Nasce Confidi in Rete Emilia Romagna

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Confidi rete Emilia Romagna protagonisti
I Confidi uniscono le forze in rete: 13 confidi associano 42.000 piccole e medie imprese

 

Confidi rete Emilia Romagna protagonistiI Confidi dell’Emilia Romagna fanno squadra e si mettono rete per essere ancora più competitivi al servizio delle imprese. È stato sottoscritto nella sede di Unioncamere Emilia-Romagna il contratto di rete denominato “Confidi in Rete Emilia Romagna” tra 13 consorzi fidi operanti in regione e appartenenti a tutti i settori economici.

La firma arriva a circa otto mesi dalla nascita del “Coordinamento dei Confidi dei Territori Locali” che è stata la base del percorso cui hanno partecipato Agrifidi Emilia, Agrifidi Modena Reggio Ferrara, Agrifidi Uno Emilia Romagna, Confidi Per le Imprese, Cooperativa di Garanzia fra Commercianti Parma, Creditcomm, Finterziario, GarCom Piacenza, Confartigianato Fidi Cesena, Confartigianato Fidi Ferrara, COFIRE Reggio Emilia, Confidi Romagna e Ferrara e Unionfidi Parma.

I Confidi della rete associano complessivamente circa 42.000 piccole e medie imprese, pari al 10% delle imprese attive in Emilia-Romagna a fine marzo (dati Unioncamere regionale). Il volume dei finanziamenti garantiti in essere al 31 dicembre 2014 era pari a oltre 1.112 miliardi di euro mentre lo stock delle garanzie prestate in essere ammontava a quasi 305,8 milioni.

La conduzione della rete è affidata ad un comitato di gestione di 5 membri presieduto da Alberto Rodeghiero, che guida Agrifidi Uno Emilia Romagna.

La rete intende essere la risposta alle sfide del cambiamento poste dalla complessità del contesto di riferimento per migliorare la qualità dei servizi offerti ai soci, per ottimizzare l’organizzazione consortile e per rafforzare il livello di interlocuzione con le banche e le istituzioni, senza rinunciare al radicamento territoriale da sempre punto di forza degli organismi di garanzia.

«Insieme per contare di più è questa la sintesi – ha detto Alberto Rodeghiero – La rete rappresenta uno strumento per guardare avanti, per continuare ad essere al fianco delle imprese del territorio e sostenerne l’accesso al credito bancario, che resta tuttora problematico nonostante le recenti misure adottate dalla Banca Centrale Europea».

Il supporto all’accesso al credito, nel solco della tradizione dei Confidi, è un modo concreto per aiutare le imprese a restare competitive evitando che siano intercettate da organizzazioni illegali. Sostenere le imprese significa tutelare il lavoro esistente e creare, ove possibile, nuove opportunità di occupazione.

Il percorso del contratto di rete è stato avviato a fine 2014, nell’ambito del progetto “Crescere e competere con il contratto di rete II” di Unioncamere Emilia-Romagna e sistema camerale a valere sull’accordo MISE/Unioncamere. «L’obiettivo della rete – ha sottolineato Claudio Pasini, segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna, è di accrescere la competitività sul mercato della garanzia attraverso la condivisione e l’integrazione del know-how e delle risorse, la creazione di sinergie per la gestione complessiva del rischio di credito, sinergie con i partner bancari, l’individuazione di nuove opportunità di mercato e l’incremento dell’efficienza. E’ un punto di arrivo ma anche di partenza di un percorso che sosteniamo con convinzione». 

La scelta di mettersi in rete va nella direzione indicata dal ddl delega per la riforma dei confidi approvato a inizio luglio dal Senato e risponde anche all’auspicio di un rafforzamento e integrazione del sistema degli organismi di garanzia operanti in regione espresso dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini nel suo programma di legislatura.

Tra le priorità del contratto di rete vi è il ricorso alla riassicurazione del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese gestito dal Mediocredito Centrale e agli altri strumenti di controgaranzia, come ISMEA.

«In questa prospettiva – ha aggiunto Rodeghiero – chiediamo alla Regione che il Fondo di Garanzia in Emilia-Romagna sia intermediato esclusivamente dai confidi almeno per importi al di sotto dei 300.000 euro, come da tempo avviene in Toscana e nelle Marche».

L’assessore regionale al commercio e turismo, Andrea Corsini ha raccolto la sollecitazione assicurando il supporto della Regione a un progetto che è stato veloce ed efficace e «può essere da stimolo ad altri settori. La Regione crede nello strumento dei Confidi e ha confermato nel bilancio 2015 le risorse».