Efsa richiama l’attenzione al consumo moderato di caffè

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Mostra museo macchine caffe parcines schreibmaschinenmuseum coffee timeSecondo l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare di Parma opportuno non eccedere nell’assunzione di caffeina anche con le bevande energetiche

Il consumo quotidiano fino a 4-5 tazzine di caffè «non dà adito a problemi di sicurezza» negli adulti sani, che seguono una dieta equilibrata in associazione a esercizio fisico. Diverso è il discorso per le donne in gravidanza che devono limitare l’assunzione di caffeina a due tazze di moka, o due tazze e mezzo di espresso; queste le dosi considerate sicure per il feto. E soprattutto nei minorenni.

E’ quanto emerge dal parere scientifico pubblicato dall’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare con sede a Parma, che delinea anche i possibili rischi da consumo di caffeina associata ad alcol, ad altre sostanze che si trovano nelle bevande energetiche, i cosiddetti “energy drink”, e a sinefrina, sostanza sempre più utilizzata negli integratori alimentari.

L’Efsa precisa che una tazza di caffè americano contiene mediamente 90 mg di caffeina, mentre un espresso e una comune lattina di “bevanda energetica” ne contengono mediamente 80 mg. La caffeina è anche in una tazza di tè nella misura di 50 mg, in una normale lattina di Coca Cola (circa 40 mg), in una barretta di cioccolato fondente (50 mg) e in misura minore in quella al latte (10 mg).

Secondo l’Efsa, la dose massima raccomandata di consumo di caffeina nei casi di maternità e allattamento è 200 milligrammi. Per i bambini e gli adolescenti fino ai 18 anni, invece, il consumo di caffeina non dovrebbe superare i 3 milligrammi per ogni chilogrammo di peso corporeo. Il consumo di altri componenti delle “bevande energetiche” a concentrazioni normalmente presenti in tali bevande non influirebbe sulla sicurezza di dosi singole di caffeina sino a 200 mg. E un consumo di alcol a dosi sino a circa 0,65 g/kg, che porta ad avere un tenore di alcol nel sangue dello 0,08% circa (livello al quale in molti Paesi è interdetta la guida di autoveicoli) «non influirebbe – si legge nel parere scientifico – sulla sicurezza di dosi singole di caffeina fino a 200 mg. Sino a tali livelli di assunzione è improbabile che la caffeina mascheri la percezione soggettiva di ebbrezza da alcol».

La valutazione sui rischi sulla salute associati al consumo di caffeina, in particolare malattie cardiovascolari, disturbi del sistema nervoso centrale (ad esempio sonno interrotto e ansia) e possibili rischi per la salute fetale durante la gravidanza, è stata completata, sottolinea l’Efsa, «con il considerevole apporto ricevuto da Stati membri, gruppi di consumatori, rappresentanti dell’industria e altre parti interessate, compresa una consultazione online di due mesi e una riunione delle parti interessate a Bruxelles. E’ la prima volta che i rischi da caffeina da ogni fonte alimentare vengono analizzati a livello di Ue».

Secondo il presidente del Consorzio promozione caffè, Patrick Hoffer, «il parere Efsa conferma la posizione da noi sempre sostenuta: un’assunzione moderata di caffeina non ha alcuna controindicazione per la maggioranza degli adulti in salute. E’ importante chiarire bene come tale parere non metta in discussione la sicurezza del caffè». Sui rischi cardiovascolari, Andrea Poli, presidente di Nutrition Foundation of Italy, precisa che «secondo un recente maxistudio (Crippa et al, Am J Epidemiol 2014) che ha combinato tutti gli studi sull’argomento pubblicati in letteratura tra il 1966 ed il 2013, i consumatori di caffè hanno presentato un rischio di morte per cause cardiovascolari ridotto del 10-20% per tutti i livelli di consumo rilevati (fino ad 8 tazze/al giorno)».