Scuole paritarie del Veneto, la Regione eroga finanziamento di 21 milioni di euro

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scuola paritaria bambino compitoZaia: «vogliamo proteggere le famiglie e i loro bambini». Moretti: «il settore avanza dalla Regione 95 milioni di euro»

Con un provvedimento appena approvato in Giunta regionale e proposto dall’assessore regionale al bilancio Roberto Ciambetti, il governo veneto ha deliberato un’implementazione di cassa per consentire la liquidazione di 21 milioni di euro di contributi a favore delle scuole d’infanzia paritarie del Veneto, secondo quanto disposto dalla deliberazione regionale del novembre scorso e dal decreto 165.

«Il Veneto è più forte dei tagli indiscriminati che vengono da Roma e fa i salti mortali per proteggere i propri bambini e le loro famiglie. L’avevamo detto – dichiara il presidente della Regione Luca Zaia – non lasceremo sole le scuole dell’infanzia venete perché di tratta di un vero e proprio modello veneto che è riuscito finora a garantire un’eccellenza educativa unica in Europa a un costo tre volte inferiore a quello delle scuole statali. E’ un patrimonio insostituibile non solo per una questione economica ma perché è un modello diffuso dall’alto profilo qualitativo. In circa la metà dei nostri comuni quella paritaria è l’unica struttura educativa per l’infanzia presente».

Per Ciambetti «come avevamo preannunciato, fatto il bilancio regionale, è arrivata la disponibilità di cassa per il pagamento di quanto dovuto alle scuole paritarie per l’infanzia, il cui ritardo è da imputarsi unicamente a disposizioni governative vessatorie. Ancora una volta la Regione ha fatto la sua parte, un piccolo miracolo di tenacia e buon governo».

Sul tema interviene anche la candidata alla presidenza del fronte progressista Alessandra Moretti, secondo la quale, in occasione del convegno “Scuola dell’infanzia paritaria: quale futuro per i bambini” che si è tenuto a Tombolo, «le materne paritarie avanzano dalla Regione 95 milioni di euro di contributi. Questo debito determina l’impossibilità per le scuole paritarie venete di programmare eventuali assunzioni di nuovi insegnanti. C’è un concreto rischio paralisi per l’intero comparto». Per Moretti «serve un coinvolgimento dei comuni e degli enti che gestiscono le scuole paritarie al fine di definire obiettivi condivisi anche a livello regionale. Nel concreto, intendiamo introdurre il rimborso mensile, come peraltro avviene già in Emilia Romagna. In questo modo non si lasciano più i centri per l’infanzia senza le necessarie coperture finanziarie».