Bolzano, acceso il nuovo inceneritore dei rifiuti

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PAB-nuovo-inceneritore-bolzano-interno-ilnordestServirà anche a produrre energia elettrica e riscaldamento per i quartieri circostanti

Il nuovo termovalorizzatore di Bolzano Sud non è più soltanto un progetto, ma è una realtà con l’accensione ufficiale effettuata dai vertici di Provincia, comune di Bolzano e Consorzio dei comuni. L’esercizio provvisorio durerà sino a marzo, secondo Durnwalder e Mussner si tratta di “un’opera fondamentale per il futuro della nostra terra”.

Ancora qualche anno fa, Bolzano ha scelto la strada di rinnovare il vecchio impianto d’incenerimento. Una strada che è andata in controtendenza al riciclaggio spinto, tipo quello attuato nella vicina città di Trento, ormai quasi giunto all’80% del totale, tanto che il previsto inceneritore trentino è stato ufficialmente ritirato, perché la massa di rifiuti disponibile non era più tale da giustificare la realizzazione dell’impianto.

A Bolzano si è scelto un percorso differente: ridurre la produzione di rifiuti, incentivare la raccolta differenziata, produrre energia dalla combustione del residuo. Questi i tre principi su cui si basa il nuovo termovalorizzatore di Bolzano Sud, una delle opere pubbliche più importanti realizzate negli ultimi decenni in Alto Adige. Non solo per i numeri relativi alla costruzione, ma anche per come inciderà sulla vita dei cittadini. I dati dell’impianto, che incenerirà ogni anno 130.000 tonnellate di rifiuti residui provenienti da tutta la Provincia, sono stati illustrati dal direttore della Ripartizione infrastrutture, Valentino Pagani. Quattro anni e mezzo per il completamento dell’opera, 25.000 metri quadrati di superficie, quasi 200.000 metri cubi di volume, un camino alto 60 metri e un investimento totale di 140 milioni di euro. Di questi, 118 sono serviti a costruire il vero e proprio termovalorizzatore, mentre sono stati oltre 12 i milioni di euro necessari a smaltire le 120.000 tonnellate di materiali inquinanti e bonificare l’intera area.

PAB-attivazione-inceneritore-bolzano-Valentino-Pagani-Luis-Durnwalder-e-Florian-Mussner-ilnordest“Dal punto di vista tecnologico – ha spiegato Valentino Pagani – si tratta di un gioiello tra i migliori a livello europeo”. I rifiuti apportati al termovalorizzatore verranno stoccati in una fossa, da qui sollevati con una benna al di sopra di una griglia che li incenerirà. La produzione di fumi sarà ridottissima (“i valori di polveri e diossine saranno largamente al di sotto dei limiti”, ha sottolineato Pagani), e dall’operazione di incenerimento dei rifiuti si potrà inoltre produrre calore ed energia. “Proprio questo aspetto – ha aggiunto l’assessore ai lavori pubblici Florian Mussner – rappresenta la chiave di tutto, ciò che rende questo impianto un’opera fondamentale per il futuro della nostra terra. Durante la costruzione vi è stato un continuo e costante aggiornamento del progetto alle migliori tecnologie esistenti, ed oggi possiamo dire che un impianto del genere garantisce la salute e la sicurezza di tutta la popolazione, compresi coloro che vivono nelle immediate vicinanze”.

Con l’energia prodotta dal termovalorizzatore si potrà coprire il fabbisogno di riscaldamento di 10.000 alloggi, e potrà essere fornita l’energia elettrica necessaria ad illuminarne ben 20.000. “Il tutto – ha sottolineato il presidente della Provincia, Luis Durnwalder – comporterà una riduzione di emissioni di anidride carbonica pari a 80.000 tonnellate all’anno. Si tratta di un’opera necessaria, e se non l’avessimo completata saremmo andati incontro a costi molto maggiori”. A proposito di soldi, Mussner ha ricordato che “il progetto si è aggiudicato un bando nazionale in tema di compatibilità ambientale che frutterà un finanziamento di almeno 40 milioni di euro”. Il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli, nel suo intervento, ha sottolineato che “la Provincia ha ascoltato le richieste del comune in tema di minimizzazione dei rischi per la salute dei cittadini”, mentre il presidente del Consorzio dei comuni Arno Kompatscher ha puntato sulla “solidarietà fra i comuni” e sulle “garanzie offerte da una gestione pubblica come quella di Eco Center”.