Alto Adige, riaprono i 9 musei provinciali

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La sede del Museum Ladin a San Martino in Badia
Nel 2015 totalizzati quasi 800.000 ingressi

 

La sede del Museum Ladin a San Martino in BadiaLa riapertura stagionale dei Musei provinciali dell’Alto Adige è alle porte: tra metà marzo e il 1 aprile, la maggior parte delle nove strutture museali, su 15 sedi, gestite dalla Provincia autonoma di Bolzano attraverso l’Azienda “Musei provinciali” riaprirà i battenti dopo la pausa invernale. Sono esclusi solo il Museo Archeologico dell’Alto Adige e il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, visitabili tutto l’anno. Un tempo, quello del “letargo” invernale, utilizzato per preparare un nuovo, accattivante programma per il 2016.

I quasi 800.000 ingressi del 2015 hanno confermato una sostanziale tenuta dei Musei provinciali a livello di pubblico, nonostante i numerosi giorni di bel tempo non ideali per una visita al museo, dimostrando di saper fungere da magnete sia per chi vive in provincia di Bolzano, sia per i turisti.

Proprio l’incremento della partecipazione della popolazione residente (+10% nel 2014, per il 2015 i dati sono in elaborazione), con particolare attenzione alle famiglie e ai giovani attraverso offerte di mediazione mirate, è uno degli obiettivi dei Musei provinciali. «Essi sono luoghi culturali dove entrare in contatto con la multiforme e variegata ricchezza del territorio – spiega l’assessore provinciale ai Musei, Florian Mussner – proposta in particolare a famiglie, ragazzi e ragazze sotto forma di coinvolgenti esperienze».

Altro obiettivo è lo sviluppo della ricerca, che costituisce uno dei cardini dell’attività museale. Lo testimoniano, per il 2015, l’aumento delle pubblicazioni scientifiche e della partecipazione a convegni di collaboratrici e collaboratori dei Musei provinciali nonché il numero dei progetti di ricerca in corso nei Musei provinciali grazie ai fondi di ricerca dell’Euregio.

Per realizzare elevati standard qualitativi, dal 2010 è in atto nei Musei provinciali un processo di benchmarking, che permette la raccolta ed elaborazione di una grande quantità di dati e indicatori.

«In questo senso, i Musei provinciali si pongono come istituzioni guida del panorama museale altoatesino e centri di competenza per lo sviluppo del lavoro museale, ed è nostra intenzione continuare su questa strada», sottolinea Karin Dalla Torre, direttrice della Ripartizione provinciale Musei e dell’Azienda “Musei provinciali”.

Di seguito un’anteprima delle più importanti manifestazioni del 2016 nei Musei provinciali. Al Museo Archeologico dell’Alto Adige a Bolzano è da poco partita, e proseguirà fino al gennaio 2018, la mostra temporanea “Heavy Metal – Come il rame cambiò il mondo”, che ripercorre la storia del rame e mostra le conseguenze della sua scoperta per gli uomini dell’età della pietra – naturalmente anche per Ötzi. A partire dal 18 settembre, il museo festeggerà invece i 25 anni dalla scoperta dell’Uomo venuto dal ghiaccio con una giornata delle porte aperte, una celebrazione e un convegno di tre giorni.

Sono due mostre temporanee i punti forti 2016 del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige a Bolzano: quella, in corso e che si chiuderà il 29 maggio, dedicata ai serpenti con oltre 30 specie di diverse dimensioni, colori, abitudini e pericolosità provenienti da tutto il mondo e quella sulle farfalle locali e tropicali che prenderà il via il 26 ottobre per chiudersi il 30 aprile 2017.

La V Trienala Ladina, mostra collettiva d’arte nata per promuovere la produzione ladina, sarà tra i principali appuntamenti del Museum Ladin Ćiastel de Tor di San Martino in Badia. L’esposizione delle opere dei sei artisti e artiste selezionati sarà visitabile tra settembre 2016 e giugno 2017.

Il 23 e 24 giugno, inoltre, il museo organizzerà un convegno sulla funzione dei musei per la tutela e promozione del patrimonio culturale della minoranze linguistiche. La sede distaccata di San Cassiano Museum Ladin Ursus ladinicus proporrà invece un ampio programma estivo per adulti, famiglie e bambini: visite guidate tematiche, escursioni, workshop, giochi e un minicorso di ladino.

Un originale percorso espositivo composto da otto stazioni audio nelle quali i protagonisti narrano ricordi, sentimenti e storie di ieri e di oggi nelle aziende turistiche a conduzione famigliare: lo inaugurerà il 1 aprile il Touriseum, Museo provinciale del turismo con sede a Castel Trauttmansdorff a Merano, dove sarà accessibile fino a novembre di quest’anno.

La nuova formula della rassegna “Musica in Miniera”, tra luglio e agosto, è invece la proposta di punta 2016 al Museo provinciale delle miniere: i concerti della rassegna non si terranno più, come un tempo, esclusivamente nelle gallerie del Mondo delle miniere Ridanna Monteneve, ma anche in tutte le altre sedi del museo: Avventura in miniera Monteneve Passiria, Granaio Cadipietra e Miniera di Predoi con annesso Centro climatico.

Il Museo provinciale degli usi e costumi di Tedone ripropone i classici appuntamenti della festa delle erbe (19 giugno), con protagoniste le erbe selvatiche, aromatiche e medicinali; della festa di musicale popolare – melodie, danze e giochi di scena l’11 settembre; e della giornata dei crauti e delle patate del 23 ottobre all’insegna della tradizione culinaria rurale. Non mancheranno in luglio e agosto le dimostrazioni d’artigianato: tessitura, intaglio, lavorazione al tombolo, filatura e cardatura.

Programma tradizionale di visite guidate, degustazioni, workshop estivi per bambini anche al Museo provinciale del vino a Caldaro, con, in più, un tocco di musica: ad esempio la serata musical-letteraria di sabato 16 aprile ore 20, quando Christine Lasta e Toni Taschler leggeranno testi ispirati al vino accompagnati da Helga Plankensteiner e Michael Lösch. 

Dedicata alla condizione delle donne nel primo conflitto bellico e, in particolare, al loro ruolo nella gestione dell’azienda agricola quando gli uomini erano al fronte, l’esposizione “Masi senza uomini.

La quotidianità delle donne durante la Prima Guerra Mondiale” si sposterà quest’anno dal museo di Teodone a Castel Wolfsthurn, sede del Museo provinciale della caccia e della pesca.

Infine, nel 2016 il Museo storico-culturale della Provincia di Bolzano Castel Tirolo allestisce due mostre temporanee: “La fine del bel mondo. La stampa paesaggistica in Tirolo prima del ‘900”, che dal 19 marzo al 12 giugno esporrà, in un viaggio a ritroso nello spazio e nel tempo, oltre 80 stampe di paesaggi del Tirolo storico tra Ala e Kufstein; e “Muri in vista. Storia edilizia a Castel Tirolo 1816-2016” sulle storie che le mura del castello racchiudono e sanno raccontare di ogni fase della sua costruzione. La mostra aprirà il 9 luglio e si potrà visitare fino al 27 novembre.