A Bologna l’universo di Salvador Dalì

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DalìExperience bologna
Esposte a Palazzo Belloni 200 opere in un percorso interattivo tra scultura e grafica

 

DalìExperience bolognaCirca 200 opere di Salvador Dalì, in particolare sculture e grafica, raccontano l’arte visionaria del grande maestro catalano in una mostra allestita fino al 7 maggio negli spazi di Palazzo Belloni, a Bologna intitolata “Dalì Experience”.

Provenienti dalla collezione “The Dalì Universe”, i lavori esposti si susseguono in un percorso multimediale e interattivo che dall’esposizione si propaga, grazie alla realtà aumentata, all’intera città, disseminando delle celeberrime icone daliniane piazze e strade. 

Tra le 200 opere selezionate tra quelle custodite nella raccolta di Beniamino Levi, una delle più ricche documentazioni della storia artistica di Dalì, figurano 22 sculture museali, dieci opere in vetro realizzate alla fine degli anni ’60 (in collaborazione con la famosa cristalleria Daum di Nancy), una dozzina di quegli oggetti d’arte denominati “Gold objects” e più di cento grafiche tratte da numerosi libri illustrati dal maestro surrealista. Ad esse si aggiungono quattro sculture monumentali che sono state posizionate in punti strategici del centro storico. 

I creativi di Loop, eccellenza italiana nella progettazione di tecnologie interattive applicate all’arte e al design, hanno quindi ideato una serie di percorsi multimediali per avvicinare il grande pubblico agli aspetti meno conosciuti del fantasmagorico artista catalano, con un approccio di ultima generazione. Prendendo le mosse dall’opera, l’obiettivo è restituire ulteriori livelli di fruizione e di comprensione, coinvolgendo ogni aspetto della mostra, quasi fosse un’opera totale. Il risultato consente di entrare in empatia con il genio di Salvador Dalì e trasmettere ai visitatori un messaggio emozionale, non didascalico, dove la multimedialità e l’interazione diventano parte integrante della narrazione e non semplici elementi accessori o di contorno. Ecco quindi la possibilità di immergersi nel labirinto della mente poliedrica dell’autore per scoprire i risultati creativi della sua immaginazione, diventata leggendaria. Un viaggio attraverso le diverse dimensioni dei suoi linguaggi espressivi: dalla bidimensionalità delle grafiche, a quella tridimensionale delle sculture, fino al mondo virtuale, una specie di quarta dimensione al di là dello spazio e del tempo. 

Lo spettatore ha modo di venire continuamente stimolato a mettere in campo tutti i sensi per interagire con l’Universo Dalì, in cui le opere dialogano con installazioni interattive (animazioni 3D, realtà aumentata, proiezioni immersive) invitando a sperimentare, con gesti semplici, come soffiare su un’opera e dare vita ad effetti particolari. Le suggestioni non mancano di certo, anche considerando la produzione di Dalì in sé per sé. Del resto, il percorso espositivo è ideato in modo da far scoprire le molte anime di un genio, il cui contributo creativo non è solo associato alla pittura surrealista, ma tocca i più svariati e fertili ambiti della cultura del XX secolo: dal cinema alla moda, dal design alla pubblicità, dalla letteratura alla cucina, fino alla psicanalisi, alla fisica delle particelle e alle nuove tecnologie. Un racconto a tutto tondo dell’universo daliniano che nella rassegna bolognese sarà arricchito da appuntamenti ed eventi ‘surreali’, molti organizzati anche a sorpresa e in luoghi imprevedibili, in partnership con istituzioni e realtà locali, in un continuo rapporto fuori- dentro, online-offline, reale-virtuale. Tra le curiosità anche una App di realtà aumentata per osservare il paesaggio urbano con lo sguardo di Dalì.