Incidente al termovalorizzatore di Bolzano, Agenzia per l’ambiente analizza i dati

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inceneritore-bolzano-fronte-ilnordestUrzì: “si avvera quanto avevamo previsto, troppo rischio per i quartieri di Bolzano”. Spagnolli: “non c’è pericolo reale per la popolazione”

Giovedì scorso, il nuovo inceneritore di Bolzano ha avuto un episodio di malfunzionamento, causato da un guasto all’impianto di ventilazione, che ha provocato come conseguenza una mancanza di aria di combustione nel forno: ciò ha prodotto un aumento delle sostanze inquinanti che in parte sono state immesse nell’aria tramite il camino dell’impianto.

“E’ molto probabile – spiega in una nota l’Agenzia provinciale per l’ambiente – che vi sia stato il superamento di alcuni valori limite di emissione. Stiamo analizzando in maniera dettagliata e scrupolosa tutti i dati rilevati dall’impianto durante e dopo l’incidente, e informeremo la Procura della Repubblica sia sugli eventuali sforamenti, sia sull’inadeguata gestione del guasto”. Dalle prime indicazioni non emergono conseguenze sulla qualità dell’aria né a Bolzano, né a Laives, ma l’Appa ha comunque deciso di estendere l’analisi e di mettere in campo tutte le risorse possibili per prevenire gli incidenti e per gestire al meglio il flusso informativo nei confronti della popolazione.

Oltre a quelli dell’impianto, i tecnici dell’Appa sono al lavoro anche sui dati registrati dalla rete fissa di rilevamento della qualità dell’aria nella zona di possibile ricaduta degli inquinanti. “Dalle prime analisi – prosegue la nota – sembra che fortunatamente non vi siano ricadute a Bolzano e a Laives. Per chiarire fino in fondo la situazione occorrerà attendere qualche settimana per poter incrociare i dati delle emissioni con quelli meteorologici, mentre d’intesa con i comuni stiamo programmando una serie di prelievi di suolo in diverse zone per valutare l’effettiva presenza di sostanze nocive, in particolare di diossina”.

La nota dell’Agenzia per l’ambiente si conclude ricordando che “durante il periodo di prova è abbastanza normale che possano verificarsi dei guasti, ma questi devono essere gestiti in maniera adeguata per ridurre il rischio di ricadute negative sull’ambiente. L’incidente della settimana scorsa ha dimostrato che la procedura tecnica doveva essere modificata, in modo tale che in casi analoghi le emissioni possano comunque restare al di sotto dei livelli previsti dalla legge”.

Anche il sindaco di Bolzano, Luigi Spagnolli, tranquillizza la popolazione: “qualcosa non è andato come avrebbe dovuto, ma abbiamo avuto conferma che da un punto di vista ambientale non c’è mai stato pericolo reale per la popolazione. Adesso – ha aggiunto il sindaco – si sta facendo un monitoraggio accurato del terreno in tutte le direzioni intorno all’impianto, anche a notevole distanza ed è già stato fatto il controllo dell’aria nei tempi immediatamente successivi”.

Alle tranquillizzazioni delle autorità non crede il consigliere provinciale di Alto Adige nel cuore Alessandro Urzì, che ricorda come solo un anno fa l’assessore bolzanina Chiara Pasquali nel corso di un faccia a faccia televisivo su un’emittente locale avesse affermato come “i fumi del nuovo termovalorizzatore non sono un problema per Bolzano, che invece deve temere per quelli del traffico di transito sull’A22”. Ma di più l’assessore smentiva categoricamente, ricorda Urzì, che ci potesse essere un qualsiasi problema per il quartiere di Casanova indicando come quello di Oltrisarco come l’area di massima concentrazione degli eventuali inquinanti. Ma non di quelli dell’inceneritore, assicurava.

“A parte la leggerezza con cui veniva liquidata la situazione di Oltrisarco (che meriterà un approfondimento tutto proprio) le parole dell’assessore Pasquali oggi sembrano pesantemente smentite dalle preoccupazioni per un indice superiore al normale di ricaduta di agenti inquinanti (e si teme anche diossine) proprio su Casanova, quindi su una delle aree più densamente popolate della città” sottolinea ora Urzì che ricorda come questo lo si era detto “in sede di allestimento dei progetti per il nuovo termovalorizzatore: realizzarlo a ridosso di Bolzano avrebbe significato esporre questa area densamente urbanizzata ed in particolare i suoi quartieri residenziali più prossimi a rischi elevatissimi. La smentita attraverso i fatti delle parole dell’assessore Pasquali imporrebbero l’assunzione di atti di responsabilità da parte della giunta, non escludendo anche le ipotesi di dimissioni, se i timori dovessero essere confermati. Non si può né si deve accettare che ai cittadini possano essere fornite consapevolmente notizie false atte a distrarre l’opinione pubblica da fonti eventuali di pericolo e rischio per la salute”.