Croazia, eletta presidente la sfidante Kolinda Grabar Kitarovic

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Kolinda Grabar Kitarovic presidente croazia
Kolinda Grabar Kitarovic presidente croaziaIl paese si affida al candidato di centro destra, prima donna nella storia alla guida della repubblica balcanica, per uscire dalla crisi economica e sociale causata dal governo di centro sinistra

Kolinda Grabar Kitarovic, 46 anni, è il primo presidente donna della storia della Croazia e il primo capo dello Stato proveniente dalle fila del centrodestra negli ultimi 15 anni.

La Grabar Kitarovic ha sconfitto al ballottaggio il presidente uscente Ivo Josipovic con il 50,745 delle preferenze e si insedierà nell’ufficio del presidenziale, nel palazzo di Pantovcak a Zagabria, il 19 febbraio prossimo. L’affluenza al voto degli aventi diritto è stata del 59,06%, di molto superiore a quella registrata al primo turno, il 28 dicembre scorso.

La vittoria del centrodestra alle presidenziali è stata alquanto inattesa per quanto riguarda le testate locali, mentre i sondaggi pre-elettorali hanno dato proiezioni molto discordanti tra di loro. La Grabar Kitarovic sarà il primo presidente croato proveniente dalle fila dei conservatori dopo la morte del primo capo dello stato croato Franjo Tudjman.

La vincitrice delle elezioni presidenziali croate ha dichiarato in conferenza stampa di intendere «lavorare per il benessere della Croazia, che diventerà uno dei paesi più sviluppati d’Europa e del mondo, cosa che posso promettere». La Grabar Kitarovic ha inoltre detto che «è arrivata la fine del periodo delle spaccature» e che «ora è tempo dell’unione della patria, nell’amore e nella fede verso il paese». Rispondendo alla domanda sulla corruzione nel governo di cui ha fatto parte in passato, la Grabar Kitarovic ha dichiarato che il nuovo capo dell’Hdz, Tomislav Karamarko «ha ripulito il partito da persone corrotte». Per quanto riguarda la politica estera, la vincitrice delle consultazioni di ieri ha detto di intendere «portare il paese all’interno dell’Ue e della Nato in modo migliore, più consono a quello che ci meritiamo».

Delusione tra le fila del Partito social-democratico (Sdp), leader della maggioranza attuale, che ha sostenuto Josipovic in campagna elettorale. Il premier Zoran Milanovic ha affermato che la Grabar Kitarovic «ha condotto una campagna da setta chiusa, sembrando un combattente militante del suo schieramento». Lo stesso Josipovic ha affermato di essere stato sconfitto «con poco distacco, ma questo è il senso della democrazia».

L’analista politico Davor Gjenero, ha dichiarato al quotidiano “Jutarnji list” che la «legittimità di presidente della Grabar Kitarovic non deve essere sminuita da un distacco forse scarso tra i voti, oppure dal fatto che la sua vittoria dipende anche dai voti dei croati residenti all’estero: fa tutto parte delle regole elettorali». Secndo Gjenero, «la vittoria è dovuta anche al sostegno di un partito sempre più forte, e la stessa Grabar Kitarovic si è preoccupata a non perdere i voti del margine estremo della destra». Per quanto riguarda Josipovic, l’analista ha evidenziato che la sconfitta è dovuta in gran parte al fatto che il governo composto dagli esponenti del suo partito è in via di disfacimento».

La sconfitta alle presidenziali potrebbe inoltre, sempre secondo Gjenero, renderà più rapido tale disfacimento e lo stesso Josipovic potrebbe ora «avviare una guerra interna al partito con il premier Milanovic». Il momento critico per il governo attuale sarà «la probabile respinta da parte di Bruxelles del bilancio del 2015, dopo di che è possibile attendersi anche le elezioni anticipate». Secondo il politologo Bosko Picula, la vittoria della Grabar Kitarovic «porta l’Hdz a una vittoria praticamente sicura alle prossime elezioni parlamentari». La sconfitta di Josipovic, a detta di Picula, «rappresenta un chiaro messaggio degli elettori all’intero partito».

I risultati delle elezioni, inoltre, «indicano che il paese è completamente spaccato in due, non soltanto per quanto riguarda il sostegno ai candidati, ma anche per quanto riguarda i due principali schieramenti politici». Secondo l’analista Zdravko Petak, interpellato dall’agenzia d’informazione “Hina”, l’insediamento della Grabar Kitarovic «avrà una forte influenza anche sull’operato del governo», dato che «il candidato del centrodestra ha più volte annunciato di intendere scuotere politicamente il paese, nei limiti delle proprie competenze costituzionali».

Dal lato positivo, un presidente del centrodestra e un governo del centrosinistra «potrebbero portare alla creazione di una piattaforma politica comune sulle riforme che è necessario attuare».

Kolinda Grabar Kitarovic ha ricoperto il ruolo del ministro degli Esteri di Zagabria dal 2005 al 2008, all’interno del governo guidato da Ivo Sanader, recentemente condannato per corruzione. Dal 2008 al 2011 la Grabar Kitarovic è stata ambasciatore croato a Washington e in seguito ha ricoperto il ruolo dell’assistente del segretario generale della Nato, incaricata per rapporti diplomatici.

Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, si è congratulato con il nuovo presidente croato Grabar Kitarovic per la vittoria alle elezioni presidenziali di ieri. Anche il presidente del Partito popolare europeo (Ppe), Joseph Daul, si è congratulato con la Grabar Kitarovic: «sarà un eccellente presidente della Croazia, con un programma che risponde alle concrete preoccupazione dei cittadini».