Fondo sanitario, le regioni raggiungono l’accorso sul riparto delle risorse 2015

0
350
Luca ZAIA CON Luca COLETTO E Domenico MANTOAN DG sanita
Zaia: «il lavoro di squadra ha pagato. Tagli ridotti specie per il Veneto. Dal 2016 si usano i costi standard»

 

Luca ZAIA CON Luca COLETTO E Domenico MANTOAN DG sanitaLe Regioni hanno raggiunto l’intesa per il riparto del Fondo sanitario 2015 da circa 110 miliardi. L’annuncio è stato dato dal presidente della Conferenza delle regioni, Sergio Chiamparino, al termine di una sessione di lavoro straordinaria.

«Abbiamo raggiunto l’intesa sul riparto del Fondo che prevede l’utilizzo di un fondo premiale affinché nessuna Regione perda più dello 0,5% rispetto allo scorso anno – ha detto Chiamparino -. C’è stata una trattativa per tenere conto di alcune istanze del Veneto – ha aggiunto – ma la trattativa si è chiusa positivamente. C’è un impegno politico preciso nato dalla richiesta delle Regioni Campania, Veneto e altre per rivedere i vecchi parametri». Si è trattato di «impegno politico preciso di rivedere i parametri tenendo conto del criterio della popolazione, della sua anzianità ma anche di indici di deprivazione sociale e culturale che possono avere effetti sulla sanità. Accanto a questo, l’obiettivo è intensificare la logica dei costi standard anche per premiare chi, oltre a garantire i Lea, i livelli essenziali di assistenza, garantisce una spesa efficiente», ha concluso Chiamparino.

Il taglio quest’anno varrà per tutti ma con un impegno preciso di solidarietà tra le Regioni. Oltre alle “quote premiali” da 274 milioni, le “quote indistinte” da 106,9 miliardi sono così ripartite: Lombardia 17,57 miliardi, Lazio 10,29 miliardi, Campania 9,94 miliardi, Veneto 8,67 miliardi, Sicilia 8,80 miliardi, Piemonte 7,95 miliardi, Emilia Romagna 7,93 miliardi, Puglia 7,11 miliardi, Toscana 6,57 miliardi, Calabria 3,43 miliardi, Sardegna 2,93 miliardi, Liguria 2,92 miliardi, Marche 2,77 miliardi, Abruzzo 2,36 miliardi, Friuli Venezia Giulia 2,21 miliardi, Umbria 1,61 miliardi, Basilicata 1,01 miliardi, Provincia di Trento 0,94 miliardi, Provincia di Bolzano 0,89 miliardi, Molise 0,56 miliardi, Valle D’Aosta 0,13 miliardi.

Soddisfatto dell’esito della trattativa il governatore del Veneto, Luca Zaia: «il lavoro di squadra che abbiamo portato avanti in questi mesi ha pagato, com’era giusto che fosse. Abbiamo ridotto al minimo fisiologico di 24 milioni la minore assegnazione causata esclusivamente dai tagli del Governo contro i quali ci siamo sempre battuti, ma soprattutto abbiamo ottenuto un impegno storico: quello a definire il riparto 2016 esclusivamente sulla base dei costi standard. Ringrazio i colleghi Presidenti – aggiunge Zaia – per il riconoscimento dato alla nostra virtuosità nel confermarci Regione benchmark anche per il 2016. Il momento è difficile, ma se le cose miglioreranno possiamo dire sin d’ora che il Veneto ha dato in questo senso un contributo fondamentale, perché i costi standard che abbiamo ostinatamente proposto e difeso con ogni mezzo saranno l’unica risposta reale agli sprechi».

Secondo l’assessore alla sanità veneto Luca Coletto «le buone ragioni del Veneto alla fine hanno prevalso. Perdiamo 24 milioni, rispetto ai 92 inizialmente previsti, esclusivamente a causa dei tagli calati dal Governo Nazionale ai quali ci siamo sempre opposti e a un contributo (l’ultimo) di solidarietà per le Regioni in difficoltà, ma abbiamo ottenuto impegni formali che, se non verranno disattesi, costituiscono una vera svolta in direzione della virtuosità e appropriatezza della spesa». Coletto, visibilmente soddisfatto, afferma che «abbiamo di fatto imposto una vera svolta, ottenendo l’impegno di tutte le Regioni a definire il riparto 2016 esclusivamente sulla base dei costi standard e non a fine anno ma entro il prossimo marzo, abbiamo ottenuto la riconferma del Veneto come Regione benchmark anche per il prossimo anno, abbiamo ottenuto che, sempre dal prossimo anno, la solidarietà alle Regioni in difficoltà potrà essere data esclusivamente a chi sarà in grado di dimostrare di aver messo in atto una vera riforma del proprio sistema, come abbiamo già fatto e faremo ulteriormente in Veneto».