Il turismo in Veneto nel periodo Natale-Epifania: bene la montagna e le terme

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Venezia ponte degli scalzi
Fra le città d’arte Venezia fa la parte del leone. Michielli: «quest’anno sarà ricordato per il ritorno degli italiani, complice la complessa situazione internazionale»

 

Venezia ponte degli scalziDa Natale all’Epifania con il segno “più”: il turismo sorride in Veneto. Spiccano fra tutti il dato positivo delle terme e della montagna, che ha registrato un Natale con i fiocchi anche senza neve.

Bene anche le città d’arte, Venezia in testa, e – considerato che la stagione non è solitamente tra le più gettonate per il lago – anche il Garda disegna un bilancio positivo. E’ il quadro tracciato da Federalberghi Veneto, che per tutto il periodo delle feste ha monitorato la situazione nelle diverse località della nostra regione.

«E’ andata meglio dell’anno scorso su tutta la linea – conferma il presidente di Federalberghi Veneto Marco Michelli –. Il dato che contraddistingue il turismo di fine 2015 e inizio 2016 è il ritorno degli italiani, come testimonia anche una recente indagine di Federalberghi a livello nazionale, complice la difficile situazione internazionale. Fra il timore del terrorismo e la concorrenza mediterranea (dalla Turchia al Marocco) “chiusa” al turismo, buona parte degli italiani ha preferito viaggiare in casa che oltre confine, imitata dagli europei e dai russi. Sarebbe però un errore lasciarsi andare a facili ottimismi: ora bisognerà lavorare sodo per mantenere le posizioni conquistate, che sono conseguenza della complessa situazione internazionale e non segnano un ritorno di competitività del sistema nazionale turistico, la controprova sia che il best seller, Roma, è purtroppo in calo».

Di seguito, l’andamento per i singoli comparti turistici.

Montagna

Nelle Dolomiti Bellunesi il bilancio è positivo. Federalberghi di Belluno e provincia dichiara che il periodo festivo negli alberghi è andato bene. «Le stime parlano di presenze in rialzo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso – spiega il presidente di Federalberghi Belluno, Walter De Cassan -. Ora aspettiamo la neve naturale, mentre il banco di prova sarà il mese di febbraio». La speranza ora è tutta concentrata sull’arrivo della neve, mentre sul fronte alberghiero si evidenzia che, a prescindere dalla crescita nella ricettività, il vero problema delle imprese è legato ai costi e alla redditività.

Gli affari a Natale e Capodanno sono andati molto bene a Cortina, nonostante l’unica neve sulle piste fosse quella sparata dai cannoni. Fino al 4 gennaio si è registrato il tutto esaurito e più di qualche turista si è trattenuto fino all’Epifania. Novità di quest’anno è stato l’arrivo nella perla delle Dolomiti dei turisti cinesi.

Terme

Alle terme di Abano e Montegrotto la situazione si prospettava positiva fin dalle prenotazioni per il Natale, con gli albergatori che per la prima volta dopo almeno un decennio, hanno riscontrato un gran numero di arrivi grazie al ponte ideale tra la vigilia e il 27 dicembre. Bene anche il Capodanno, con il quasi tutto esaurito e una permanenza media di 4/5 notti, in aumento rispetto all’anno scorso. A prenotare sono stati perlopiù gli italiani, a testimoniare il fatto che l’economia interna sta riprendendosi, da un lato, e che, dall’altro, gli effetti delle tensioni internazionali hanno favorito il movimento interno dei flussi turistici. Ad ogni modo, il dato positivo conferma la graduale, seppur non ancora sufficiente, ripresa del settore termale anche per il 2015, con un +6% di arrivi rispetto allo scorso anno e +0,7% di presenze nelle terme venete.

Lago di Garda

Durante le festività natalizie, meno del 10% degli hotel della sponda veneta del Lago di Garda sono rimasti aperti. Nonostante tutti i comuni del lago organizzino ogni anno manifestazioni e intrattenimenti (mercatini, degustazioni, piste di pattinaggio, presepi all’aperto e in acqua, fuochi d’artificio) e gli addobbi e le luci rendano il paesaggio lacustre pieno di atmosfera, il Lago di Garda a Natale non è meta privilegiata del turismo di massa, semmai degli affezionati ospiti e dei tantissimi visitatori provenienti dall’entroterra o dalle città limitrofe ma che non necessitano di pernottamento.

