2016 export da record per l’alimentare “Made in Italy”

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Secondo Coldiretti il valore delle esportazioni ha toccato il massimo di sempre a 38 miliardi di euro, +3% sul 2015

 

BitegProdottiTipiciSalamiFormaggiRecord storico per il valore delle esportazioni di prodotti agroalimentari italiani che nel 2016 ha raggiunto il massimo di sempre, arrivando a quota 38 miliardi di euro, grazie a una crescita del 3%. E’ quanto emerge da una proiezione ella Coldiretti sulla base delle dei dati Istat relativi al commercio estero nei primi nove mesi del 2016.

Quasi i tre quarti delle esportazioni – sottolinea la Coldiretti – interessano i Paesi dell’Unione Europea con il mercato comunitario che aumenta il proprio peso grazie a un incremento del 4%, ma il “Made in Italy” a tavola continua a crescere su tutti i principali mercati, dal Nordamerica all’Asia fino all’Oceania. Solo in Russia l’export continua a soffrire pesantemente gli effetti dell’assurdo embargo decretato dalla miope politica di Barak Obama che il nuovo presidente Usa Donald Trump con tutta probabilità annullerà, a tutto vantaggio dell’economia italiana. 

Tra i principali settori dell’export tricolore il prodotto più acquistato all’estero si conferma il vino (per un valore di 5,6 miliardi e una crescita del 3%) davanti all’ortofrutta fresca (5 miliardi e +4%), ai formaggi (2,4 miliardi e +7%) e all’olio che fa segnare un +6%. Balzo in avanti anche dai salumi, con un +8%, anche grazie al cambio della normativa sanitaria sull’importazione di carni lavorate per il mercato nordamericano.

Analizzando le performance dei prodotti nei singoli Stati si scoprono aspetti sorprendenti – evidenzia Coldiretti – a partire del successo del vino tricolore in casa degli altri principali produttori, con gli acquisti che crescono in Francia (+5%), Stati Uniti (+3%), Australia (+14%) e Spagna (+1%). Ma va sottolineato che nel Paese transalpino, patria dello Champagne, lo spumante tricolore fa addirittura segnare un incremento macroscopico, pari al +57%. Oltre al vino, i francesi gradiscono anche il formaggio italiano, le cui vendite sono cresciute dell’8%, ma i latticini nostrani vanno forte anche in Cina (+34%). Nel gigante asiatico, che alcuni vorrebbero come inventore degli spaghetti, trionfa anche la pasta che registra un +16%.

Ottimi risultati anche dalla birra che conferma la crescita nei paesi nordici, dalla Germania (+6%), alla Svezia (+7%), fino ai pub della Gran Bretagna (+3%), con un vero e proprio exploit nell’Irlanda della Guinness (+31%). Bene anche salumi e prosciutti che spopolano in terre di salsicce come la Germania (+9%) e di hamburger come gli Stati Uniti (+19%), in quest’ultimo caso grazie anche al superamento del blocco durato 15 anni delle esportazioni nazionali in Usa.

«Il record fatto segnare sulle tavole straniere è significativo delle grandi potenzialità che ha l’agroalimentare italiano che traina la ripresa dell’intero “Made in Italy” – ha affermato il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo -. L’andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare da una più efficace tutela nei confronti della “agropirateria” internazionale che fattura oltre 60 miliardi di euro utilizzando impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale. All’estero – afferma Moncalvo – sono falsi due prodotti alimentari di tipo italiano su tre». Una maggiore azione coordinata dei consorzi di produzione e del Mipaaf potrebbe fare recuperare alla produzione italiana e all’export tricolore importanti quote di di fatturato, anche a vantaggio dell’occupazione e della manutenzione del territorio nazionale.