Pinot grigio, è guerra per la doc interregionale

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cantina feresin cormons grappolo pinot grigio
I piccoli produttori di Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia contro le grandi conglomerate del vino

 

cantina feresin cormons grappolo pinot grigioSino a qualche settimana fa era una discussione tra produttori, regioni, opinion leaders, ma ora la “battaglia” contro l’ipotizzata nuova denominazione interregionale del Pinot Grigio è una vera e propria crociata. L’hanno promossa, ufficializzandola a Vino Vip Cortina, piccoli produttori del Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia secondo i quali una Doc per il “Pinot grigio delle Venezie” significherebbe, per dirla come Fabio Giavedoni di Slow Food, «affossare di fatto i nostri “monumenti storici” come l’ottimo Pinot Grigio dei vignaioli friulani, ci mette sullo stesso piano dei fanatici mussulmani dell’Isis che distruggono i siti archeologici in nome di assurde idiozie culturali». 

Le tre regioni indicate possiedono circa 20.000 dei 23.000 ettari di produzione italiana di questo vino che da solo rappresenta più o meno la metà dei vini bianchi italiani destinati a mercati stranieri, con particolare successo specie su quello americano. Solo il Veneto ne ha circa 10.000 ettari vantando il primato di regione con la superficie vitata più estesa. Mentre grossi calibri del vino, dal gruppo Santa Margherita a casa Zonin, da Mezzocorona al Gruppo Italiano Vini sostengono come doverosa la creazione di una Doc interregionale «che avrebbe l’effetto – spiega Domenico Zonin –  di innalzare la qualità media del prodotto», molte e vivaci obiezioni arrivano dal Friuli e da piccole cantine venete e soprattutto trentine. «Andremmo incontro – dice Emilio Rotolo della “Schiopetto” di Capriva del Friuli – a una forte perdita di identità produttiva ora spendibile in fase di commercializzazione per spuntare un prezzo maggiore. Non si tratta di una difesa del Pinot Grigio tutt’altro che scontata, perché una Doc Interregionale Pinot Grigio sul piano internazionale non può impedire ad altre zone del mondo di produrre questo vino e non avremo garanzia sui prezzi futuri delle uve». 

Per non lasciare nulla d’intentato si è costituito un comitato, a forte valenza friulana, per la difesa del Pinot Grigio territoriale che annuncia che «qualora la Doc interregionale nascesse davvero una pioggia di ricorsi a tutela di quelli che sono i diritti acquisiti con anni e anni di lavoro».

Da parte sua, Luca Rigotti amministratore delegato delle Cantine Mezzacorona, getta acqua sul fuoco: «sulla qualità del Pinot Grigio è un assunto da cui noi non intendiamo derogare e anche il paventato rischio di un aumento della produzione, i massimali per ettaro rappresentano un limite da non superare, ma dai quali è possibile volontariamente stare anche molto più bassi».