Vaccinazioni, al via campagna informativa scuole del Veneto

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Donazzan: «indispensabile arginare il calo della copertura nelle nuove generazioni»

 

vaccino vaccinazione bambinoL’assessore regionale alla scuola Elena Donazzan condivide con il presidente Luca Zaia la necessità di approfondire la questione dal punto di vista scientifico e di interrogarsi sui rischi delle mancate vaccinazioni.

«Bene l’annunciato confronto della commissione sanità del Consiglio regionale con il Comitato tecnico scientifico sulla pratica vaccinale in Veneto – dichiara Donazzan – e bene anche la proposta di legge presentata dall’opposizione che chiede il ripristino delle vaccinazioni per l’iscrizione a nidi e scuole: sono due iniziative utili per riaprire il dibattito con gli esperti e valutare, con serenità e cognizione di causa, l’opportunità di una sospensione o di una revisione della legge 7/2007. Ma qualunque sia l’esito del dibattito legislativo – annuncia Donazzan – ritengo indispensabile agire nella scuola, coinvolgendo i medici pediatri e i servizi di igiene pubblica in una campagna di sensibilizzazione rivolta ai genitori, in particolare per quelli della fascia dei nidi, per informarli sull’utilità delle coperture vaccinali in un Veneto sempre più internazionale e multietnico, dove il 22% dei nuovi nati è figlio di un genitore straniero e dove nelle classi della scuola dell’obbligo la presenza di alunni immigrati arriva a punte del 30-40%. Mi attiverò da subito, con il collega alla sanità Coletto, le organizzazioni professionali dei medici e l’ufficio scolastico regionale, per pianificare interventi informativi chiari e mirati alle famiglie sui comportamenti più idonei per garantire profilassi e salute pubblica». 

Donazzan non esclude il ritorno all’obbligo della vaccinazione per la frequenza delle scuole dell’obbligo così come hanno già fatto altre regioni: «guardo con favore alla riapertura del dibattito sul ripristino dell’obbligo vaccinale. Nove anni fa, quando il Consiglio regionale del Veneto approvò per un solo voto quella legge, espressi il mio parere contrario e difesi l’obbligatorietà delle vaccinazioni, come strumento di prevenzione, di sicurezza e anche di integrazione da parte delle nuove componenti della società veneta».