Malaria & zanzare: animale letale, 830.000 morti anno

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malattie trasmesse dalle zanzare Zanzare Anopheles Gambiae malaria
Sulla morte della bambina di Trento scatta l’inchiesta penale per omicidio colposo. Galli: «le zanzare anofele possono trasmettere il contagio con il sangue infetto»

Zanzara Anopheles Gambiae malariaIl caso della morte della bambina di Trento all’ospedale di Brescia per la malaria, ha riportato l’attenzione su un argomento sopito relativo alla diffusione della zanzara e del suo probabile ruolo come vettore del contagio della malattia tramite il trasporto di sangue infetto da un individuo contagiato ad uno immune.

Oltre che fastidiosa, la zanzara è uno degli animali più letali per l’uomo. Quando si immagina l’animale più pericolosi del pianeta si pensa agli squali, ai serpenti, o magari agli scorpioni, mentre è la zanzara. Lo ricorda Bill Gates, che con la sua fondazione è molto attivo contro la malaria, in un’infografica pubblicata anche in occasione dell’ultimo “World Mosquito Day” appena due settimane fa. 

Ogni anno in media, scrive Gates sul suo blog citando diversi studi pubblicati, le zanzare fanno 830.000 morti attraverso i diversi agenti infettivi che trasmettono, da quello della malaria a Dengue, Zika e altre patologie. al secondo posto della “classifica” c’è l’uomo, che si ferma però a 580.000 vittime. A grande distanza ci sono i serpenti, 60.000, i flebotomi (pappataci), insetti che trasmettono alcune malattie tra cui anche la leshmaniosi, 24.000 e i cani, poco oltre i 17.000 soprattutto a causa della rabbia. Lupi e squali, che nell’immaginario collettivo sono fra i più letali animali, in realtà fanno rispettivamente dieci e sei morti documentati l’anno, molti meno persino degli ippopotami che ne fanno 500 e delle api che ne fanno 60. 

«Dobbiamo tenere a mente che la maggior parte del peso in termini di mortalità dovuto alle zanzare viene dalla malaria – sottolinea il fondatore di Microsoft -. Questo è il motivo per cui questi insetti sono l’animale più letale al mondo». 

Quanto alle cause della morte della bambina di Trento, su cui la Procura del capoluogo ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti acquisendo tramite i Nas tutta la documentazione relativa ai due ricoveri di Trento e di Brescia, secondo Massimo Galli, vicepresidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali, «se dalle analisi in corso emergesse che il ceppo o variante di Plasmodium Falciparum che ha provocato la malaria nei due bambini ricoverati a Trento e nella piccola Sofia fosse lo stesso, allora il contagio della bambina sarebbe sicuramente avvenuto in ospedale ma resterebbe da capire in che modo». Se il ceppo «risultasse invece differente, allora il contagio sarebbe avvenuto in un contesto diverso». Galli precisa poi che il contagio della malaria «può avvenire dalla puntura delle zanzare anofele che trasmettono sangue infetto o attraverso siringhe infette o trasfusioni sempre di sangue infetto». Perchè il contagio avvenga, conclude Galli, «non è invece sufficiente un semplice contatto col sangue, come ad esempio nell’ipotesi di un contatto epidermico tra soggetti infettati». Ma le zanzare potrebbero avere un ruolo nella sua diffusione, specie in presenza della diffusione di tipologie di zanzare provenienti dalle realtà tropicali (e nel NordEst si sta combattendo contro la presenza sempre più diffusa della zanzara tigre), ma anche dallo sviluppo della varietà anofele, la cui presenza parrebbe essere in crescita un po’ in tutto il Paese. Qui entra in gioco il controllo sulle persone, in particolare di quelli che provengono da quei paesi dove la malaria è endemica, che potrebbero essere involontari portatori del plasmodio e contribuire alla diffusione della malaria dopo essere stati punti dalle zanzare locali.