Trentino Marketing, è polemica per l’assegnazione per 21 anni consecutivi allo stesso soggetto di un ufficio stampa a trattativa privata

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Interrogazione del consigliere Civettini: «grave caso di mancanza di trasparenza e di valorizzazione delle risorse locali. Ben venga l’indagine dell’Autorità anticorruzione»

 

suoni dolomitiAttorno all’assegnazione dell’ufficio stampa dell’iniziativa estiva “I suoni delle Dolomiti” organizzata ogni anno da Trentino Marketing per allietare con la musica interpretata da grandi artisti gli escursionisti della montagna trentina monta la polemica e anche l’Autorità anticorruzione accende un faro per accertare se si siano verificate irregolarità.

Trentino Marketing, agenzia per la promozione e valorizzazione turistica della provincia di Trento, avrebbe centrato un vero e proprio “record” reiterano l’assegnazione per ventun anni consecutivi, dal 1995 al 2015, l’incarico di svolgimento dell’ufficio stampa della manifestazione “I suoni delle Dolomiti” sempre alla stessa persona, un giornalista pubblicista di Bergamo che cura la comunicazione per numerosi eventi musicali nazionali.

Secondo quanto emerso, la responsabile Anticorruzione Tiziana Carella avrebbe dato pubblica notizia informandone nel dettaglio i massimi vertici della Trentino Marketing e ad altri dirigenti di della società, nonché il responsabile Anticorruzione della stessa Provincia di Trento, il responsabile del servizio legale Nicolò Pedrazzoli.

All’esame dell’Autorità Anticorruzione sarebbero finite le delibere e le comunicazioni interne con cui i vari responsabili dei procedimenti di assegnazione e stipula dei contratti di Trentino Marketing avrebbero reiterato nel tempo la consulenza allo stesso soggetto per ben 21 anni. Assegnazioni sempre avvenute senza dare pubblica evidenza, in quanto l’importo dell’incarico (circa 17.000/18.000 euro alla volta, oltre al rimborso a piè di lista delle spese vive per viaggio e soggiorno) rimane sotto la soglia che fa scattare l’obbligo dell’evidenza pubblica.

Sulla vicenda è intervenuto il consigliere provinciale della Lista Civica Trentina, Claudio Civettini, con una specifica interrogazione. «Anche se l’attività dell’Autorità Anticorruzione fino a prova contraria non prova nulla, ci mette però  – sostiene Civettini – nella condizione di chiedere quella trasparenza procedurale che da decenni, troppo spesso, sarebbe stato oggetto di quella “discrezionalità” poco rappresentata, che potrebbe essere strumento di azioni d’affido poco convincenti, sulle quali, quando qualcuno avrebbe voluto aprire il coperchio per comprenderne gli ingredienti, si trovava in una matassa inestricabile  quando non anche qualche querela “preventiva” come successe allo scrivente, presentata da soggetti affidatari e poi bellamente ritirata per evidente infondatezza».

Civettini reclama la necessità «di rivedere le regole di gestione dei moltissimi affidi pubblici, naturalmente senza aggravare la già notevole burocrazia, al fine di dare certezza e trasparenza per tutte le filiere interessate ala partecipazione nel settore della comunicazione della Provincia. Regole, che pur nel rispetto della discrezionalità oggettiva dei valori riconosciuti alle scelte politiche della comunicazione pubblica, non possa lasciare spazi a interpretazioni diverse né tanto meno “certificare”, con atteggiamenti che andranno chiariti, che in Trentino, non siano presenti risorse professionali in grado di assumersi tali incarichi».