Trentino Alto Adige, per i comuni al ballottaggio quasi nessuno fa apparentamenti

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municipio bolzanoA Bolzano e Rovereto i candidati sindaci rifiutano l’appoggio delle liste civiche minori

In vista dei ballottaggi del 24 maggio, i candidati sindaco dei maggiori comuni del Trentino Alto Adige hanno quasi tutti rifiutato gli apparentamenti con le liste minori.

A Bolzano il Pd cittadino punta al rilancio della coalizione di centrosinistra, chiusura ad ogni ipotesi di accordo con la Lega. I Democratici del capoluogo, che invitano tutti i cittadini ad andare a votare per l’uscente sindaco Luigi Spagnolli, sottolineano che il Pd «è una forza del centrosinistra e vuole, con le altre componenti che hanno sostenuto il sindaco nella precedente legislatura, riannodare le fila per rilanciare su nuove e più forti basi la coalizione per il futuro governo della città». Per il coordinatore elettorale provinciale del PD, Carlo Costa, «il Pd ha ben presente le fratture che si sono create in questa campagna elettorale e che le posizioni al momento sembrano essere distanti, ma ha la volontà di avviare un dialogo con le forze Ecosociali per dare a Bolzano un governo in grado di dare alla città, sicurezza, solidarietà, lavoro, soprattutto per i giovani, e che realizzi occasioni di sviluppo». «Un capoluogo – afferma – ancora più sostenibile dal punto di vista ambientale e che metta in capo progetti completare l’offerta anche dal punto di vista abitativo. Per raggiungere questi obiettivi è imprescindibile un patto fra città di Bolzano e Provincia che metta al centro il capoluogo». Per i Democratici «è dunque assolutamente impraticabile, per le distanze di idee, valori e visioni, ogni ipotesi di governo della città con la Lega prima e dopo il ballottaggio di domenica 24 maggio».

Chiamati in causa gli Ecosociali che riuniscono Verdi, Sel, e Sinistra per Bolzano, affermano che «in vista del ballottaggio del 24 maggio stiamo assistendo increduli a dichiarazioni elettorali, lettere aperte e prese di posizione che hanno molto a che fare con lo stile degli strilloni al mercato. Riteniamo – prosegue la nota – che l’elettorato che ci ha scelto sia composto da persone mature, consapevoli, libere e coscienti, che non si fanno dettare decisioni dall’alto, ma sceglieranno chi votare in piena autonomia e consapevolezza, in base al programma a cui, votando noi, hanno dato il loro consenso. Chi vuole il loro voto dia messaggi forti e chiari sui punti cruciali». Gli ecosociali invitano a puntare sull’interesse pubblico nello sviluppo urbanistico della città, difendere i servizi pubblici, rinegoziare i rapporti tra Provincia e Comune e di impegnarsi per una città solidale: di fatto un invito a votare Spagnolli, anche se in caso di elezione avrà un bel daffare a coalizzare una maggioranza coesa dovendo fronteggiare in Consiglio comunale ben 18 diverse forze politiche.

Sul fronte opposto, qualche apertura di credito la registra il candidato sindaco Alessandro Urzi, che deve affrontare una rimonta molto difficile, visto il divario con Spagnolli al primo turno, ma che non dispera: al di là dei mancati apparentamenti ufficiali, sono molte le forze politiche che si richiamano ai valori del centrodestra a lasciare sì libertà di voto, ma con una larvata indicazione di preferire Urzì rispetto a Spagnolli per favorire il ricambio alla guida della città dopo 10 anni di governo del centro sinistra. Aperture anche dalla destra con il candidato sindaco Giovanni Benussi (già sindaco di Bolzano) che ha chiesto ad Alessandro Urzì un incontro, «perché i valori che ci uniscono possano cancellare il dolore delle ferite che ci siamo arrecati e che non fanno parte del nostro modo di operare, in quanto ascrivibili soltanto alla tensione d’una campagna elettorale dovuta condurre da entrambi, per circostanze certamente a noi non ascrivibili, in un clima di acuta tensione e sotto il fuoco amico e nemico». Benussi afferma di «ritenere indispensabile sospendere la sterile quanto assurda diatriba sulle strategie elettorali relative a questa tornata elettorale ed assumerci la responsabilità, visto che siamo le uniche due persone in questo momento cui spetta l’obbligo di farlo, di chiudere questo tragico capitolo che ha caratterizzato gli ultimi 10 anni della storia politica del centrodestra in Alto Adige e riprendere un cammino congiunto sulla base di quei valori e spirito di servizio che sono sempre stati propri del nostro schieramento politico e che lo rendono in grado d’essere l’unico possibile artefice d’una svolta politica nella conduzione amministrativa della città di Bolzano». Benussi invita infine Urzì a rifondare assieme il centrodestra. Palla immediatamente colta da Urzì secondo cui «il 24 maggio si terrà un referendum popolare per il riscatto della nostra città. E non c’è più tempo da perdere per preparare la vittoria. Tutte le energie vanno messe in campo». Urzì apprezza «le dichiarazioni di Giovanni Ivan Benussi sulla necessità di un profondo momento di condivisione per porre le basi di un grande processo di ricomposizione di quella che io chiamo l’area alternativa alla Sinistra che si confronterà domenica 24 con Spagnolli. Sono ovviamente disponibile ad ogni tipo di incontro utile a dare corpo e forza, di programma e di volontà, a questa impresa comune che però oggi è soprattutto in mano ai nostri concittadini».

municipio roveretoDa Bolzano a Rovereto, in Trentino: anche qui i due principali sfidanti hanno preferito evitare apparentamenti con le forze minori, rischiando il tutto per tutto nelle urne. Favorito è Francesco Valduga sostenuto dalle liste civiche che ha già sopravanzato al primo turno il sindaco uscente del centro sinistra autonomista Andrea Miorandi che sembra concretizzare la “maledizione” gravante su tutti i primi cittadini del capoluogo lagarino per cui nessuno, nelle ultime consiliature, è mai riuscito a centrare il doppio mandato. Valduga potrebbe contare sull’apertura delle forze di centro destra, a partire da Lega Nord e Fratelli d’Italia che, anche se non ufficialmente, hanno detto che il loro elettorato è decisamente più vicino al candidato delle civiche che a quello del centrosinistra.