Emilia Romagna in crescita l’export 2015 +4,4% a 55 miliardi di euro

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export made in italy pacco su carrello bandiera italia
La regione è al III posto in Italia per volume dietro Lombardia e Veneto, ora si attende ricaduta “Brexit” 

 

export made in italy pacco su carrello bandiera italiaNel 2015 l’export dell’Emilia-Romagna ha raggiunto i 55,3 miliardi, con un +4,4% rispetto al 2014. Nel primo trimestre del 2016 però le esportazioni rimangono sostanzialmente invariate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E’ quanto emerge dai dati forniti all’incontro “Nuovi scenari e mercati per le imprese dell’Emilia-Romagna” nella sede della Confindustria a Bologna, a cui ha partecipato anche Bnl Gruppo Bnp Paribas, con cui è stato rinnovato un accordo per l’internazionalizzazione. Dai dati risulta che l’interscambio è oggi tornato a livelli precedenti la crisi economica: l’export è infatti aumentato del 19,4% nel 2015 rispetto al 2007.

«L’Emilia-Romagna è sicuramente una locomotiva dell’export – ha detto Giovanni Ajassa, direttore servizio studi di Bnl -. Adesso guardiamo con attenzione alle ricadute della “Brexit”, anche sull’economia regionale. Non abbiamo ancora dati economici del post “Brexit”, abbiamo però ad esempio il dato del primo trimestre 2016 dell’esportazioni dell’Emilia-Romagna verso il Regno Unito, che sono cresciute del 12% e hanno portato il Regno Unito ad essere il quarto mercato cliente dell’Emilia-Romagna, quindi è ragionevole focalizzare le attenzioni non solo per l’economia dell’Italia, ma per l’economia della regione». 

Secondo il presidente di Confindustria regionale, Maurizio Marchesini, «in un momento di difficoltà come questo dobbiamo guardare ai nostri punti di forza: prima cosa è il coraggio e la voglia di intraprendere degli imprenditori, e poi abbiamo le nostre competenze e capacità, e da qui dobbiamo ripartire. Il sistema economico regionale continua a rimanere uno dei principali della nostra economia. Siamo una regione manifatturiera ed esportatrice. Siamo tra le prime per l’export e la prima come export pro capite».

La regione, in particolare, ha come primo mercato di sbocco i paesi dell’Unione europea; il secondo partner sono gli Stati Uniti. Il settore in cui si registra il livello più alto di interscambio, invece, è la meccanica, e crescono nell’ultimo periodo i settori alimentare, modo, farmaceutica. In Emilia-Romagna, inoltre, sono 23.000 le imprese esportatrici. Per Marchesini comunque prosegue l’impegno sull’internazionalizzazione: «continuiamo ad interloquire con il ministro Carlo Calenda e anche nel programma del presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini c’era l’impegno che si sta concretizzando di puntare sull’export. Cerchiamo con la collaborazione della Regione di portare le imprese nei mercati esteri, è una strada che dobbiamo battere».