Ebola, il Veneto chiede al Governo di riflettere sull’opportunità di chiudere le frontiere

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Ebola controlli sanitari su persona
Ebola controlli sanitari su personaZaia: «abbiamo elevato al massimo il livello di allerta dei dipartimenti di prevenzione della sanità veneta»

Alla luce della dichiarazione di epidemia di rilievo internazionale emessa dall’Organizzazione mondiale della Sanità rispetto all’epidemia di Ebola che si sta diffondendo in alcuni paesi africani, il direttore generale della sanità del Veneto, Domenico Mantoan, in accordo con il Presidente Luca Zaia, ha disposto con apposita comunicazione ai responsabili dei Dipartimenti di prevenzione delle Ulss di elevare al massimo livello il sistema di sorveglianza sanitaria territoriale e ospedaliera in tutta la Regione.

Il segretario generale dell’OMS, Margaret Chan, ha annunciato a breve l’emanazione di “consigli” alla comunità sanitaria internazionale. «Non appena verranno divulgati – sottolinea Mantoan – provvederemo ad attuarli con tempestività e attenzione per quanto di nostra competenza. Si tratta di una prevenzione doverosa che naturalmente coinvolgerà in toto ognuno dei siti che il Governo impone per il ricovero dei migranti di Mare Nostrum. Stiamo già attuando quanto disposto dalle circolari emesse dal Ministero della Salute e siamo a disposizione delle autorità sanitarie marittima e aerea per collaborare con nostro personale ed eventuali mezzi e strumenti al controllo dei varchi d’ingresso internazionali come aeroporti e porti. Continuiamo a fare, comunque e a prescindere, tutto quanto necessario per salvaguardare la salute pubblica e quella dei cittadini Veneti. Anche se le possibilità reali di approdo qui della malattia fossero dello 0,1, quello 0,1 non deve verificarsi».

Ebola è una malattia infettiva con sviluppo emorragico originaria dell’Africa. Nell’epidemia in corso in alcuni paesi di quel continente ha superato il 60% di mortalità. Ha un periodo di incubazione che va da 2 a 21 giorni, periodo nel quale appare perlopiù asintomatica ma non è contagiosa. Secondo gli esperti dell’OMS il virus è in grado di rimanere attivo nel liquido seminale fino a 49 giorni.

«E’ prioritario difendere la salute dei Veneti e in questo senso ho dato ordine alle strutture sanitarie regionali di non trascurare nulla, nessun particolare, nessun luogo, nessuno screening o profilassi che si rendesse necessaria – dice Zaia –. Siamo di fronte all’epidemia più importante degli ultimi 40 anni e ritengo sia mio dovere tenere altissima la vigilanza, dopo che negli ultimi mesi abbiamo visto la recrudescenza di ceppi virali e infettivi particolarmente virulenti e che credevamo fossero scomparsi. Credo sia opportuno che il governo debba a questo punto seriamente riflettere sull’ipotesi di una chiusura delle frontiere, tema che anche altre nazioni europee si sono poste – conclude Zaia -, pensando di dirigere la solidarietà sui territori di provenienza dei profughi, attraverso un rafforzamento dei progetti di cooperazione internazionale, piuttosto che continuare a dilapidare risorse pubbliche in una operazione Mare Nostrum che si è trasformata in un servizio di taxi a richiesta per scafisti e trafficanti di disperazione».