

35

34

-1

ISLANDA

34

33

-1

ESTONIA

25

25

+0

FINLANDIA

24

24

+0

 

 

 

 

Media europea

65

61

-4

 

 

 

 

Elaborazione Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati Intrum Justitia

 

 

 

Tempi medi di pagamento fra imprese: un confronto tra i principali Paesi europei

(valori medi espressi in giorni)

 

2012

2013

 

Var. 2013/2012

 

 

 

 

 

ITALIA

96

96

 

0

 

 

 

 

 

FRANCIA

57

55

 

-2

 

 

 

 

 

GERMANIA

35

34

 

-1

 

 

 

 

 

SPAGNA

97

85

 

-12

 

 

 

 

 

REGNO UNITO

44

41

 

-3

 

 

 

 

 

MEDIA EUROPEA

52

49

 

-3

Elaborazione Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati Intrum Justitia

 

 

 

Tempi medi di pagamento della Sanità alle imprese (*)

In giorni (**)

Rank peggiori pagatori
(anno 2013)

Regioni

2012

2013
(***)

Var.
2013-2012

1

CALABRIA

968

928

-40

2

MOLISE

893

914

+21

3

CAMPANIA

763

680

-83

4

LAZIO

350

323

-27

5

PIEMONTE

288

317

+28

6

PUGLIA

340

308

-32

 

ITALIA

298

284

-14

7

EMILIA ROMAGNA

284

271

-13

8

TOSCANA

257

269

+12

9

VENETO

277

262

-15

10

SICILIA

274

253

-21

11

SARDEGNA

281

239

-41

12

ABRUZZO

194

189

-4

13

LIGURIA

198

178

-20

14

MARCHE

155

143

-11

15

BASILICATA

146

140

-6

16

UMBRIA

162

139

-23

17

LOMBARDIA

105

106

+1

18

FRIULI VENEZIA GIULIA

90

88

-2

19

VALLE D’AOSTA

101

86

-15

20

TRENTINO ALTO ADIGE

88

82

-6

 

Elaborazione Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati Assobiomedica

(*) Tempi medi di pagamento delle strutture sanitarie pubbliche con riferimento alle forniture di dispositivi medici.

(**) Numero dei giorni che, mediamente, separano la data di fatturazione dalla data di incasso, ovvero indica il tempo medio di incasso di un’impresa fornitrice.

(***) Media dei primi 3 mesi del 2013.

 

Mestre 18-05-2013