Confindustria Udine, ok a sistema che superi sanzioni Russia

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Matteo Tonon Foto Gasperi
Conferenza di inizio anno del presidente Matteo Tonon. «Serve uno scatto per arrivane a standard europei. No alla decrescita felice»

 

Matteo Tonon Foto Gasperi«Oggi c’è un saggio positivo ma stiamo vivendo un nuovo modello che necessita di uno scatto perché possa evolversi e ottenga saggi positivi più vicini ai modelli europei». Lo ha detto il presidente di Confindustria Udine Matteo Tonon nella conferenza stampa di inizio anno analizzando la situazione economica generale e locale che vede il consolidamento della crescita Pil a +0,8%, anche nel 2017. Un dato «inferiore alle previsioni di inizio 2016 ma con segno più; positivo che troviamo per la prima volta anche sul saggio della disoccupazione del numero reale degli occupati», ha aggiunto.

La produzione industriale del Friuli Venezia Giulia si posiziona in fascia positiva ma in un quadro di discontinuità. Nel primo trimestre 2016 la variazione tendenziale si è assestata in decelerazione di +0,1% cui è seguita una battuta d’arresto del secondo (-1,5%) e una tendenza al recupero nel terzo (+2,2%), sostenuto dalla domanda interna (+3%). Per il 2016 è prevista una crescita del Pil dello 0,8%, sostenuta da consumi delle famiglie e investimenti (+1,3%). Il valore aggiunto si rafforzerebbe con il contributo della industria (+1,8%) e con il supporto delle costruzioni (+0,8%) e dei servizi (+0,4%). Segnali positivi si riscontrano anche nel tasso di occupazione, riposizionatosi nel terzo trimestre 2016 al 63,8%. Nel terzo trimestre i disoccupati sono calati del 9,1% rispetto al 2015 e di conseguenza il tasso di disoccupazione è sceso nella variazione tendenziale trimestrale dal 7,8 al 7,2%. 

Per Tonon «la teoria della decrescita felice, per noi non è una opzione» rimarcando la necessità di ricercare un «cambio di paradigma della politica nel supporto degli investimenti, del mutamento del sistema industriale complessivo che, anche in chiave di Industria 4.0 e della legge di bilancio nazionale, dovrà vedere anche nell’industria regionale il diverso presidio dei mercati internazionali in un’ottica di strategia, prodotto, offerte e scelte fs riposizionarsi e adattarsi». Cambio strategico per il presidente di Confindustria «non tanto per guardare ai livelli precrisi, dato che non ci appartiene più», quanto per individuare un modello «nuovamente in grado di produrre ricchezza». 

Quanto all’andamento dei vari settori dell’economia regionale, l’edilizia è ancora in crisi strutturale di sistema; il manifatturiero «porta alcuni segnali positivi con il sistema legno-arredo e mobile che per anni in Friuli è stato uno dei più colpiti e oggi vede una luce in fondo al tunnel. Tengono complessivamente anche il sistema meccanico e metalmeccanico». Infine l’export, «se si toglie la cantieristica, segna un arretramento rispetto all’esercizio precedente». A questo proposito, Tono ha allargato la sua riflessione: «non ci dispiace l’idea di un sistema che, in questa nuova geopolitica complessiva, possa superare l’insieme di sanzioni date Russia. Abbiamo pagato un prezzo per qualcun altro, togliendo molte delle possibilità di sviluppo su cui il nostro sistema ha investito tanto». 

L’export della provincia di Udine nei confronti della Russia da gennaio a settembre 2016 è crollato: -54,2%. In generale, invece, l’export si è riposizionato a 3.713,3 milioni euro rispetto ai 3.770,8 del 2015 (-1,5%). La voce principale delle esportazioni (macchinari e apparecchiature) ha segnato un -1,5%; e -1,7% i prodotti metallurgici mentre i mobili sono a +0,4%; apparecchiature elettriche +8,7% e +2% alimentari. Il mercato principale è la Ue a 28 (+1,6% pari al 61,5%), con la Germania primo paese. Per quanto riguarda i Paesi extra Ue, la Turchia fa segnare un brusco calo, -26,3%. 

«Lo scenario internazionale del 2016 ha avuto degli scossone che vengono da scelte geopolitiche o momenti anche molto brutti di terrorismo che abbiamo visto anche all’interno del nostro contesto europeo e che hanno segnato pesantemente alcune possibilità di sviluppo in mercati di riferimento – ha aggiunto Tonon – Ma i tassi di sviluppo possono essere maggiormente accelerati se vengono cavalcate le direttrici di internazionalizzazione su cui il nostro sistema ha investito molto negli ultimi 10 anni e continua a investire. Abbiamo tutte le carte in regola per poter giocare questa partita».

Quanto all’azione di governo regionale, per Tonon «il giudizio di medio termine è positivo, specie sull’operato della giunta regionale per le politiche economiche e industriali cantierate nella nostra regione». Per Tonon «la questione industriale fu messa al centro 3 anni fa. E’ stata confermata nelle scelte di politiche industriale, dell’utilizzo dei fondi europei e delle componenti del Por Fesr. Le prime risorse sono de facto già state distribuite con la fine del 2016. I patti sono stati mantenuti e vengono confermati con la legge regionale di bilancio 2017». Tonon promuove anche gli accordi siglati dalla presidente della Regione con i paesi esteri, «molto importanti per tutto il sistema produttivo perché apripista che consentono anche alle aziende più piccole di beneficiare di un sistema di relazioni avviate». In particolare con la Baviera, è «fondamentale l’accordo per la logistica e la collaborazione con il porto di Trieste», posto che la «Germania è storicamente il partner commerciale della nostra regione». Plauso anche per l’accordo con l’Iran. Critiche, invece, alla «strategia ben precisa di una parte del sistema cinese che ha portato dumping al sistema europeo».