Turismo: inaugurato a Venezia l’Anno Europa-Cina

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Bienkowska: «aiuteremo settore ad adattarsi a esigenze mercato». Tajani: «dobbiamo dimostrare di saper lavorare bene tutti insieme». Bianchi: «nuovo protocollo con cinesi per agevolare turismo anche verso città Unesco e aree rurali»

anno cina UePalazzo Ducale a Venezia ha ospitato il convegno inaugurale dell’Anno del turismo Europa-Cina nella sala del Maggior Consiglio alla presenza di autorità europee, italiane e venete.

«Dobbiamo fare di tutto per intercettare i turisti cinesi, che visitano il nostro paese anche fuori stagione. Vogliamo aumentare le opportunità di investimento e speriamo quest’anno di creare le condizione per facilitare l’emissione dei visti. Aiuteremo il settore ad adattarsi alle esigenze del mercato cinese – ha detto la Commissaria europea per il Mercato interno, industria, imprenditorialità e Pmi Elzbieta Bienkowska aprendo la cerimonia -. Stiamo lavorando anche per mettere in mostra il patrimonio culturale e artistico europeo anche creando una piattaforma congiunta. La Commissione europea e le autorità pubbliche possono fare moltissimo ma anche le autorità locali e di settore possono fare moltissimo».

«Cina ed Europa condividono radici e storia assai profonde. E la scelta di Venezia per aprire questo importantissimo anno è stata particolarmente felice. E’ una città simbolo dell’apertura al mare, agli scambi e al rispetto delle differenze»: questo il messaggio del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, letto durante la cerimonia di inaugurazione. «In quest’anno dobbiamo impegnarci a far aumentare il numero dei turisti in Europa spingendo sulla rivoluzione digitale e sulla formazione, usando meglio i fondi europei e unendo al massimo le nostre forze nella promozione. Poi – continua Tajani – dobbiamo semplificare la vita agli imprenditori e anche a chi vuole venire da voi (ad esempio, con una più snella e veloce politica dei visti anche aumentando i centri dove si rilasciano). Questo è l’anno in cui l’Europa deve dimostrare di sapere e potere lavorare bene tutti insieme».

Per la ministra del turismo bulgara, Nikolina Angelkova, (esponente del governo del paese presidente di turno della Comunità Europea) «nell’arco della presidenza bulgara dell’Ue lavoreremo per fare dell’Europa una destinazione turistica globale, e per aumentare le opportunità legate alla trasformazione digitale del settore». Annunciando l’organizzazione di sei eventi a livello europeo sul tema del turismo, Angelkova ha ricordato innanzitutto il vertice del ministri del Turismo dei Paesi membri, il 13 febbraio prossimo, che «ha un ruolo chiave nel calendario degli eventi. Ci si focalizzerà – ha aggiunto – sul turismo come principale forza motrice della crescita, e uno dei moduli sarà dedicato al rapporto tra Europa e Cina, un’ottima possibilità per discutere delle opportunità concrete per l’economia». Angelkova ha quindi ricordato che «l’Europa è già una delle principali destinazioni turistiche mondiali, con oltre 500 milioni di presenze, un fatturato di 340 miliardi di euro e l’occupazione del 12% della manodopera europea».

«Il turismo cinese in Veneto cresce dell’11-12% ed è per noi una grande occasione, visto che i cinesi per noi in Veneto rappresentano la sesta comunità – ha sottolineato il presidente del Veneto, Luca Zaia -. Abbiamo un’offerta variegata che va dalle montagne al lago, le spiagge le terme, l’enogastronomia, le città murate, e quindi siamo in grado di offrire un pacchetto completo, cosa che altre comunità non hanno». 

«Venezia è la città di Marco Polo, che ha riscoperto popoli e terre lontane. Venezia è ancora questo, è un posto sicuro e aperto per insegnare la conoscenza e il rispetto tra le persone» ha sottolineato il sindaco della città lagunare, Luigi Brugnaro, aggiungendo che questo «è un anno di grandi prospettive economiche, culturali e personali tra la Cina e l’Europa, tra Paesi con un grande futuro, e crediamo che possa dare ai giovani un futuro di lavoro per un mondo che sia un luogo migliore». Per Brugnaro «su questi temi noi europei dobbiamo essere tutti compatti: ci giochiamo il futuro dei prossimi vent’anni. E abbiamo dimostrato che se Italia ed Europa fanno squadra, insieme, non ce n’è per nessuno». 

«Siamo onorati che questa cerimonia si tenga a Venezia (patrimonio non solo italiano ma anche europeo), l’anno Europa-Cina ci dà modo di ribadire l’importanza che l’Italia ha avuto nello sviluppo della Via Seta» ha detto il sottosegretario Mibact, Dorina Bianchi, annunciando anche una sempre maggiore attenzione verso le esigenze del popolo cinese che sarà formalizzata in un apposito protocollo con la Cina che valorizzerà non solo le grandi anche i siti Unesco e le aree rurali. «Nel 2016 – ha aggiunto Bianchi – abbiamo valorizzato i cammini, l’anno scorso i borghi e quest’anno i cammini. Abbiamo rilasciato 350.000 visti, risultiamo uno dei paesi più efficienti per rapidità e semplicità delle procedure. Portiamo tutte queste cose in dote all’Ue e siamo convinti che l’Europa possa fare un grande lavoro con il popolo cinese. Il turismo e il suo connubio con la cultura sono al centro rinnovamento profondo della nostra economia e della nostra società».

«L’anno del turismo Europa-Cina è arrivato e con esso una grande opportunità per il nostro settore –ha detto Giorgio Palmucci, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi -. Il turista cinese è sempre più attratto dalle destinazioni europee e rispetto a un recente passato è più incline ad esperienze di viaggio dal sapore occidentale. Bene quindi questa iniziativa che rappresenta un’ulteriore opportunità di crescita del comparto e che, tra l’altro, consentirà all’offerta del vecchio continente di porre a fattor comune idee, strumenti e conoscenze per incrementare la quota di viaggiatori provenienti dalla Cina». 

Secondo il presidente di Federturismo Confindustria, Gianfranco Battisti, «il turismo è uno dei settori che negli ultimi dieci anni ha avuto la maggiore crescita a livello mondiale ed è la terza attività economica d’Europa dopo il commercio e il settore delle costruzioni. Questa iniziativa costituisce per il mercato turistico europeo, per l’Italia e le sue imprese, un’importante opportunità per far crescere la collaborazione tra i due Paesi. A fine 2016 sono state 1.700 le imprese italiane presenti in Cina per un fatturato complessivo di 16,5 miliardi di euro, 168 i gruppi cinesi che hanno investito in Italia di cui il 32% nel settore dei servizi. La Cina è divenuta in pochi anni il quinto mercato “incoming” dell’Italia e anche se secondo l’European Travel Commission il nostro Paese è al settimo posto nelle scelte di viaggio dei cinesi, la loro spesa da noi è più alta che altrove».