Adrenalina per tutti: sport estremo, turismo e disabilità

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DSC01156 1Tavola rotonda a Malcesine (Vr) per la XIII edizione della manifestazione dedicata al parapendio

“La nostra diventerà una società civile quando non dovremo più parlare di disabilità”. Ne è certa Sandra Truccolo, due volte campionessa del mondo di tiro con l’arco, una volta d’Europa, due volte medaglia d’oro ai Giochi paralimpici di Atlanta e di Sydney, che lo ha ribadito nel corso della tavola rotonda sul tema “Adrenalina senza barriere – disabilità e sport per tutti”. L’incontro ha aperto a Malcesine, in provincia di Verona, la XIII edizione di “Adrenalina”, manifestazione dedicata al parapendio che vedrà quest’anno volare anche i disabili. La festa di volo libero, che proseguirà fino al 13 ottobre, è promossa dalla Funivia Malcesine – Monte Baldo con la collaborazione del comune, della regione del Veneto e del Consorzio turistico Lago di Garda.

Al confronto hanno preso parte tra gli altri il presidente di Village4all Roberto Vitali, l’assessore al turismo del Veneto, Marino Finozzi, il sindaco Michele Benamati, il presidente delle Funivie Malcesine Stefano Passarini, il presidente del Consorzio di promozione turistica Verona Paolo Artelio, il direttore della Rappresentanza della Commissione Europea a Milano Fabrizio Spada e Roberto Nicolis ideatore del progetto “La Grande Sfida” che ha Verona fa incontrare persone con disabilità da tutto il mondo, oltre a Sandra, i campioni Sofia Righetti (sciatrice), Marco Cherubini (presidente di “We Fly Team”, l’unica pattuglia al mondo su velivoli ultraleggeri composta da piloti disabili), Simone Salvagnin (mondiale di arrampicata in montagna), Mauro Bernardi (primo allenatore per disabili patentato), Corrado Sulsente (fondatore di Scie di Passione).

Il dibattito ha messo a confronto la semplicità delle esigenze dei disabili con la realtà dei normodotati, che si ingegnano di dare risposte agli handicappati di fatto sbagliando spesso, forse perché tra chi fa acrobazie nel cielo e chi ha paura di volare, tra chi sale su due ruote in cima alle montagne e chi fa fatica a pedalare, c’è da chiedersi qual è il meno abile. E la questione ha risvolti non solo di civiltà ma anche economici, ad esempio nel settore del turismo dove il Veneto primeggia in Italia ed è regione di riferimento per la Commissione Europea, a fronte di previsioni secondo le quali da qui a 20 – 30 anni nel solo vecchio continente i potenziali turisti con disabilità saranno circa 130 milioni. Quello delle barriere archiettoniche è, in questo scenario, solo uno dei problemi, forse neppure il più importante “visto che – ha ricordato Finozzi – ad essere disabili non sono le persone ma piuttosto il territorio” e che contano molto di più l’accoglienza e tanti piccoli accorgimenti, piuttosto che interventi e norme che spesso rendono i portatori di disabilità ancora più diversi. Come hanno chiarito oggi molti interventi: “non abbiamo limiti; siamo solo in carrozzina”;“vado in albergo e chiedo una camera attrezzata per portatori di handicap e scopro che è singola, non pensata per una coppia”; “il bagno ha tutte le dotazioni di legge ma lo specchio è a un metro e mezzo d’altezza” e così via.

“L’eccesso di regolazione non serve a risolvere i problemi”, ha convenuto Fabrizio Spada, cui ha fatto eco Cherubini, che può pilotare un ultraleggero ma non può prendere in Italia il brevetto di pilota per velivoli normali perchè non ha l’uso delle gambe ma tra un po’ lo prenderà in Francia, dove evidentemente un pilota è abile al volo e non deve essere abile e basta. “Manca da noi una cultura civica”, ha affermato l’olimpionico di canoa Daniele Scarpa, marito di Sandra Truccolo. E non tutti gli operatori economici comprendono che ciò che va bene per i disabili aiuta tutti e che anche chi ha problemi motori, di vista, di udito, di intolleranza, fa la spesa e la fa dove non incontra impedimenti e trova ciò che cerca. In ogni caso Paolo Artelio ha assicurato che vuole rendere totalmente accessibile l’intera sponda veronese del Garda.