Cia Veneto ed Emilia Romagna hanno nuovi presidenti

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Il veronese Gianmichele Passarini guida l’organizzazione veneta; Cristiano Fini quella emiliana  

cia logo con scrittaCambio al vertice della Confederazione Italiana Agricoltori di Veneto ed Emilia Romagna, che apre ad un rinnovamento.

Cristiano Fini, imprenditore agricolo 46enne già alla guida della Cia di Modena per 8 anni, è stato eletto nuovo presidente della Cia Emilia-Romagna, succedendo ad Antonio Dosi che ha concluso il suo mandato. «Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito ad una sorta di “riscatto sociale” dell’agricoltura – ha osservato Fini all’assemblea dell’associazione – e se fino alla prima decade del millennio il mestiere dell’agricoltore veniva fortemente svilito dal contesto sociale, in quanto ritenuto economicamente poco importante e di basso profilo, oggi invece, anche grazie alla credibilità del mondo agricolo, fare agricoltura significa produrre cibo di ottima qualità ed operare nel contesto ambientale ideale per tanti cittadini». 

La politica della Cia Emilia Romagna sarà incentrata sul reddito, «senza il quale le imprese agricole rischiano la chiusura – sottolinea Fini -. Contemporaneamente dovremo intensificare l’azione di vigilanza rispetto al rapporto tra produzione e mercato» e sul il ruolo degli imprenditori nella tutela del territorio: «all’agricoltore viene riconosciuto una funzione determinante contro il rischio di dissesto idrogeologico, la vera sfida dei prossimi anni consisterà nel mettere a valore economico tali meriti». 

Il veronese Gianmichele Passarini è il nuovo presidente regionale della Cia-Agricoltori Italiani Veneto. Lo ha eletto la settima assemblea regionale, riunitasi a Padova, dopo che il presidente uscente Flavio Furlani ha ritirato la propria candidatura. Passarini, 47 anni, è titolare di un’azienda di allevamento avicolo e seminativi a Bovolone (Verona) e vanta una ventennale “militanza” nella Cia, dove ha partecipato a gruppi dirigenziali e ricoperto ruoli di rappresentanza negli enti. 

«Quello di oggi non è un successo solo mio, ma di un grande gioco di squadra – ha affermato Passarini -. La mia candidatura nasce da un progetto di rilancio del ruolo della Cia a livello regionale. In un’agricoltura sempre più innovativa e dinamica, dobbiamo puntare su una governance nuova e sempre più specializzata».