Il sistema fieristico volano dell’economia nazionale

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Marmomacc 2015 panoramica fiera
Riello: «quattro punti di Pil pari a 60 miliardi di euro e il 50% dell’export è legato alle fiere»

 

Marmomacc 2015 panoramica fieraValgono 60 miliardi di euro gli affari conclusi alle fiere in un anno, quasi quattro punti di Pil, e il 50% delle esportazioni nasce da contatti originati dalla partecipazione alle esposizioni. Sono i numeri presentati all’incontro “Le fiere italiane tra settori e territori” dall’Aefi, l’associazione di categoria. 

Il 2015 è «l’anno della svolta per le fiere italiane, anche se i risultati maggiori si vedranno dal prossimo anno», afferma il presidente dell’Aefi e presidente di Veronafiere, Ettore Riello. Espositori, visitatori e superficie espositiva sono in crescita per oltre quattro fiere su dieci nel primo semestre e meno di un quarto delle esposizioni registrano contrazioni. 

All’incontro è stato presentato il calendario fieristico 2016 che prevede 189 manifestazioni internazionali. I settori più rappresentati sono tessile-abbigliamento-moda, sport-hobby-intrattenimento-arte e food-beverage-ospitalità. Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Toscana e Campania sono le regioni che ospitano il maggior numero di rassegne. Ma tutta Marmomacc 2011 fiera Vr presidente ettore rielloquesta attività trova diversi «ostacoli allo sviluppo», secondo Riello, a partire dalla necessità di razionalizzare le società partecipate e dalla situazione fiscale «non favorevole» fino alle reti informatiche insufficienti per servire le esposizioni più affollate.

I risultati delle fiere del 2015 mostrano che «qualcosa si sta muovendo nell’economia italiana e c’è soprattutto un estero veramente molto brillante e dinamico» sottolinea Riello. Dall’estero vengono ogni anno oltre 27.000 espositori (il 28% delle presenze alle rassegne internazionali) e 1,3 milioni di visitatori, attratti da un sistema fieristico che è il secondo in Europa e il quarto al mondo. «Del resto l’Italia ha una meccanica straordinaria, il dominio mondiale nei beni di lusso per la persona e la casa, un settore agroalimentare unico al mondo e sta crescendo tantissimo nelle nuove specializzazioni e nella chimica-farmaceutica», osserva Riello, convinto che «è su questo che dobbiamo puntare per stimolare la crescita del Paese: sulla manifattura, sull’economia reale del “Made in Italy” e sul suo appeal nel mondo». L’internazionalizzazione è una delle tendenze più interessanti in atto per il settore fieristico. «In questo campo stiamo lavorando molto bene con l’Ice, ora che è di nuovo in forze», spiega Riello, in particolare c’è un progetto per promuovere le nostre manifestazioni all’estero nei principali paesi «con il marchio Sistema fieristico italiano».