“Donne in campo”: eletta la nuova giunta della sezione trentina della Cia

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Assemblea done in campo2018 da sx Mara Longhin Giorgia Lorenz Martina Campregher Mara Baldo Chiara March Nadia Mittestainer Maria Carmela Pellegrino
Eletta Chiara March nel ruolo di presidente, insieme ai membri di Giunta Martina Campregher e Giorgia Lorenz.

Assemblea done in campo2018 da sx Mara Longhin Giorgia Lorenz Martina Campregher Mara Baldo Chiara March Nadia Mittestainer Maria Carmela PellegrinoUn nuovo inizio, che dà comunque importanza al lavoro svolto fino ad oggi dalla Giunta uscente di “Donne in campo” la sezione femminile di Cia Trentino, portando ai vertici dell’associazione Chiara March, prima vice-presidente, assieme Martina Campregher e Giorgia Lorenz che si mettono a disposizione delle associate come componenti del direttivo.

L’assemblea elettiva si è svolta alla presenza di numerose associate, oltre alla presenza di Paolo Calovi e Massimo Tomasi, presidente e direttore di CIA del Trentino e di Mara Longhin, presidente nazionale di “Donne in Campo”, accompagnata da Maria Carmela Pellegrino, “Donne in Campo” del Veneto. 

Come ricorda Longhin, «“Donne in Campo” nasce per un bene comune, è uno strumento di confronto, che permette a diverse vedute di collaborare insieme con la voglia di crescere reciprocamente. Un luogo importante di rappresentanza e di valorizzazione del saper fare e del saper essere femminile». 

CIA del Trentino, come evidenzia Paolo Calovi, «ha dato vita all’associazione per dare valore alla donna come persona, ancora prima che come lavoratrice». Un monito quello del Presidente di CIA del Trentino a «continuare nella strada tracciata fino ad ora, che vede nell’apertura a mentalità e visioni differenti uno dei capisaldi anche della stessa CIA». 

Molti i temi trattati durante l’assemblea, raccolti nel documento programmatico di “Donne in Campo”: dalla convivenza di diversi modelli di agricoltura e di mercati all’importanza di mantenere comunità sul territorio rurale e di tessere relazioni e costruire reti di collaborazioni; dall’urgenza di difendere il territorio al riconoscimento dell’agricoltore come promotore di salute e cultura anche per le nuove generazioni; all’innovazione intesa non solo come progresso tecnologico, ma anche come  libertà e creatività d’impresa; dalla necessità di servizi per le zone rurali all’importanza della formazione e della consulenza specifica.