Ecco la “Via Veneta” a “Industria 4.0”: incontro tra Regione e Confindustria Veneto

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roberto marcato matteo zoppas
Crescono gli investimenti nell’innovazione approfittando degli incentivi dell’iperammortamento

roberto marcato matteo zoppasLe imprese venete, come emerso dai dati dell’ultimo panel di Fondazione NordEst, hanno cominciato a rispondere positivamente al piano “Industria 4.0”. Il 46,3% è infatti tornato ad investire in innovazione approfittando degli incentivi previsti e soprattutto dell’iperammortamento (scelto dal 72,1% degli intervistati per dotarsi di nuove tecnologie come robot, stampanti 3D, sistemi di realtà aumentata e di simulazione), della Nuova Sabatini (utilizzata dal 46% delle imprese) e del credito d’imposta in ricerca e sviluppo (di cui ha usufruito il 38% delle aziende del NordEst).

Allo stesso tempo, è emerso che per gli imprenditori sono necessarie ulteriori iniziative per rendere il Piano governativo maggiormente “ritagliabile” sulle esigenze dei diversi territori e delle Pmi. A questo scopo Confindustria Veneto e Regione Veneto si sono incontrate per avviare una “Via Veneta” all’Industria 4.0 finalizzata alla condivisione di iniziative di diffusione e all’individuazione di possibili strumenti di sostegno che integrino, sulla strada della flessibilità, le misure governative.

L’incontro – ha dichiarato Roberto Marcato, assessore allo sviluppo economico ed energia – si è rivelato particolarmente interessante e ha confermato la condivisione degli obiettivi della Regione e di Confindustria Veneto: «“Industria 4.0” costituisce un’opportunità di grande prospettiva per le nostre aziende e il nostro territorio: è ora di declinare azioni e strumenti con una connotazione regionale». 

Si è parlato anche del sistema di gestione e delle possibili azioni per favorire un coordinamento strutturato tra i DIH delle territoriali (Digital Innovation Hub), il Competence Center Triveneto e la Regione Veneto. «“Industria 4.0” – ha commentato Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Veneto – è al momento l’unica manovra di politica industriale con effetti reali e immediati, dei quali abbiamo già degli indici di successo. Il Piano ha un duplice obiettivo: nel breve termine quello di rilanciare l’economia attraverso l’induzione di strumenti legati agli incentivi, nel medio e lungo periodo quello di spostare l’attenzione delle imprese verso investimenti di innovazione e sviluppo che sono di fatto il motore della sopravvivenza dei nostri prodotti e dei nostri brand. E’ altresì necessario individuare strumenti regionali stabili, che consentano di sostenere in modo strutturale questo cambiamento epocale nelle nostre imprese e superare i campanilismi con un coordinamento che ottenga il massimo dalla sinergia delle singole realtà territoriali. E’ vitale che le aziende abbiano una visione completa, oltre alle opportunità di natura fiscale, di tutte le potenzialità di sviluppo strategico derivanti dalla trasformazione digitale e dalla re-ingegnerizzazione dei processi produttivi, in termini di maggiore competitività». 

Al tempo stesso, come evidenziato dall’indagine di Fondazione NordEst, per il 72% degli imprenditori e i manager del Veneto il piano del Governo non dedica sufficiente attenzione al tema della riqualificazione dei lavoratori in chiave “Industria 4.0”. «E’ importante – ha concluso Gianni Potti, delegato di Confindustria Veneto alle politiche per l’innovazione, la ricerca e “Industria 4.0” – che le Associazioni del Veneto (anche grazie al coordinamento sul piano avviato da alcuni mesi) abbiano attivato una rete di desk territoriali e stiano procedendo alla implementazione dei Digital Innovation Hub, che dovranno collaborare con il Competence Center degli atenei del Triveneto. E’ urgente che la Corte dei Conti sblocchi il provvedimento di finanziamento dei Competence Center, che sta tenendo bloccata la realizzazione del Piano Nazionale di “Industria 4.0”».