Gli hotel aperti hanno comunque ricevuto un discreto numero di prenotazioni, soprattutto per il Capodanno, anche se la media si è mantenuta su una, massimo due notti. Le maggiori presenze si sono registrate fra i tedeschi e gli italiani. Per Federalberghi Garda Veneto una promozione anticipata e mirata avrebbe potuto portare a risultati ancora migliori. Il Lago di Garda con i suoi borghi pittoreschi, castelli medievali, i parchi a tema e la panoramica funivia del Monte Baldo, potrebbe essere meta ambita per le festività da un maggior numero di turisti, vista anche la sua vicinanza alla città di Verona che ogni anno nel periodo natalizio ospita migliaia di visitatori per i suoi mercatini e la rassegna di presepi in Arena.

Città d’arte

Venezia, come sempre, guida la classifica di questo fine 2015 da incorniciare. Dopo un Natale decisamente positivo, anche il Capodanno e l’Epifania hanno fatto registrare risultati di tutto rispetto. L’Associazione Veneziana Albergatori afferma che l’occupazione delle camere si è attestata sull’85-90%. Gli ospiti delle strutture alberghiere sono stati in prevalenza stranieri. A differenza delle altre località, e a conferma del suo ruolo internazionale, negli hotel del centro storico gli italiani erano decisamente in minoranza rispetto ai turisti provenienti dall’estero.

A Verona è stato il Capodanno a far registrare il quasi tutto esaurito, come avviene già da qualche anno a questa parte. L’Associazione degli albergatori di Verona individua il valore aggiunto allo storico appeal della città le iniziative culturali messe in campo quest’anno, dalla mostra sul Post-Impressionismo in Europa a quella dedicata a Tamara de Lempicka, per continuare con i mercatini che hanno richiamato migliaia di visitatori, anche se la quota turistica di questi è stata solo del 10%. L’occupazione media delle camere nel periodo festivo, secondo l’Associazione, è tra il 40 e il 45%, a eccezione del Ponte dell’Immacolata, che ha fatto registrare performances migliori rispetto agli anni scorsi. Turisti in più ce ne sono stati, ma rispetto al passato i benefici di questa vivacità gli hotel li hanno dovuti dividere con le altre realtà ‘complementari’, che non sempre agiscono alla luce del sole.

AVicenza il Natale 2014 aveva visto l’inaugurazione della mostra sulla sera e i notturni dagli Egizi al Novecento, curata da Linea d’Ombra e Marco Goldin, quest’anno si è sentita la mancanza di un evento trainante. L’Associazione degli albergatori di Vicenza spiega così la minore occupazione delle camere d’albergo rispetto all’anno scorso, e il risultato in linea con gli altri anni in una città d’arte che comunque non trova storicamente nell’inverno uno dei suoi periodi migliori.

Padova. Negli alberghi della città del Santo gli arrivi sono stati leggermente superiori rispetto al 2014, ma il dato positivo riguarda il solo evento del Capodanno, con al massimo due giorni di permanenza, grazie al fatto che gli italiani si sono trattenuti in Italia, mentre per il Natale la situazione rimane immutata rispetto allo stesso periodo del 2014. Anche l’associazione Padova Hotels Federalberghi risente della mancanza di eventi, nonostante la mostra del Fattori che ha richiamato un discreto numero di visitatori, non ancora sufficiente però per una città importante come Padova. «L’amministrazione ha fatto grandi luminarie – dichiara la presidente Monica Soranzo – ma è un’iniziativa che, per quanto suggestiva, l’amministrazione non ha né condiviso né comunicato per tempo. A Padova più di qualche albergo per il Natale ha chiuso aprendo solo per Capodanno».

Buoni i dati di Treviso grazie al fatto che la città ha offerto diversi eventi di rilievo, dalle mostre allestite al museo di Santa Caterina e a Ca’ dei Carraresi alla riapertura del museo Bailo, alla mostra del radicchio. Il presidente del Gruppo Provinciale Albergatori di Treviso, Federico Capraro, parla di numeri in aumento rispetto all’anno scorso, soprattutto nel capoluogo, e sottolinea il ruolo determinante degli eventi come richiamo turistico nelle città d’arte in questo periodo dell’anno.

Mare

Nonostante le molte iniziative messe in campo a Jesolo per il Capodanno, gli alberghi aperti nel periodo natalizio quest’anno erano 20 contro i 30 dell’anno scorso. Secondo l’Associazione Jesolana Albergatori si sarebbe potuto fare di meglio, se solo le iniziative del Capodanno fossero state organizzate e soprattutto promosse e comunicate per tempo, in modo da richiamare una più elevata percentuale di turisti negli alberghi e spingere un maggior numero di imprese ricettive ad aprire.