Dal ministero alla Salute lo stop al segreto sui flussi agroalimentari

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Coldiretti rovigo direttore silvio parizzi 1Parizzi: «trasparenza, contro le frodi, l’inganno ai consumatori e il danno alle imprese agricole»

«I flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per la produzione alimentare italiana saranno finalmente resi pubblici dal ministero della Salute. Sembra una notizia di poca rilevanza per il nostro territorio, ma anche i polesani pranzano tutti i giorni ed anche in Polesine arrivano materie prime estere che saranno confezionate dalle nostre imprese agroalimentari private». E’ quanto dichiara il direttore di Coldiretti Rovigo, Silvio Parizzi nel commentare l’annuncio del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, la quale ha accolto le richieste del presidente nazionale di Coldiretti, Roberto Moncalvo.

«Da anni ci battiamo per la trasparenza dell’origine dei prodotti – aggiunge Parizzi – e grazie all’ultima azione dimostrativa, che anche noi di Coldiretti Rovigo abbiamo realizzato al Brennero, lo scorso dicembre, andando a verificare i tir che attraversavano il confine, un primo importante passo si è ottenuto. Lo stop al segreto sui flussi commerciali con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero ora dovrebbe essere completato con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti”.

Le importazioni agroalimentari in Italia hanno raggiunto la cifra record di 40 miliardi di euro nel 2013: più 20% rispetto all’inizio della crisi nel 2007. Contestualmente sono più che triplicate le frodi: più 248% di cibi e bevande sequestrati dai Nas, perché adulterate, contraffate o falsificate.

«Sono crimini particolarmente odiosi – commenta Parizzi – che si fondano sull’inganno e colpiscono soprattutto le persone che, a causa della crisi, hanno meno disponibilità di reddito e per risparmiare cercano alimenti a basso costo, dietro i quali spesso si nascondono ricette modificate, uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi sui quali è importante garantire la trasparenza».

«La trasparenza dei flussi – conclude Parizzi – è importante per evitare le truffe agroalimentari, informare correttamente i consumatori e sostenere le nostre imprese agricole sottoposte ad una continua concorrenza sleale: circa un terzo (33%) della produzione complessiva dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati col marchio “Made in Italy”, contiene materie prime straniere all’insaputa dei consumatori e in danno delle aziende agricole».