Federpreziosi, a Rovereto il consiglio direttivo dell’associazione nazionale

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Dialogo e collaborazione elementi necessari per garantire, in Trentino, un livello di sicurezza adeguato alle aspettative di imprese e cittadini

 

Confcommercio riunione commercianti preziosi nazionale a rovereto da sx Fabrizio Nieddu gdf Maurizio Graziano carabinieri Massimo DAmbrosio questore Giuseppe Aquilino presidente Federpreziosi. In piedi Stefano AndreisIl Trentino non è più un’isola felice, ma non esiste una vera e propria emergenza sicurezza. E il miglior modo per contenere e prevenire episodi criminali è mantenere l’ottimo rapporto tra forze dell’ordine e la categoria degli orafi, come hanno ribadito entrambe le parti al Mart di Rovereto, in occasione del consiglio nazionale di Federpreziosi.

Per la prima volta Federpreziosi, la federazione aderente a Confcommercio Imprese per l’Italia che rappresenta le imprese orafe, argentiere, gioielliere e orologiaie di tutta Italia guidata da Giuseppe Aquilino, ha tenuto il suo consiglio direttivo in Trentino, presso il Mart di Rovereto.

Nella “Sala Amici del Mart”, il presidente provinciale Stefano Andreis – che è anche membro del consiglio di amministrazione del museo – ha introdotto i lavori della federazione, preceduti da un saluto delle forze dell’ordine provinciali che non è stato solo di cortesia: la collaborazione con la categoria, infatti, è solido e collaudato e consente, grazie anche ad un dialogo costante e produttivo, il mantenimento di un livello di sicurezza che, se non è più quello di qualche anno fa, comunque non fa registrare situazione critiche. 

«Ci viene rappresentato – ha detto il Questore Massimo D’Ambrosio – un bisogno costante di sicurezza. In Trentino c’è molta collaborazione sia tra le forze dell’ordine sia con le associazioni che rappresentano le categorie e questo ci aiuta nell’attività di prevenzione. Vengo da una realtà dove la sicurezza era certamente un’urgenza più grave; da questo punto di vista il Trentino ha un buon livello di prevenzione e contrasto alla criminalità». 

«Non siamo più un’isola felice – ha commentato Maurizio Graziano, comandante provinciale dei Carabinieri – ed anche il Trentino è soggetto a scorribande di soggetti provenienti da fuori. Finora, nel 2015, abbiamo avuto 6 episodi di rapina che si sono conclusi con l’arresto dei responsabili. Il dialogo costante e la capillarità della nostra presenza sono fattori che ci aiutano nel contenere e prevenire azioni criminali». 

«La nostra attività – ha Fabrizio Nieddu, comandante provinciale della Guardia di Finanza – si svolge a tutela dell’economia, nel contrasto all’economia sommersa ed al lavoro nero, e del mercato, nella lotta alla contraffazione. La crisi ha accentuato i sistemi distorsivi con tentativi illegittimi di sopravvivenza. Il dialogo è sempre un fattore importante che ci consente di svolgere con profitto la nostra attività anche a garanzia di un mercato equo per tutti i soggetti che si trovano ad esercitare il proprio lavoro». 

L’importanza e l’utilità del dialogo – espressa dai rappresentanti delle forze dell’ordine – sono state ribadite anche dal presidente provinciale degli orafi Stefano Andreis, che ha sottolineato come in provincia di Trento la categoria collabori proficuamente con i vertici delle forze dell’ordine.