Norvegia porta alle stelle i dazi sui formaggi tipici italiani: allarme tra i produttori

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Asiago-Consorzio-formaggio-forme-ilnordestBizzotto: “l’Unione Europea reagisca e ripaghi Oslo con la stessa moneta”. Penalizzati a NordEst le produzioni di Asiago e Montasio

L’annuncio dell’aumento stratosferico (277%) dei dazi applicati dalla Norvegia su alcuni prodotti agricoli tra cui molti italiani ha fatto lanciare l’allarme tra i produttori e reagire l’eurodeputata bassanese Mara Bizzotto. Da gennaio 2013 Asiago e Montasio, eccellenze agroalimentari del Nordest, hanno subito un deciso aumento del prezzo d’importazione che li rende decisamente meno competitivi sul mercato norvegese, a vantaggio di produzioni locali.

“L’Europa reagisca all’aumento dei dazi che la Norvegia applica sui nostri prodotti agricoli, in particolare sui formaggi italiani e veneti come l’Asiago e il Montasio, ripagando Oslo con la stessa moneta. E’ arrivato il momento di utilizzare le stesse misure protezionistiche nei confronti di tutti quei Paesi extra-UE che minacciano il mercato unico e le nostre eccellenze agroalimentari” sbotta la Bizzotto allarmata per le possibili ripercussioni sul comparto produttivo italiano e del NordEst in particolare, che annovera alcune eccellenze come Asiago e Montasio. Il Parlamento UE, approvando una risoluzione sul tema, ha chiesto alla Commissione di intervenire contro le misure protezionistiche applicate dal paese scandinavo.

“Secondo i dati in possesso dell’ambasciata italiana in Norvegia – spiega Bizzotto – l’aumento dei dazi sui formaggi deciso dalle autorità norvegesi nell’ottobre 2012 ed entrato in vigore da gennaio 2013, ha influito soprattutto su due eccellenze agroalimentari del NordEst: l’Asiago veneto e il Montasio friulano, entrambi tutelati a livello comunitario con la Denominazione di Origine Protetta, che hanno subito un innalzamento del prezzo di importazione pari al 277%. Una misura sconsiderata ed ingiusta che ha limitato pesantemente le nostre esportazioni in Norvegia, creando seri danni economici ai nostri produttori”.

L’Europa pare essere caduta sotto una grandinata di dazi: “dopo la Cina, che vuole imporre nuovi dazi sui nostri vini, adesso è il turno della Norvegia che ha deciso di triplicare il prezzo d’importazione dei formaggi, ma anche della carne d’agnello e di manzo – continua la Bizzotto – L’Unione Europea sembra ormai un pugile suonato che subisce passivamente queste politiche commerciali protezionistiche che hanno il solo scopo di indebolire il mercato unico europeo e, soprattutto, di colpire il nostro settore agroalimentare”. Per Bizzotto “ormai siamo in guerra, una guerra commerciale su più fronti e senza esclusione di colpi. L’Europa la smetta di balbettare inutili slogan e reagisca al più presto: la parola dazi non è un tabù, ma una pratica commerciale assodata che dobbiamo imparare ad utilizzare anche noi per tutelare i nostri prodotti tipici, il nostro mercato e le nostre imprese”.