L’imballaggio in cartone ondulato può allungare la vita ai prodotti

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Interessante risultato della ricerca condotta dal consorzio “Bestack” in collaborazione UniBo

 

bestack imballaggi cartone per alimentiUn processo innovativo nella produzione di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta che utilizza solo sostanze naturali in grado di contrastare gli effetti degradativi che i microrganismi hanno su frutta e verdura e allungando la “vita” della frutta e della verdura avviata al consumo. E’ il risultato della ricerca realizzata dall’Università di Bologna in collaborazione con “Bestack”, Consorzio non-profit che riunisce i produttori di imballaggi in cartone ondulato. 

La ricerca ha portato all’ideazione di un cartone innovativo che include sulla superficie sostanze ad attività antimicrobica. «Si tratta di sostanze naturali – ha detto Rosalba Lanciotti del dipartimento di scienze e tecnologie agroalimentari che ha curato la ricerca – per esempio componenti degli oli essenziali che possono essere anche incluse negli alimenti e sono ammesse in Ue, Usa e Giappone. Sono sostanze che hanno la capacità di inibire lo sviluppo di microorganismi, siano essi patogeni o degradativi. Questo da un lato consente di migliorarne la sicurezza e dall’altra di migliorarne la “shelf-life” (vita del prodotto sullo scaffale) con effetti benefici sull’intera filiera». 

Con vantaggi logistici e ambientali perché, ha spiegato Lanciotti, «il miglioramento della “shelf-life” di un solo giorno comporta un’importante riduzione dell’energia necessaria per la produzione e per lo smaltimento». Oltre a consentire di far arrivare ai consumatori prodotti più maturi e quindi più buoni. 

«Come consorzio “Bestack” ci occupiamo di ricerca, in particolare di quella ricerca fondamentale per migliorare il posizionamento competitivo della produzione ortofrutticola italiana – ha detto il direttore, Claudio Dall’Agata -. L’attività che stiamo facendo in collaborazione con l’Università di Bologna, facoltà di Agraria, e il team della professoressa Lanciotti mira proprio a questo. Perseguire un’innovazione produttiva che sia in grado di migliorare le condizioni organolettiche dei prodotti. Siamo arrivati alla fine del 2015 alla conclusione di un progetto di ricerca che è durato quattro anni e che ci ha messo nelle condizioni di individuare un processo industriale». 

La prima fase della sperimentazione si è concentrata sugli aspetti innovativi della produzione di cartone ondulato, e in particolare sulla definizione dei composti naturali antimuffa, con diversi gradi di quantità e concentrazione, da inserire nell’imballaggio. Successivamente sono stati analizzati in laboratorio gli effetti sulla frutta confezionata e il perdurare nel tempo di questi benefici. La seconda fase è stata l’applicazione a un caso reale e ha previsto la realizzazione di campioni di imballaggi innovativi e il loro utilizzo per il confezionamento presso uno dei principali produttori di frutta e verdura in Italia. «L’attività di ricerca del 2015 – ha detto Dall’Agata – si è conclusa con un risultato importante, un risultato che è stato coperto da brevetto, che non è la fine della ricerca ma ne costruisce un’ulteriore premessa». 

I prossimi passaggi saranno quelli di verificare i risultati raggiunti ad oggi su una vera e propria filiera logistica in collaborazione con i principali competitor della distribuzione alimentare.