L’Italian Carinet Consort alla Società Filarmonica di Trento

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Corrado giuffredi
Interessante viaggio tra pagine originali e trascrizioni per fiati in legno

 

Corrado giuffrediLunedì 1 febbraio sul palco della sala dei conerti della Società Filarmonica di Trento (ore 20.45) s’esibisce l’Italian Clarinet Consort (Clarinetto piccolo mib: Francesco Bertuccio; Clarinetti 1°: Giulio Cuseri, Michele Fabbrica; Clarinetti 2°: Vincenzo Correnti, Ferec Akbarov; Clarinetti 3°: Angelo Semeraro, Michele Mangani; Corni di bassetto: Giorgio Babbini, Cristian Mazza; Clarinetti basso: Francesco Scozzaro, Leontino Iezzi; Clarinetto contrabbasso: Michela Ciavatti; Pianoforte: Marsida Koni; Batteria: Giacomo Correnti) formato da rinomati professionisti e talentuosi giovani clarinettisti provenienti da tutta Italia, ma anche da paesi internazionali, che propone l’esibizione di strumenti dell’intera famiglia dei clarinetti. 

Numerosi compositori italiani sono stati ispirati  da questa particolarissima e unica formazione italiana, la cui ricchezza timbrica e suono ricordano un “concerto d’organo”. Questa ‘orchestra’ di clarinetti nasce dall’intento di Piero Vincenti di proseguire il lavoro avviato nel 1980 con il Clarinett’ Ensemble di Ciro Scarponi del quale è stato tra i fondatori producendosi in una intensa attività che ha portato a storiche incisioni discografiche e partecipazioni in festivals internazionali. Il repertorio dell’Italian Clarinet Consort varia dalle numerose trascrizioni ed arrangiamenti che spaziano nei più svariati generi musicali alle importanti opere appositamente scritte per questa compagine che spesso collabora con famosi solisti quali Fabrizio Meloni, Gabriele Mirabassi, Corrado Giuffredi, Rocco Parisi, Calogero Palermo.  

Corrado Giuffredi, diplomato al Conservatorio di Parma, dal 2003 è primo clarinetto solista dell’Orchestra della Svizzera Italiana. Invitato regolarmente come primo clarinetto dall’Orchestra Filarmonica della Scala, collabora con musicisti quali Martha Argerich, Boris Belkin, Michel Dalberto, Alexander Lonquich ecc. Ha registrato numerose composizioni del repertorio clarinettistico per Emi, Decca, Brilliant, Arts, Aura, Tactus, Foné e RaiTrade. Insieme a Giampaolo Bandini, Cesare Chiacchiaretta ed Enrico Fagone è membro dei Filarmonici di Busseto ed è docente di clarinetto all’Istituto Musicale Superiore di Modena e ai corsi di perfezionamento di Città di Castello. “…tra i più grandi clarinettisti italiani, concertista generoso, di spiccato talento..” così viene definito dalla stampa Piero Vincenti. Formatosi alla scuola di Ciro Scarponi, ha suonato come solista e in formazione cameristiche nelle sale e nei teatri più importanti di Europa, USA, SudAmerica e Asia. Significative le sue collaborazioni con compositori quali Berio, Bussotti, Donatoni, Francaix che lo hanno collocato tra i più raffinati interpreti del repertorio moderno e contemporaneo. Ha fondato l’Italian Clarinet Consort del quale è oggi direttore. 

Hengel Gualdi (1924-2005) è stato uno dei clarinettisti jazz italiani più importanti del secolo scorso. Formatosi al Conservatorio di Reggio Emilia, abbandona ben presto il repertorio classico per dedicarsi al jazz e all’improvvisazione, affascinato dalle big band americane di Glenn Miller e Tommy Dorsey. Il successo arriva nel dopoguerra con numerose collaborazioni: Chat Baker, Bill Coleman, Teddy Wilson per citare i più noti e concerti in ricorrenze prestigiose. A partire dagli anni Cinquanta la sua orchestra è una delle più seguite in radio e in televisione, tanto che nell’edizione 1968 di Sanremo accompagna la performance di Louis Armstrong. Vastissima la sua produzione – oltre 1.000 brani, 20 album e 5 colonne sonore – in cui figurano brani originali e trascrizioni quali quella della celebre Summertime di Gershwin tratta dall’opera Porgy and Bess (1935), brano diventato ben presto un jazz standard e reinterpretato da numerose star del secolo scorso, da Billie Holiday a Ella Fitzgerald, da Miles Davis fino all’icona rock Janis Joplin. Non manca poi un altro successo di Gershwin, il Blues tratto da Un americano a Parigi, concepito da principio come poema sinfonico (1928) e divenuto celebre nella sua versione cinematografica del 1951 con la regia di Vincente Minnelli. 

Come Gershwin anche l’argentino Astor Piazzolla ha esplorato i territori di confine tra musica classica, jazz e repertorio popolare. Libertango, che dà il titolo all’omonimo album (Milano, 1974), segna il passaggio definitivo al genere del “tango nuevo”, sperimentato già con il tango lento e nostalgico Oblivion (1972). 

Si arriva ai giorni nostri con Rossiniana (2015) e Verdiana (2012) di Michele Mangani, composizioni in linea con la fortunata tradizione di potpourri su arie operistiche per strumenti a fiato, che contribuirono ad aumentare la popolarità dell’opera, anche fuori dai teatri, fin dalla seconda metà dell’Ottocento

 

Programma

 

M. Mangani (*1966)

Verdiana per clarinetto e clarinet choir

Rossiniana per clarinetto e clarinet choir (Ia esecuzione assoluta)

 

H. Gualdi (1924-2005)

Andante in do min. per clarinet choir (arr. di M. Mangani)

Passeggiando per Brooklyn (arr. di V. Correnti)

America (arr. di V. Correnti)

Jazz Band (arr. di V. Correnti)

 

F.M. & Jeanjean

Guisganderie (trascr. di P.M. Dubois)

 

G.Gershwin/H.Gualdi (1898-1937)

Summertime (arr. di M. Mangani)

Blues da “Un americano a Parigi” (arr. di M. Mangani)

 

A. Piazzolla (1921-1992)

Oblivion (arr. di M. Mangani)

Libertango (arr. di M. Mangani)