Orchestra Haydn e Arvo Volmer per un tris russo

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Orchestra Haydn Orchester Arvo Volmer 02
Stasera a Bolzano il direttore principale dell’Orchestra Haydn torna sul podio per dirigere pagine di Glinka, Prokof’ev e Čajkovskij. Solista Alexander Toradze, pianista georgiano premiato al “Van Cliburn”, uno dei più autorevoli interpreti del grande repertorio russo. Si replica domani a Trento

Orchestra Haydn Orchester Arvo Volmer 02
Arvo Volmer torna sul podio dell’Orchestra Haydn. Il maestro estone – che dal 2014 ne è il direttore principale – proporrà martedì 2 febbraio a Bolzano (Auditorium, ore 20) e mercoledì 3 febbraio a Trento (Auditorium, ore 20.30) tre partiture di celebri autori russi: l’Ouverture tratta da Russlan e Ludmilla di Mikhail Glinka, il Secondo Concerto per pianoforte e orchestra in sol minore op. 16 di Sergej Prokof’ev (solista il georgiano Alexander Toradze, premiato al Concorso “Van Cliburn”) e la Sesta Sinfonia “Patetica” op. 74 di Pëtr Il’ič Čajkovskij.

La locandina dei due appuntamenti sinfonici prende il via dalla San Pietroburgo di inizio Ottocento, dove si formò musicalmente Mikhail Glinka (1804-1857). La sua pagina più celebre è Russlan e Ludmilla, opera del 1842, la cui ouverture è entrata da tempo nel repertorio delle grandi orchestre sinfoniche per la sua scrittura brillante ed estremamente virtuosistica.

All’inverno di oltre cent’anni fa, a cavallo fra il 1912 e il 1913, risale invece il Secondo Concerto in sol minore di un Prokof’ev allora ventunenne, una delle prime, grandi e originali composizioni del compositore nonché grande virtuoso della tastiera, che venne eseguito per la prima volta a Pavlovsk nel 1913. La partitura fu accolta con una certa perplessità dagli ascoltatori, che non mancarono di riconoscervi, accanto a una tecnica pianistica di sbalorditiva difficoltà, un linguaggio musicale aggressivo e spigoloso, pieno di pungente ironia e di sarcasmo. Prokof’ev pensò che valesse la pena di rivederlo, aggiungendovi una maggiore cantabilità e un lirismo più aperto. In questa nuova forma il Concerto in sol minore venne presentato a Parigi nel 1924, con l’autore ancora solista, riscuotendo un ampio successo.

La seconda parte del programma sarà invece consacrata alla Sinfonia n. 6 in si minore op. 74 “Patetica”, testamento artistico di Čaikovskij, una sorta di manifesto dell’anima musicale russa dell’Ottocento. Composta di slancio fra la primavera e l’estate del 1893, la Sinfonia fu definita “Patetica” su suggerimento del fratello Modest. Frutto di un periodo segnato da gravi lutti e da un profondo malessere personale, la sinfonia è dominata da un tono melanconico e tragico. «La ritengo la migliore, e precisamente la più compiuta delle mie opere. L’amo, come fino ad ora non ho mai amato nessun’altra delle mie creature» scriveva il compositore al fratello Modest nell’agosto del 1893. La prima fu diretta dall’autore a San Pietroburgo il 28 ottobre di quell’anno. Pochi giorni dopo Čaikovskij sarebbe morto di colera.

Alexander Toradze (pianoforte) è nato a Tbilisi in Georgia nel 1952 e naturalizzato statunitense, Alexander Toradze ha studiato con Lev Naumov e Jakov Zak al Conservatorio di Mosca, dove si è diplomato nel 1978 e dove successivamente ha insegnato. Nel 1975 ha vinto il terzo premio ex aequo al Concorso pianistico internazionale ”Alessandro Casagrande” di Terni e nel 1977 il secondo premio alla Van Cliburn Competition di Fort Worth, Texas. Emigrato nel 1983, si è trasferito negli Stati Uniti, dove vive da più di venticinque anni, insegnando dal 1991 alla Indiana University.

Alexander Toradze è apparso in concerto nelle Americhe, in tutta Europa, in Giappone e in Russia; ha suonato tra l’altro con i Berliner Philharmoniker, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, la Israel Philharmonic Orchestra, l’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia, la BBC Symphony, la London Philharmonic e la London Symphony Orchestra, la Filarmonica della Scala di Milano, l’Orchestre National de France e l’Orchestre de Paris, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Ha inciso per EMI, Philips e Pan Classics.

Arvo Volmer, estone, è nato nel 1962 a Tallinn. Ha studiato direzione d’orchestra dal 1980 al 1985 con Olev Oja e Roman Matsov al Conservatorio Statale Estone della sua città natale, passando successivamente al Conservatorio “Rimskij-Korsakov” di Leningrado, dove si è diplomato con Ravil Martynov nel 1990; si è perfezionato con Helmuth Rilling negli Stati Uniti. Nel 1989 ha vinto il premio speciale e il quarto premio al Concorso “Nikolai Malko” di Copenaghen. Volmer ha debuttato nel 1985 al Teatro d’Opera Nazionale Estone di Tallinn, un’istituzione cui è sempre rimasto legato e di cui dal 2004 è il direttore musicale. Dal 1987 ha lavorato anche con l’Orchestra Nazionale Estone, divenendone direttore stabile nel 1993 (vi rimase fino al 2001). Dal 1994 al 2005 Volmer è stato direttore artistico e musicale dell’Orchestra Sinfonica di Oulu in Finlandia e dal 2004 al 2013 principal conductor e music director dell’Adelaide Symphony Orchestra in Australia. Arvo Volmer è salito per la prima volta sul podio dell’Orchestra Haydn nell’ottobre 2012: dal 2014 ne è il direttore principale.